venerdì 24 maggio 2024

F1, GP Monaco (Venerdì) - foto @Racingpicture

Monaco, 24 Maggio 2024
81° Gran Premio F1 di Monaco
Prove libere 1

foto @Racingpicture (Venerdì)

























riproduzione riservata


giovedì 23 maggio 2024

F1, GP Monaco (giovedì) - foto @Racingpicture

Monaco, 23 Maggio 2024
81° Gran Premio di Monaco 

foto @Racingpicture (giovedì)
riproduzione riservata



















mercoledì 22 maggio 2024

La BMW Art Car di Julie Mehretu presentata al Centre Pompidou di Parigi



La 20a BMW Art Car è stata presentata al pubblico per la prima volta oggi al Centre Pompidou di Parigi. Progettata dalla rinomata artista contemporanea di New York Julie Mehretu, il progetto trasforma la BMW M Hybrid V8 da corsa in un'opera d'arte performativa, continuando una lunga tradizione di BMW Art Cars e di competizioni. Poche settimane dopo la sua anteprima mondiale nella capitale francese, la nuova edizione della leggendaria collezione BMW Art Car gareggerà alla 24 Ore di Le Mans.

"L'intero progetto BMW Art Car riguarda l'invenzione, l'immaginazione, il superare i limiti di ciò che è possibile. Non penso a questa macchina come a qualcosa da esporre. La sto pensando come qualcosa che correrà a Le Mans. È una pittura performativa. La mia BMW Art Car è stata creata in stretta collaborazione con i team di motorsport e di ingegneria," afferma Julie Mehretu. "La BMW Art Car è completata solo quando la gara è finita."



martedì 21 maggio 2024

Italiano GT | Un trio internazionale per Tresor Audi Sport Italia: a Vallelunga con Alex Aka


Nibbiola (NO), 21 Maggio 2024 - Pietro Delli Guanti e Rocco Mazzola hanno già alle spalle il loro primo podio nel GT3 italiano e fra poco li attende la seconda trasferta della serie Sprint, su quella pista di Imola fresca di entusiasmo per il Gran Premio di F.1. Il Team Principal di Tresor Audi Sport Italia Ferdinando Geri tuttavia da tempo si è portato avanti coi piani e ha già pensato all'esordio del campionato tricolore Endurance, che avrà luogo a Vallelunga il prossimo 16 giugno. Per affiancare all'Autodromo Piero Taruffi l'accoppiata di giovani promesse italiane la sua scelta è caduta su un pilota tedesco: Alex Aka.

Tresor Competition conosce alla perfezione le qualità del ventitreenne driver, perché lo scorso anno nel prestigioso campionato Fanatec GT proprio Aka insieme al veneto Lorenzo Patrese ha dato al manager romano la soddisfazione di aggiudicarsi la Silver Cup della serie Sprint organizzata da Stephane Ratel. Aka corre dal 2018, da sempre nelle ruote coperte: inizialmente in serie nazionali e in seguito dal 2020 col passaggio sulla R8 LMS del team del padre Arkin (titolare di Attempto Racing, partner di Tresor Competition dallo scorso anno) nel Fanatec GT World Challenge Europe Endurance Cup e in altre prestigiose categorie GT internazionali.

Dei tre piloti che affronteranno la sfida sul tracciato romano Aka è quello con maggior esperienza al volante della R8 LMS (oltre che il più "anziano" malgrado i soli 23 anni): è la sua vettura abituale ormai dalla stagione 2020. Grazie all'accordo con Aka, si riformerà parte di un equipaggio apprezzato lo scorso anno nella serie Endurance del Fanatec GT, visto che il pugliese ha alle spalle una stagione sull'Audi GT3 Tresor Attempto Racing: con Aka e Patrese ha avuto la gioia di vincere la categoria Silver Cup Endurance al Paul Ricard, mentre era in un diverso equipaggio nella serie Sprint. Il più giovane del trio di Vallelunga, Mazzola, è sì quello con meno chilometri alle spalle sulla vettura dei quattro anelli, ma già a Misano Adriatico ha confermato la sua capacità di adattarsi rapidamente e nelle quattro corse di 3 Ore che assegneranno lo "scudetto" Endurance 2024 il giovanissimo potentino è atteso a ulteriori progressi che sono sicuramente nelle sue corde.

( Audi Sport Italia- Ufficio Stampa )

“Zippo” d’argento al Rally de Asturias



Vezzano sul Crostolo (RE), 21 maggio 2024 – Emozionante, combattuta e incerta sino all’ultimo chilometro: così si può riassumere l’edizione 2024 del Rally de Asturias Historico, terzo appuntamento del Fia Historic Rally European Championship al quale hanno preso parte “Zippo” e Nicola Arena con l’Audi “quattro” portacolori della Scuderia Palladio Historic. Al termine delle nove prove regolarmente disputate, sulle dieci in programma, l’inezia di 1”6 ha privato il pilota reggiano di quella che sarebbe stata la sua quarta vittoria assoluta consecutiva nella competizione iberica al via della quale erano schierati un buon numero di pretendenti alle zone nobili della classifica. A cercare di complicare la gara ci si sono messe anche le condizioni meteo, di certo non primaverili, proponendo una situazione che era comunque favorevole alla trazione integrale della “quattro” e a confermarlo era il primato provvisorio al termine della prima tappa ottenuto grazie a due prove vinte sul rivale McCormack su BMW M3 che si aggiudicava le altre due. Il primo giro della seconda tappa vede l’irlandese avvicinarsi a “Zippo” che piazza un altro scratch e conduce con 2” di vantaggio. La prova numero 8 viene annullata e per il verdetto bisogna attendere le successive due: il pilota della BMW infila un altro parziale e passa in testa quando mancano solo gli ultimi 12,34 chilometri della “Salas 2” dove “Zippo” e Arena si giocano il tutto per tutto, e anche un paio di “jolly”, ma il cronometro recita che l’avversario è stato più veloce di 4 decimi e, col distacco salito a 1”6, si aggiudica la vittoria.

“E' stata una gara bellissima ed avvincente – le parole di Zippo al traguardo – e ce la siamo giocata βino all’ultimo metro prendendo anche dei rischi nell’ultimo crono. Onore ai vincitori che sono andati veramente forte con quell’auto e viste le condizioni delle strade; sono riusciti ad annullare quei 2”5 di vantaggio parziale che avevamo a metà dell’ultima speciale, che sarebbe stato sufficiente a garantire la vittoria se fossimo riusciti a mantenerlo. Il risultato ci ha comunque portato una grande iniezione di energia e non vediamo l’ora di affrontare il prossimo impegno in Ungheria a metà giugno. La vettura ha girato perfettamente e ora siamo al comando del 3° Raggruppamento, in attesa dell’aggiornamento della classiβica assoluta del Campionato Europeo”.

lunedì 20 maggio 2024

Niki Lauda, dalla Mini alla F1



di Massimo Campi – Foto Raul Zacchè/Actualfoto e Massimo Campi 

Nicholaus Andreas Lauda, un pilota, un uomo che ha segnato la storia, non solo quella della F.1, quella dello sport intero. Pilota sopraffino, guida precisa. Un uomo che ha rischiato, ha comprato un posto in F.1 ed ha quasi pagato con la vita. Un uomo che ha saputo scegliere con decisioni a volte forti, che lo hanno fatto amare ed odiare dai suoi tifosi, segnato dalle battaglie, sfidando i facili pronostici di chi lo aveva definito finito, sempre risorgendo con la sua grande forza di volontà compiendo rimonte che sembravano impossibili.

“Niki” Lauda nasce a Vienna il 22 febbraio 1949 da una ricca famiglia di banchieri. Appassionato di corse sin da giovane trovò nei genitori il primo ostacolo per la sua carriera. Corre con una Mini Cooper ma la famiglia non intendeva sostenere la sua passione, in quanto ritenevano che questo li avrebbe screditati agli occhi dell’alta società.

Nel 1968 prende la prima importante decisione della sua vita: abbandona gli studi universitari, si fa prestare il denaro da alcune banche austriache e compera la sua prima vettura, una monoposto di F.Vee. In seguito passa alla F.3, ma la sua carriera, però, sembrava essere ormai ad un punto morto, quando, grazie ad un altro grosso prestito bancario, garantito anche da una polizza di assicurazione sulla vita, riuscì a garantirsi un posto presso il team March in Formula 2.

Debuttò nella seconda formula nel 1971 al Trofeo Jim Clark, che si disputava ad Hockenheim, al volante di una March 712M Anche in virtù del fatto che la stella del team March era lo svedese Ronnie Peterson, in pochi nel 1971 si accorsero dell’austriaco. Robin Herd (DT della scuderia March), in un’intervista ricordò che quando gli fu presentato Lauda pensò, non si sa per quale motivo, che non avesse l’aspetto di un pilota e di conseguenza che non potesse essere uno veloce. Ma lo stesso Robin Herd capisce presto che l’austriaco ha la stoffa del campione “andammo a Thruxton per dei test. Girò per primo Lauda: gli feci fare una decina di giri, chiedendogli di spremere più che poteva l’auto, perché avevamo diverse modifiche e volevamo capire pregi e difetti. Girò in 1’14”0, sembrava andare a spasso, poi cedette la sua monoposto a Ronnie Peterson. Lo svedese prese in mano la macchina messa a punto da Niki. Andammo a vederlo in curva, iniziò a girare con il suo stile di guida, apparentemente velocissimo, aggressivo, sempre di traverso, sembrava volare, ma giunti ai box confrontammo i tempi dei due piloti ed il miglior giro di Peterson fu 1’14”3. In quel momento capii che Niki doveva avere qualcosa di speciale”.

Lauda debutta in F.2 con la March nel 1971, nel 1972 arriva la F.1, sempre con la March, poi passa in BRM ed infine, sostenuto da Clay Ragazzoni, suo compagno nel team Inglese, arriva in Ferrari nel 1974. E’ con la squadra di Maranello che sboccia la stella Lauda. Veloce, metodico, preciso, è l’uomo ideale per una F.1 che sta cambiando, con una tecnologia incalzante dove serve sempre più interazione tra il pilota ed i tecnici. Tra Lauda e Forghieri si instaura presto una grande intesa che porterà ai due titoli mondiali. Ma tra Lauda ed Enzo Ferrari si rompe quel sottile filo che li lega dopo l’incidente del Nurburgring 1976 e la sostituzione con Reutemann.

Lauda nel suo letto d’ospedale lotta contro la morte, alla fine con la sua grande volontà brucia tutte le tappe, ritorna, con le ferite ancora sanguinanti a Monza, solamente 42 giorno l’incidente. La stampa lo adora, diventa subito leggenda, per Ferrari inizia ad essere ingombrante. Poi arriva il giorno del Fuji, la rinuncia a correre sotto il diluvio ed il tradimento da parte degli altri piloti, il titolo perso in favore di Hunt Nel 1977 si riscatta, rivince il mondiale con la Ferrari, ma presto si consuma anche il divorzio e la fuga alla Brabham di Ecclestone, con i soldi della Parmalat a fare da garanzia all’operazione.

Dopo due anni un’altra importante svolta della vita: via dalla corse verso le ali!. Nel 1979 si ritira per la prima volta, gli affari hanno preso il posto delle corse, nasce la Lauda Air e Niki si inventa anche pilota di voli di linea.

La passione delle corse e delle grandi sfide fa ancora parte dell’uomo. Ritorna a galla il pilota e nel 1981 annuncia il ritorno alle corse.
Nel 1982 ritorna alle competizioni ed è subito protagonista, anche se non in pista, nello sciopero dei piloti al primo Gran Premio della stagione, in Sud Africa, per contestare alcune clausole del nuovo regolamento sulla concessione della Superlicenza FIA, resa necessaria per correre in F.1. Dopo la positiva conclusione della vertenza, che permise lo svolgimento del Gran Premio, Didier Pironi presidente dell’associazione dei piloti GPDA sottolineò il ruolo di Lauda, quale guida dei piloti. Il rientro agonistico avviene, dopo lo sciopero, alla guida della McLaren MP4/1B, prima Formula 1 con il telaio in fibra di carbonio e spinta dal classico 8 cilindri Cosworth DFV, ottenendo subito un quarto posto. Al suo rientro nelle corse aveva detto:”Aspettate 4 gare a giudicarmi” ma alla terza partecipazione torna alla vittoria: partito con il secondo tempo in prova nel Gran Premio degli Stati Uniti-Ovest, supera l’autore della pole position, Andrea De Cesaris, al quindicesimo giro per poi non lasciare più la testa della gara.

La McLaren passa al motore Turbo, il V6 TAG-Porsche e per Lauda si apre una nuova fase vincente della sua carriera coronata con il titolo mondiale, nel 1984 vinto sul diretto compagno di squadra Alain Prost.

Il terzo titolo mondiale lo ottiene, dopo cinque affermazioni stagionali, per solo mezzo punto, che ancora oggi è il minor vantaggio mai ottenuto sul secondo classificato (dovuto al dimezzamento del punteggio del Gran Premio di Monaco, terminato prima del raggiungimento del 75% della distanza totale prevista).

Dopo un 1975 in sottotono annuncia il definitivo ritiro dalla gare. Ma non quello dalle corse. Negli anni ricoprirà vari incarichi di consulenza in squadre di primo piano come Ferrari e Jaguar, per poi diventare membro del consiglio della Mercedes AMG Motorizzazioni e consigliere speciale del Consiglio di Daimler AG . Ha inoltre svolto, dal 1995 al 2017, la professione di commentatore televisivo per l’emittente tedesca RTL. Niki Lauda è scomparso il 20 maggio 2019. A Montecarlo, il primo Gran Premio di Formula 1 dopo la sua morte, l’intero circus ha omaggiato Lauda indossando per tutto il fine settimana un berretto rosso, come quello reso iconico dall’austriaco nel corso della sua vita.