martedì 19 agosto 2014

Kimi Raikkonen è pronto per il Gran Premio del Belgio: "Spa è probabilmente la mia pista preferita"


Otto gare in 14 settimane: questo il programma che attende il Circus della Formula 1 alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva obbligatoria. Si comincia questo fine settimana con Spa-Francorchamps.


Gli obiettivi
Per la Scuderia Ferrari gli obiettivi per il frenetico finale della stagione 2014 sono chiari: terminare il più in alto possibile nella classifica Costruttori, nella quale il team è al momento terzo e, dato che il regolamento tecnico è destinato a rimanere praticamente invariato per il 2015, sfruttare lo sviluppo della F14 T per acquisire dati e informazioni in vista della prossima stagione. La gara di questo fine settimana ai piedi delle Ardenne si svolge su una pista che spesso ha saputo offrire sorprese a causa della sua vocazione di tracciato ad alta velocità, che vede le vetture girare in configurazione di basso carico e permette dunque anche a squadre che usualmente si trovano nelle retrovie di gareggiare nel gruppo. Significa che gli attuali piloti di vertice potrebbero non essere necessariamente i favoriti e che, dal punto di vista dello spettacolo, gli spettatori dovrebbero poter assistere ad un weekend di competizione serrata.


Pista da piloti veri
È anche vero che questa pista di 7.004 metri rappresenta una sfida che tende a fare emergere le abilità dei piloti di maggior talento. Detto questo, quella di Fernando Alonso è l’eccezione che conferma la regola, dal momento che lo spagnolo qui non ha mai vinto ed ha ottenuto come miglior risultato due secondi posti, nel 2005 e lo scorso anno. Comunque, dato lo stato di grazia di Fernando in questa stagione, niente è da escludere per questo weekend. D’altro canto, il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen, con quattro successi in Belgio, è il pilota più vincente tra quelli in attività e si trova alla pari con Jim Clark, ad un successo da Ayrton Senna e a due dal grandissimo Michael Schumacher. “Spa è probabilmente la mia pista preferita, perché è un circuito vecchio stile con salite e discese dentro il bosco. Mi piace anche per il fatto che è veloce e scorrevole” – dice a www.ferrari.com il finlandese – “Di solito, inoltre, propone anche un bello spettacolo per gli spettatori. Penso che come pilota puoi fare la differenza in ogni parte della pista anche se, come su tutti i circuiti, si tratta di una combinazione di fattori. Alla curva 1, il tornantino, puoi guadagnare o perdere molto tempo: c’è bisogno di una buona velocità di uscita perché di seguito arriva un lungo rettilineo, che include anche la esse in salita di Eau Rouge. Nelle ultime stagioni è stato possibile affrontare questa curva in pieno senza troppa fatica, anche se quest’anno, con le nuove vetture, potrebbe non essere la stessa cosa. L’ultima volta che ho guidato qui per la Ferrari (nel 2009) ho vinto e quel successo arrivò in una stagione in cui stavamo facendo fatica fin dall’inizio del campionato. A Spa riuscimmo a far girare tutte le cose per il verso giusto e sarebbe bello che la stessa cosa accadesse anche in questa stagione. Questo renderebbe certamente più divertente la gara dal momento che è più bello correre se si ottengono risultati!”

La variabile meteo
Ovviamente una panoramica su Spa non sarebbe completa senza tenere presente la variabile del meteo: non solo la pioggia, infatti, è spesso parte in causa, ma a causa della lunghezza della pista ci si può trovare nella situazione in cui una parte del circuito può essere asciutta e l’altra bagnata. Per questo le squadre devono sempre essere pronte a fronteggiare ogni tipo di situazione. Un altro degli effetti del giro molto lungo è che coloro che riusciranno a far funzionare meglio il sistema di recupero dell’energia (ERS) potrebbero beneficiare di un concreto vantaggio di prestazione.

La rievocazione della Bobbio-Penice, l'ultima corsa vinta da Enzo Ferrari come pilota

E' in programma domenica 31 agosto la rievocazione dell'ultima corsa vinta da Enzo Ferrari come pilota. La Bobbio-Penice venne disputata, per iniziativa dell'ACI Piacenza, per la prima volta nel 1929 e vide vincitore Luigi Visconti di Modrone su Bugatti 35. Un anno più tardi vinse Clemente Biondetti, sempre su Bugatti 35, mentre nel 1931 fu Enzo Ferrari a concludere da vincitore con l'Alfa Romeo 8C 2300. 

La corsa venne poi ripresa negli anni Cinquanta e l'ultima edizione è del 1963 con vittoria di Mario Casoni su Cooper FJ. Dal 1994 la rievocazione storica. Al vincitore della rievocazione della Bobbio-Penice, che è organizzata dal CPAE (Club Piacentino Automotovricoli d'Epoca) andrà il Trofeo Enzo Ferrari. Tra le iniziative in programma anche un raduno di vetture Ferrari.




VELOCITA' MONTAGNA: OMAR MAGLIONA APRE LE FINALI TRICOLORI A GUBBIO



Scattano da Gubbio le tre finali del CIVM e Omar Magliona si presenta all'appuntamento umbro del 49° Trofeo Luigi Fagioli dopo l'importante successo del Reventino, che lo ha rimesso in piena corsa per il titolo dei prototipi CN, che detiene da quattro stagioni consecutive. 
Nel weekend del 24 agosto la prima finale del Tricolore della Montagna sarà dunque un appuntamento cruciale per il campione italiano in carica nella scalata alla vetta della classifica al volante dell'Osella PA21 Evo Honda da 2000cc preparata dal Team Faggioli e gommata Marangoni. A Gubbio il portacolori della scuderia siciliana CST Sport è detentore del record del tracciato, segnato lo scorso anno in 1'44”4, e ha un particolare feeling con il difficile percorso umbro, dove, davanti a tutta la concorrenza diretta, l'intenzione è anche quella di confermare i progressi tecnici dell'intero pacchetto, legati soprattutto a competitività e affidabilità, mostrati nell'ultima prova di campionato prima della pausa ferragostana.

“Arriviamo alla fase finale con la giusta carica - dichiara Magliona - e Gubbio è una delle salite che prediligo. Finora il Tricolore è stato un vero e proprio testa a testa. In alcune occasioni abbiamo dovuto accontentarci e vissuto qualche contrattempo, ma abbiamo lavorato molto con l'intera squadra per recuperare e presentarci alla prima finale con il potenziale e le motivazioni necessarie nelle occasioni che contano. Sarà un grande rush finale di stagione e partiamo per questa prima e complessa tappa con l'intenzione di attaccare.”

Il tracciato del Trofeo Luigi Fagioli misura 4150 metri: dopo le verifiche sportive e tecniche di venerdì, sabato 23 agosto sarà lo scenario delleprove ufficiali a partire dalle 10, mentre domenica 24 agosto sono in programma le due salite di gara sempre con partenza alle 10.

lunedì 18 agosto 2014

PIRELLI: GOMME MEDIE E SOFT PER IL GRAN PREMIO DEL BELGIO

La stagione di Formula Uno riprende dopo una pausa di tre settimane per una delle gare più attese dell’anno: Spa-Francorchamps. Sul circuito delle Ardenne, Pirelli porta i P Zero White medium ed i P Zero Yellow soft, una scelta più “morbida” rispetto allo scorso anno, per promuovere strategie diverse.
Con poco più di sette chilometri di lunghezza, Spa vanta il giro più lungo dell’anno; la sua miscela di rettilinei veloci, curve ad alta velocità e asfalto abrasivo impegna molto gli pneumatici. Come se non bastasse, il tempo variabile – con frequenti piogge – è una caratteristica ricorrente di questa regione. Per questo, la possibilità di safety car è molto alta; quindi, la capacità di reagire velocemente, e di formulare una strategia efficace, è di vitale importanza. Spesso, infatti, può piovere su una parte del circuito mentre un’altra parte è completamente asciutta, il che significa che la versatilità delle vetture, così come dei piloti e delle gomme, è portata agli estremi.

Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli: “Spa è uno dei circuiti più epici dell’anno. E’ una pista che conosciamo bene grazie anche alla nostra esperienza nelle corse GT, con la 24 Ore di Spa. 
Avere uno pneumatico versatile, in grado di adattarsi alle diverse condizioni di pista così come alle diverse condizioni meteo, è fondamentale. Nonostante l’usura e il degrado degli pneumatici siano tradizionalmente elevati a Spa – a causa degli alti carichi di energia posti sulle coperture – abbiano deciso di portare qui, per la prima volta dal 2011, la combinazione medium-soft: l’opzione più morbida probabilmente sarà la preferita in qualifica a causa di un significativo gap di tempo e della lunghezza del giro. Quest’ultimo elemento rende la strategia ancora più rilevante: essere sullo pneumatico giusto al momento giusto è più importante che su altri circuiti. E’ il tipo di gara in cui, con le giuste circostanze, è assolutamente possibile passare dall’ultima alla prima posizione; e questo, ovviamente, lo rende un Gran Premio molto eccitante”.

Jean Alesi, consulente tecnico Pirelli: “Spa è il circuito migliore in termini di piacere di guida, ma è anche molto difficile – sia in condizioni di bagnato sia di asciutto. Da un punto di vista delle gomme, è davvero una gara impegnativa. L’asfalto è molto abrasivo, quindi l’usura delle gomme è sempre alta. Quando ho iniziato a gareggiare, avevamo le gomme da qualifica ed era davvero difficile arrivare alla fine di un giro lanciato senza avere del blistering. Il tempo di passare dalla chicane del Bus Stop all’inizio della pit lane, le gomme erano già molto usurate. Adesso è diverso, poichè gli pneumatici sono molto più resistenti. È necessario un basso carico aerodinamico a Spa, altrimenti non si ha abbastanza velocità in rettilineo, ed è qui dove si ottiene davvero il tempo. L’abrasività del circuito diventa effettivamente un vantaggio sul bagnato, che è abbastanza frequente. Anche quando piove, c’è ancora un bel po’ di grip”.

Il circuito dal punto di vista degli pneumatici:

La chiave di Spa è gestire l’enorme quantità di energia scaricata sugli pneumatici, da ogni direzione. All’ Eau Rouge, ad esempio, dove i motori sono al massimo di potenza e le monoposto viaggiano a 300 chilometri all’ora, si ha una compressione negativa di circa 1g, ed una forza laterale di circa 5g. Lo stress sulla struttura e sulla spalla degli pneumatici è il più alto di tutto l’anno.
La P Zero White medium è una mescola ‘low working range’, capace di assicurare massime prestazioni anche a basse temperature, come spesso si hanno a Spa. La P Zero Yellow soft, invece, è una mescola ‘high working range’, perfetta per temperature più alte. La pioggia è un elemento consueto a Spa, anche se durante la 24 Ore dello scorso mese e durante il Gran Premio dello scorso anno non c’è stata.
Il basso carico aerodinamico, usato spesso a Spa, influenza le frenate. Con meno deportanza sulla vettura quando questa rallenta, c’è il rischio di bloccaggio delle ruote, e questo può determinare uno “spiattellamento” degli pneumatici.
La strategia vincente dello scorso anno fu a due soste: Sebastian Vettel, Red Bull, completò due stint con le mescole medium e uno stint finale con le mescole hard, vincendo la gara dopo essere partito dalla seconda posizione in griglia. Romain Grosjean, Lotus, arrivò ottavo fermandosi solo una volta.

Alla Ferrari 375 MM Scaglietti Coupé il concorso di eleganza di Pebble Beach


La Ferrari 375 MM Scaglietti Coupé del 1954 ha vinto il premio “Best of Show”, il riconoscimento più prestigioso del Pebble Beach Concours d’Elegance che si è svolto sul famosissimo campo da golf di Carmel, in California.

La vettura, che ha battuto un nutrito lotto di blasonate concorrenti, era stata acquistata per 4 milioni di lire nell’agosto del 1954 dal regista Roberto Rossellini, ma era nata come auto da competizione, con vernice rigorosamente rossa e carrozzeria barchetta. Dodicesimo esemplare delle quindici 375 MM costruite, Rossellini la utilizzò invece su strada e la guidò anche per raggiungere la Svezia con la moglie Ingrid Bergman.
Riportata in fabbrica dopo un incidente che aveva danneggiato seriamente il frontale, la 375 MM venne inviata a Modena alla Carrozzeria Scaglietti. Il recupero dell’auto fu l’occasione per Rossellini e Scaglietti di ideare una nuova carrozzeria coupé, con una serie d’innovazioni (come i parafanghi anteriori che anticipano di diversi anni le linee della Testa Rossa) e una verniciatura argento che fecero dell’esemplare 0402AM un modello assolutamente unico.


L’auto restò a Roma fino al 1964, quando un giovanissimo appassionato riuscì ad acquistarla per 265mila lire. Negli anni seguenti la 375 MM ex Rossellini passò nelle mani del celebre collezionista francese Pierre Bardinon che nel 1970 la cedette al francese Charles Robert. Finita all’asta nel 1994, fu acquistata dal californiano Mark Ketcham poi essere ceduta all’attuale proprietario. Il restauro che l’ha portata a vincere il concorso di Pebble Beach è durato tre anni, dal 1995 al 1998.

Secondo podio consecutivo per la Peugeot 208 T16 WRX nel Campionato del Mondo di Rallycross


La 208 T16 WRX ed il Team Peugeot-Hansen sono saliti sul podio per la seconda volta consecutiva sul circuito canadese Trois-Rivières, settimo appuntamento del Campionato del Mondo FIA di RallyCross. Timur Timerzyanov, portacolori del Leone, ha conquistato la terza posizione assoluta. Timerzyanov, dopo essere stato in difficoltà nelle diverse manche di qualificazione, ha ottenuto ottime performance nella semifinale e nella finale, che gli sono valse il miglior risultato stagionale.
Timmy Hansen, suo compagno di squadra invece è finito terzo nella sua semifinale, prima di essere squalificato per una manovra di sorpasso sul pilota finlandese Toomas Heikkinen e si è visto così privato dell’accesso alla finale.
Il Team Peugeot-Hansen conserva il terzo posto nella classifica del Campionato Team mentre Timerzyanov e Hansen sono rispettivamente sesto e settimo nel Campionato Piloti.

Timur Timerzyanov: “Sono davvero felicissimo di essere salito sul podio. Adesso spero di potere continuare così per tutto il resto della stagione. Dopo avere commesso alcuni errori nelle qualifiche, mi sono concentrato sulla semifinale e poi sulla finale. Fortunatamente sono state le manche che ho disputato meglio e mi sono valse il terzo posto. Dall’inizio della stagione con la mia 208 T16 WRX non sono riuscito ad ottenere quanto speravo ed il risultato di oggi mi da molto morale. Credo che l’allenamento a cui mi sono dedicato prima della gara per acquisire familiarità con questo tipo di circuito cittadino mi abbia aiutato molto. Devo ringraziare tutti i membri del team e adesso spero di potere continuare così per il resto della stagione”.

Timmy Hansen: “Eravamo terzi dopo le manche di qualificazione, il che era davvero positivo. Durante la semifinale, sono rimasto bloccato dietro Heikkinen che aveva avuto un problema con il servosterzo. L’ho superato ma sono stato squalificato per questa manovra. Non sono d’accordo con la decisione ma dovevo correre il rischio ed è andata così. Sicuramente questa gara mi ha insegnato che per poter primeggiare devo comunque continuare a migliorarmi sullo sterrato. La guida su terra non è davvero il mio punto forte e ora mi concentrerò particolarmente su questo aspetto. Sono molto contento per Timur, lui e la 208 T16 WRX hanno fatto segnare dei fantastici tempi sul giro e hanno ottenuto un ottimo risultato.”

La prossima manche del Mondiale FIA di Rallycross si disputerà a Lohéac, in Francia (6 – 7 settembre)

Le classifiche

Campionato del Mondo FIA di Rallycross, settima manche, Canada: Classifica finale

1- Petter Solberg (PSRX, Citroën DS3)
2- Anton Marklund (Marklund Motorsport, VW Polo)
3- Timur Timerzyanov (Team Peugeot-Hansen, Peugeot 208 T16 WRX)
4- Reinis Nitiss (OlsbergsMSE, Ford Fiesta)
5- Toomas Heikkinen (Marklund Motorsport, VW Polo)

Campionato del Mondo FIA di Rallycross – Classifica Piloti

1- Petter Solberg (PSRX, Citroën DS3), 155 punti
2- Toomas Heikkinen (Marklund Motorsport, VW Polo), 135 punti
3- Reinis Nitiss (OlsbergsMSE, Ford Fiesta), 133 punti
4- Andreas Bakkerud (OlsbergsMSE, Ford Fiesta), 113 punti
5- Anton Marklund (Marklund Motorsport, VW Polo), 111 punti
6- Timur Timerzyanov (Team Peugeot-Hansen, Peugeot 208 T16 WRX), 93 punti
7- Timmy Hansen (Team Peugeot-Hansen, Peugeot 208 T16 WRX), 92 punti


Campionato del Mondo FIA di Rallycross – Classifica Team

1- OlsbergsMSE/Ford, 246 punti
2- Marklund Motorsport/Volkswagen, 246 punti
3- Team Peugeot-Hansen, 185 punti
4- PSRX, 147 punti
5- Monster Energy World RX Team, 83 punti
6- Albatec Racing, 25 punti

Uberto Bonucci esalta le auto storiche del Trofeo Luigi Fagioli

Mentre c'è ancora tempo fino a tutto oggi, Lunedì 18 Agosto, per iscriversi alla competizione, a Gubbio la macchina organizzativa del 49° Trofeo Luigi Fagioli è al lavoro per gli ultimi preparativi che precedono il weekend di gara che scatta venerdì 22 agosto e culmina con le prove ufficiali del sabato e con le due gare domenica con partenza alle 10. Ormai è quasi tutto pronto per ospitare la prima finale del Campionato Italiano Velocità Montagna, valida anche per il Trofeo Italiano, che si disputa sul classico tracciato umbro lungo la Gola del Bottaccione. A darsi battaglia sul percorso della “Montecarlo delle salite” non saranno soltanto i bolidi moderni a caccia del Tricolore, ma anche auto che hanno scritto pagine di storia del motorsport. Il “salotto” eugubino ospita vetture moderne per tutti i gusti, ma il Comitato Eugubino Corse Automobilistiche non ha lasciato al caso la valorizzazione delle storiche neppure in questa 49esima edizione consecutiva riservando una gara nazionale che assegnerà la XXVI Coppa Città di Gubbio. Nelle ultime due stagioni tra le “classic cars” l'ha spuntata il toscano Franco Cremonesi su Osella PA9/90. Detentore del record del tracciato (con 5 vittorie, tra l'altro) è però Uberto Bonucci, che lo ha stabilito su Osella PA9 nel 2011, anno della sua ultima vittoria eugubina. Ecco come ha risposto sulla passione e la gara umbra uno dei maggiori campioni nazionali oltre che uomo delle istituzioni.
Bonucci, il Trofeo Fagioli è una gara dove lei è sempre presente... “A Gubbio non posso mancare. Sono innamorato della città e della corsa, organizzazione compresa, alla quale tengo ogni anno a fare i complimenti. Diciamo che è un binomio perfetto.”

Che atmosfera si respira nel weekend di gara? “E' tutto affascinante. L'accoglienza è speciale e anche il calore, la passione e l'impegno che mettono le persone dello staff organizzativo ti fanno sentire parte di una cosa bella.”

Quale il suo miglior Trofeo Fagioli? “Ho il record delle storiche. Cerco di batterlo ogni anno, ma ultimamente non mi è riuscito. Quest'anno ci riproverò!”

Nel 2015 sarà possibile una ricongiunzione del Tricolore moderne con quello delle storiche? “La questione è sul tavolo della commissione. Si sta lavorando con il presidente Paolo Cantarella per capire se sia possibile. Il punto nodale è riuscire a rendere il weekend come due gare in una gara. Magari con paddock un po' separati e diversificando i programmi di prove e gare. Diciamo che con qualche accorgimento si potrebbe tornare alla doppia titolazione, ma c'è da approfondire tutto. Se gli organizzatori faranno una proposta seria e lavoreranno insieme alla commissione si potrebbe arrivare a presentare una proposta 'sperimentale' con un calendario 2015 che possa comprende 2-3 gare anche di CIVM moderne. Poi vedremo se la questione si potrà allargare.”

Info su www.trofeofagioli.it

CAMPIONATO ITALIANO VELOCITÀ MONTAGNA: IL CAMPIONE EUROPEO SIMONE FAGGIOLI PENSA GIA' AL TITOLO TRICOLORE


Simone Fggioli è Campione Europeo della Montagna. Il fiorentino ha conquistato il titolo con la vittoria svizzera della Saint Ursanne-Les Rangiers di domenica 17 agosto, al volante della Norma M 20 FC, precedendo sul traguardo il trentino Cristian Merli sull'Osella PA 2000 Honda e David Hauser su Wolf (http://www.automotocorse.it/2014/08/cronoscalate-simone-faggioli-vince-la.html)
L'alfiere Best Lap ha così portato a sette i suoi titoli europei e non ha fatto mistero di voler adesso puntare al decimo scudetto Tricolore sin dal 49° Trofeo Luigi Fagioli, la decima prova del Campionato Italiano Velocità montagna che infiammerà Gubbio dal 22 al 24 agosto. 
Così il fuoriclasse fiorentino ha parlato della vittoria e della caccia al Tricolore sulla biposto che ha definito "Progetto Vincente": "Il giusto tributo ad una macchina estremamente performante e al tempo stesso sicura. Ringrazio Norma per la fiducia che ha riposto in me e per il lavoro che insieme siamo riusciti a svolgere. In questo momento desidero godermi questo successo e il titolo continentale, ma da domani la testa sarà a Gubbio perché voglio concentrarmi sul Campionato Italiano dove sono ancora in lotta per il titolo".
Sulla strada di Simone Faggioli c'è il determinato trentino Cristan Merli che dimostra sempre più come sia in continua crescita l'Osella PA 2000. Si sa l'alfiere Vimotorsport è uno che non molla, per cui sarà un duello di vetta estremamente appassionante fino all'ultima gara.

Cronoscalate: Simone Faggioli vince la Saint Ursanne-Les Rangiers e conquista il settimo titolo europeo




Simone Faggioli, con la Norma M20 FC motorizzata Zytek e gommata Marangoni, ha dominato la 71a edizione della Course de Côte Saint Ursanne-Les Rangiers, decima prova del Campionato Europeo FIA della Montagna. Il campione toscano è stato il più veloce sia nelle tre salite di prova sia nelle due salite valide per la gara. La terza salita di gara è stata cancellata dagli organizzatori a causa del grave ritardo nello svolgimento della gara. Faggioli ha conquistato il primo posto finale con il tempo di 3'26.570 davanti a Christian Merli (Osella PA20 Honda), David Hauser (Wolf GB08), Fausto Bormolini (Reynard K02), Tiziano Riva (Reynard 92D Cosworth).

Con questa vittoria Simone Faggioli conquista il settimo titolo europeo, il sesto consecutivo, risultato che lo avvicina al primato del grande Mauro Nesti, che di titoli continentali ne ha vinti otto.

ACI: A luglio bene il mercato usato

Nel mercato dell’usato torna il segno positivo per le quattro ruote. A luglio i passaggi di proprietà delle auto depurati delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) hanno fatto registrare +1,4%; i motocicli, viceversa, -4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ogni 100 autovetture nuove ne sono state vendute 191 usate a luglio e 176 nei primi sette mesi del 2014.
Il mercato dell’usato fino ad oggi ha fatto rilevare una diminuzione dello 0,7% per le autovetture ed un aumento del 2,1% per i motocicli.
I dati sono riportati nell’ultimo bollettino mensile “Auto-Trend”, l’analisi statistica dell’Automobile Club d’Italia sui dati del PRA.
Il settore delle radiazioni a luglio ha fatto registrare il segno negativo sia per le auto: - 17,7% che per le moto: -20,1%. Ogni 100 autovetture 
nuove ne sono state radiate 86 a luglio e 91 nei primi sette mesi del 2014.
Il settore delle radiazioni da gennaio ad oggi ha fatto rilevare una diminuzione del 12,7% per le autovetture e del 12,3% per i motocicli.

domenica 17 agosto 2014

DAL 22 AL 24 AGOSTO "PASSIONE ENGADINA" IL RADUNO INTERNAZIONALE DI AUTO STORICHE ITALIANE



La terza edizione di "Passione Engadina" è alle porte e 100 auto bellissime sono pronte a celebrare i "100 anni Maserati". Fra i modelli presenti spiccano la Maserati 26M del 1928, la Maserati 150s / 200s Prototype (1955), la Maserati 300 S s/n 3051 (1955), la Maserati 200SI (1957), la Maserati 450 S (1956), la Maserati 3500 GT Vignale Spider (1961). E altri gioielli della Casa del Tridente, cioè più del 40% delle vetture iscritte. Un risultato di grandissimo prestigio per "Passione Engadina". Ma anche le altre Case italiane sono ben rappresentate con un gran numero e pezzi unici Ferrari.
All’evento saranno inoltre presenti ed esposte la Maserati Quattroporte Zegna, la Maserati Birdcage e la Maserati Concept Alfieri.

Lorenzo Ramaciotti, Chief Designer del Fiat Group e co-autore del libro sui 100 anni Maserati, sarà uno dei conferenzieri a Passione Engadina 2014 insieme a Miki Biasion, due volte campione del mondo rally (1988 e 1989), che ha portato Lancia ad alti livelli nel mondo dell’automobilismo.
Domenica 24 agosto a partire dalle ore 9.00 presso l’aeroporto di Samedan si terrà la Zegna St. Moritz Challenge Cup: 100 auto, tre prove di regolarità e tanto divertimento. Dalle ore 10.45 le auto saranno esposte in centro St. Moritz (via Serlas).



MotoGP, Brno - Pramac Racing: Andrea Iannone conquista la quinta posizione. Ritiro per Yonny Hernandez



Strepitoso Andrea Iannone che passa ancora una volta sotto la bandiera a scacchi conquistando la quinta posizione dopo una gara da combattente. La sfortuna invece, colpisce Yonny Hernandez costringendolo a ritirarsi per un problema alla ruota anteriore.
Andrea Iannone replica la partenza del Mugello, scattando da subito in prima posizione. Mantiene la testa della corsa fino a che è possibile poi cede posizioni ma comunque vendendo cara la pelle, rendendosi protagonista di alcuni contro sorpassi da manuale. Al terzo giro, Andrea si stabilizza in quinta posizione e la mantiene per gran parte della gara. A pochi giri dalla fine inizia un bellissimo confronto con il suo compagno di marca Dovizioso un duello che dopo alcuni sorpassi e contro sorpassi si risolve solo all'ultimo giro a favore di Iannone.
Yonny Hernandez (EnergyT.I. Pramac Racing) fa una buona partenza e mantiene la dodicesima posizione, riesce a tenere un buon ritmo i primi due giri alla fine dei quali avverte una brutta sensazione sull'anteriore, prova a continuare ma la situazione è ingestibile. Il Colombiano è costretto al ritiro, dopo soli quattro giri, a causa della perdita di pressione del pneumatico anteriore. Non è ancora chiara la causa del problema, la situazione sarà esaminata scrupolosamente, non è escluso una perdita di pressione dovuta ad un contatto troppo duro con un cordolo che ha fatto stallonare la gomma quanto basta per causare la perdita di pressione.

Andrea Iannone (Pramac Racing): “Sono davvero contento del risultato di oggi. Sono riuscito a fare anche un giro in testa alla gara! Sapevo che Jorge, Dani, Vale e Marq erano più veloci di me, ma ho spinto lo stesso facendo la mia corsa. Nella prima parte di gara mi sono divertito e ho cercato di seguire Dani quando mi ha superato perché nel warm up riuscivo a tenere il suo passo, ma in gara andava tre decimi più forte di me e non aveva più senso spingere così tanto per cercare di stargli vicino. Nella seconda parte Io e Dovi ci siamo superati più volte, lui riusciva a frenare più forte di me. Mi sono divertito e sono contento per me, la mia squadra e la Ducati. Incomincio a vedere un po di luce per il futuro!”

Yonny Hernandez (EnergyT.I. Pramac Racing): “Sono molto deluso perché si è bucato lo pneumatico anteriore. Ero sicuro di poter fare una bella corsa, avevo un buon ritmo gara e mi sentivo pronto a fare bene. Abbiamo lavorato molto e bene questo fine settimana, la moto era a posto. Spero di essere più fortunato per le prossime gare, farò il mio massimo per portare a casa i punti e un buon risultato. Sono tre gare che non vado avanti con i punti e i miei avversari si sono avvicinati a me in classifica. Ringrazio la squadra per il lavoro svolto e il supporto che mi danno anche in questi casi.”

(da Ufficio Stampa Pramac Racing)