venerdì 25 luglio 2014
giovedì 24 luglio 2014
L'Italian F.4 Championship Powered by Abarth cambia il calendario: Imola sostituisce Barcellona
Cambia il calendario dell'Italian F.4 Championship Powered by Abarth. Barcellona non sarà più l'atto conclusivo della prima stagione della serie propedeutica della Federazione. A seguito di un cambio di data da parte dell'organizzatore, GT Sport, per la manifestazione di Barcellona che è slittata al 2 novembre, ACI Sport e WSK Promotion hanno deciso di modificare il calendario 2014 inserendo per la seconda volta il circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola. Il 12 ottobre sarà, quindi, nuovamente il circuito del Santerno ad accogliere i giovani campioni della Formula 4, anticipando di una settimana la fine del campionato. Motivo di grande interesse sarà la concomitanza con il campionato FIA Formula 3 European Championship, una serie alla quale puntano molti dei giovani piloti che in questa stagione sono protagonisti dell'Italian F.4 Championship Powered by Abarth.
Questo il nuovo calendario:
08/06/2014 - Adria
29/06/2014 - Imola (1)
13/07/2014 - Mugello
03/08/2014 - Magione
14/09/2014 - Vallelunga
28/09/2014 - Monza
12/10/2014 - Imola (2)
Il prossimo appuntamento è all'Autodromo dell'Umbria di Magione (PG) nel weekend del 3 agosto.
AF Corse: a Spa per scrivere un altro pezzo di storia
Riaffermarsi ai vertici e ripetere le ottime prestazioni messe a segno nel 2013. Le Ferrari 458 Italia di AF Corse sono pronte alla battaglia della “24 Ore di Spa”, quarta tappa del campionato Blancpain Endurance Series, in programma tra sabato 26 e domenica 27 luglio.
Categoria Pro Am Cup
Duncan Cameron, Matt Griffin ed Alex Mortimer – vincitori della classica belga nel 2013 – saranno in gara sulla loro Ferrari 458 Italia numero 54.
Sulla 458 numero 50, Andrea Sonvico, Simon Knap, Andrew Danyliw, Alessandro Pier Guidi
. La Ferrari 458 Italia numero 52 vedrà alternarsi al volante Steve Wyatt, Michele Rugolo, Craig Lowndes, Andrea Piccini mentre Niek Hommerson, Louis Machiels, Andrea Bertolini e Marco Cioci correranno sulla Ferrari 458 Italia numero 53 di AF Corse.
Categoria Gentleman Trophy
Howard Blank, Yannick Mallegol, Jean Marc Bachelier e Francois Perrodo in corsa sulla loro Ferrari 458 Italia numero 49 per il quarto anno consecutivo.
A bordo della Ferrari 458 Italia numero 51, Peter Mann, Francisco Guedes, Alexander Talkanitsa e Cedric Mezard.
Ognuno degli equipaggi schierati dal team italiano – che nel 2014 ha già vinto la categoria GT a Le Mans – ha reali possibilità di puntare al primato di categoria.
Il via della gara alle h. 16.30 di sabato (CET).
Blancpain Endurance Series – Una pattuglia di Ferrari per la 24 Ore di Spa
Nell’ambito del campionato Blancpain Endurance Series si corre questo fine settimana una delle corse più prestigiose della storia dell’automobilismo: la 24 Ore di Spa-Francorchamps. La gara ha vissuto la prima edizione nel 1924, quando a vincere, sul vecchio tracciato di 14 km, furono i francesi Henri Springuel e Maurice Becquet al volante di una Bignan 2L alla media di 78,3 km/h.
Quest'anno sono ben 19 le Ferrari che parteciperanno alla competizione, iscritte in due delle tre categorie del campionato Blancpain: Pro-Am Cup e Gentlemen Trophy.
Da gestore. La Ferrari vanta un totale di 15 affermazioni nella classica belga anche se c’è da distinguere perché non tutti questi successi sono stati ottenuti con delle… Ferrari. L’arcano è presto svelato: Enzo Ferrari vinse due edizioni della corsa con l’omonima Scuderia al tempo in cui, tuttavia, l’azienda automobilistica doveva ancora essere fondata e Ferrari gestiva le Alfa Romeo. I successi da gestore sono targati 1932, quando ad imporsi furono gli italiani Antonio Brivio ed Eugenio Siena con un’Alfa Romeo 8C 2300 MM, e 1936, quando vinse l’Alfa Romeo 8C 2900 A dell’italiano Francesco Severi e del francese Raymond Sommer. L’edizione 1932 vide anche il debutto del Cavallino rampante sulle vetture della Scuderia.
Da costruttore. Dopo la fondazione della Ferrari sono invece arrivate tre affermazioni assolute. La prima è datata 1949, come per la 24 Ore di Le Mans, e come per la classica gara di durata francese a portarla in dote a Maranello fu l’italoamericano Luigi Chinetti che ebbe come compagno di viaggio in quell’avventura, a bordo della Ferrari 166 MM, il francese Jean Lucas. La seconda affermazione è arrivata nel 1953 grazie alla 375 MM Pinin Farina Berlinetta ufficiale guidata da Giuseppe Farina, primo campione del mondo di Formula 1 della storia, e dal britannico Mike Hawthorn, che con la Ferrari sarebbe diventato iridato in Formula 1 nel 1958. L’ultima affermazione assoluta risale all’edizione 2004, sul nuovo tracciato di 7 chilometri di lunghezza, e fu addirittura una doppietta. A vincere fu la 550 Maranello del team BMS Scuderia Italia guidata dagli italiani Luca Cappellari e Fabrizio Gollin e dagli svizzeri Lilian Bryner ed Enzo Calderari. Al secondo posto si piazzò la 575 Maranello GTC del team GPC Giesse Squadra Corse guidata dall’italiano Fabio Babini, dall’austriaco Philipp Peter, dal belga Vincent Vosse e dal finlandese ex Formula 1 Mika Salo.
I primati di categoria. Nel corso degli anni la Ferrari ha anche ottenuto dieci vittorie di categoria, le ultime delle quali nella scorsa edizione, quando nella classe Pro-Am Cup arrivò addirittura una doppietta con la vettura di AF Corse dei britannici Duncan Cameron e Alex Mortimer, dell’irlandese Matt Griffin e del finlandese Toni Vilander si impose sui compagni di marca del team SMP Racing. I vincitori saranno in pista anche quest’anno, al volante della vettura numero 54. Nel Gentlemen Trophy lo scorso anno fu addirittura tripletta con il successo per la vettura del team Sovref ASP guidata dai francesi Jean-Luc Blanchemain, Jean-Luc Beaubelique e Patrice Goueslard e dal belga Frederic Bouvy. Il secondo posto andò a una 458 Italia GT3 del team Sport Garage, il terzo ad una del Kessel Racing. Oggi giornata dedicata alle prove libere e alle prime qualifiche, domani si assegna invece la pole position.
La nuova Porsche Cayenne
Design affinato, maggiore efficienza e un ampio equipaggiamento di serie: queste sono le caratteristiche principali della nuova Porsche Cayenne1). Vettura sportiva tra i SUV dal tipico DNA del design Porsche, regala un grande piacere di guida, potenza elevata, cinque comodi posti e un ricco equipaggiamento di pregio.
La nuova generazione della Cayenne si presenta sul mercato, per ora, in cinque versioni: Cayenne S, Cayenne Turbo, Cayenne Diesel, Cayenne S Diesel e la Cayenne S E-Hybrid2), la prima trazione ibrida plug-in al mondo nel segmento dei SUV Premium che, insieme con la Panamera S E-Hybrid e alla 918 Spyder, rende Porsche l’unico costruttore al mondo ad offrire in listino tre modelli di vetture con sistema ibrido plug-in. A fronte di migliori valori di performance, tutte le diverse motorizzazioni dei modelli Cayenne fanno registrare consumi di carburante inferiori rispetto alle rispettive versioni precedenti. Il nuovo motore biturbo V6 da 3,6 litri della Cayenne S è stato completamente sviluppato da Porsche.
La Cayenne rappresenta una storia di successo unica per Porsche. Nel 2002, l’azienda presenta la prima generazione, trasformando in realtà l’idea di una vettura sportiva nel segmento dei SUV e fissando subito nuovi standard di riferimento. Il risultato supera qualsiasi aspettativa: dal 2002 al 2010 sono state prodotte oltre 276.000 vetture della prima generazione. Sono state invece 303.000 le Cayenne di seconda generazione prodotte e vendute dal 2010 ad oggi.
La Cayenne, quindi, non solo è stata importante per la positiva crescita di Porsche, ma ha garantito e garantisce anche la base economica per gli investimenti nelle future generazioni di vetture sportive.
Design affinato dell’esterno
I designer Porsche hanno ulteriormente perfezionato l’ultima versione della Cayenne, slanciando il design con linee nette e profili definiti posizionati ad arte. La parte frontale, i passaruota anteriori e il cofano motore sono completamente nuovi. Così come le alette delle prese d’aria laterali che, collocate a destra e a sinistra del frontale della vettura, convogliano efficacemente l’aria all’intercooler e allo stesso tempo sono un prezioso dettaglio di design.
I fari principali Bi-Xenon, presenti di serie nel modello base e nei modelli S, nella tipica tecnica a quattro LED “hovering”, caratterizzano la nuova Cayenne al primo sguardo, rendendola inconfondibilmente Porsche. Ulteriore segno distintivo per la Cayenne Turbo, al top della gamma, sono i fari principali a LED che, di serie, includono il Porsche Dynamic Light System (PDLS).
Anche la parte posteriore della nuova Cayenne è stata ampiamente rivisitata: il gruppo ottico posteriore, ora è di tipo tridimensionale e le luci stop sono realizzate a quattro LED come le luci diurne anteriori. Inoltre, la targa, la maniglia di apertura e l’illuminazione sono inserite ancora più elegantemente nel portellone posteriore (apertura automatica di serie). Nel complesso, i progettisti hanno affilato le linee orizzontali, con un risultato: la vettura appare ancora più incollata alla strada. Inoltre i terminali di scarico riconfigurati sono integrati nella parte inferiore del paraurti posteriore.
Negli interni, i designer si sono concentrati, tra l’altro, sul posto di guida, dotandolo di serie di un nuovo volante sportivo multifunzione con paddle, dal design e dalle funzioni ispirati al volante della 918 Spyder. Ma hanno riservato ulteriore attenzione ai sedili posteriori, ora ancora più confortevoli, e disponibili su richiesta anche in versione ventilata.
Maggiore efficienza
L’aumento della potenza e della coppia segue di pari passo la riduzione dei consumi: due concetti opposti, ma non inconciliabili in Porsche, grazie alle numerose modifiche adottate sull’intero drive train. In tutti i nuovi modelli Cayenne, ad esempio, grazie alla funzione «veleggiare», alla funzione automatica Start-Stop Plus ulteriormente sviluppata e alla ottimizzazione della gestione termica, i consumi di carburante sono nettamente ridotti. Per la prima volta, nei modelli Cayenne vengono impiegate alette di ventilazione attive, collocate dietro alla presa d’aria centrale e regolate dalla gestione elettronica del motore, che si aprono e si chiudono in base alla situazione di guida e alla necessità di raffreddamento regolando la quantità d’aria disponibile per il raffreddamento stesso. In posizione chiusa migliorano l’aerodinamica riducendone la resistenza, con una conseguente diminuzione dei consumi.
La Cayenne S E-Hybrid è la prima vettura a trazione ibrida plug-in nel segmento dei SUV Premium. L’evoluzione tecnica rispetto all’attuale Cayenne S Hybrid è enorme: la batteria agli ioni di litio ha ora una capacità di 10,9 kWh e può raggiungere, in base allo stile di guida e al fondo stradale, un’autonomia esclusivamente elettrica da 18 a 36 chilometri. La potenza del motore elettrico è più che raddoppiata passando da 47 CV (34 kW) a 95 CV (70 kW). I consumi nel ciclo combinato sono ora pari a 3,4 l/100 km (79 g/km CO2). La potenza combinata di complessivi 416 CV (306 kW) a 5.500 giri/min del motore V6 da 3,0 litri sovralimentato (333 CV/245 kW) e del motore elettrico (95 CV/70 kW) e la coppia complessiva di 590 Nm tra 1.250 e 4.000 giri/min consentono prestazioni degne di una vettura sportiva: accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi e velocità massima di 243 km/h. Con alimentazione elettrica, la velocità massima è di 125 km/h. La batteria può essere ricaricata tramite la rete elettrica o durante la guida. Le principali informazioni della vettura sono richiamabili tramite smartphone grazie al Porsche Car Connect di serie.
La tradizione ibrida in Porsche risale al lontano 1899 e alla Lohner-Porsche, la prima vettura al mondo con trazione elettrica a batteria e motore a combustione, progettata da Ferdinand Porsche. Nell’attuale gamma di modelli, come prima vettura plug-in della categoria superiore, la Panamera S E-Hybrid stabilisce standard a livello mondiale. Ora, la Cayenne S E-Hybrid trasferisce questa tecnica avveniristica nel segmento dei SUV Premium. La 918 Spyder ha già dimostrato come la tecnologia ibrida potesse essere trasferita addirittura nella categoria delle supersportive, ma la tecnologia che viene ancora oggi testata nel Motorsport verrà sempre più applicata nella produzione in serie. Ad esempio lo sviluppo della Porsche 919 Hybrid (impegnata nel WEC 2014) rappresenta la forma attualmente più avanzata di tecnologia ibrida che è stata studiata anche per i veicoli della produzione in serie.
Il nuovo motore biturbo V6 da 3,6 litri della Cayenne S, sviluppato completamente da Porsche, è un ulteriore esempio di come il downsizing della cilindrata e un numero inferiore di cilindri non compromettano i valori fondamentali della vettura: il propulsore consuma nel NEDC da 9,5 a 9,8 l/100 km (223-229 g/km CO2), quindi un litro in meno dell’attuale motore V8. Il motore biturbo V6 sviluppa una potenza massima di 420 CV (309 kW) a 6.000 giri/min, pari a 20 CV/15 kW in più. La coppia di 550 Nm è raggiungibile tra 1.350 e 4.500 giri/min (+ 50 Nm). Il rapporto potenza/litro è aumentato del 40 percento circa passando da 83 CV (61 kW) per litro di cilindrata a 117 CV (86 kW). La Cayenne S, dotata di serie del Tiptronic S a 8 rapporti, accelera da 0 a 100 km/h in soli 5,5 secondi (5,4 secondi con pacchetto Sport Chrono opzionale), quindi impiega 0,4 secondi in meno dell’attuale Cayenne S, e ora raggiunge una velocità massima di 259 km/h (1 km/h in più).
Prestazioni elevate, spinta propulsiva costante e controllo in ogni situazione di guida contraddistinguono la Cayenne Turbo: cilindrata di 4,8 litri, 8 cilindri e sovralimentazione biturbo consentono di sviluppare una potenza di 520 CV (382 kW) a 6.000 giri/min e di raggiungere una coppia di 750 Nm tra 2.250 e 4.000 giri/min. La Cayenne Turbo accelera quindi da 0 a 100 km/h in soli 4,5 secondi (4,4 secondi con pacchetto Sport Chrono opzionale). La velocità massima è di 279 km/h. I consumi si attestano tra 11,2 e 11,5 l/100 km (261-267 g/km CO2).
Le versioni diesel della Cayenne combinano sportività ed efficienza dei consumi ancora più elevata. Il motore V6 da tre litri della Cayenne Diesel sviluppa quindi 262 CV (193 kW), 250 CV (184kW), per l’Italia, a 4.000 giri/min a fronte di consumi tra 6,6 e 6,8 l/100 km (173-179 g/km CO2) e, grazie al sistema SCR (Selective Catalytic Reduction), soddisfa già oggi la normativa EU 6 sui gas di scarico. In combinazione con una coppia di 580 Nm tra 1.750 e 2.500 giri/min, l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 7,3 secondi (7,2 secondi con pacchetto Sport Chrono opzionale) e la velocità massima è di 221 km/h. La Cayenne S Diesel è spinta da un motore V8 da 4,2 litri che eroga 385 CV (283 kW) a 3.750 giri/min e una coppia di 850 Nm tra 2.000 e 2.750 giri/min. Raggiunge i 100 km/h da ferma in 5,4 secondi (5,3 secondi con pacchetto Sport Chrono opzionale) e una velocità massima di 252 km/h.