lunedì 3 febbraio 2014

RALLYE MONTE CARLO DIFFICILE MA POSITIVO PER LA SCUDERIA MILANO AUTOSTORICHE

Fabio Babini e Maurizio Torlasco
Con tre equipaggi nelle posizioni alte di classifica, era partito alla grande il XVII Rallye di MonteCarlo Historique per la Scuderia Milano Autostoriche: dopo i 1000 chilometri della tappa di concentrazione e la prima vera prova di classificazione due concorrenti del sodalizio milanese erano addirittura nelle prime tre posizioni assolute su 308 equipaggi partiti. Si tratta di Fabio Babini con Maurizio Torlasco su Porsche 911, secondi, e Alberto Bergamaschi con Danilo Scarcella su Volkswagen Maggiolone 1303S, terzi, a proprio agio sul difficile terreno completamente innevato che premia chi è più veloce a discapito dei regolaristi esperti nella guida a media.
L’assenza di neve della seconda tappa livella i valori sugli standard del “Monte” storico, con Babini-Torlasco che si mantengono nelle prime 10 piazze assolute (quinti a fine giornata) e Bergamaschi-Scarcella che invece scivolano prima al settimo posto, poi, a fine tappa, chiudono trentatreesimi. Giorgio ed Edouardo Schon su Lancia Beta Montecarlo, lo scorso anno primi tra gli equipaggi milanesi, sono quarantunesimi, e precedono Peter Zanchi e Giovanni Agnese su Volkswagen Golf GTI (sessantottesimi) che perdono una trentina di posizioni a causa di penalizzazione rimediata a seguito di eccesso di velocità in paese. Intorno alla centesima piazza si trovano Roberto Gorni con Angela Grasso su Ford Escort Mexico, poi Massimo Dall’Acqua con Mary Vicari su Alfa Romeo 2000 GTV e più in là Sisti-Gregori su Golf GTI. Fortemente penalizzati rispettivamente da innevamenti e problemi alla strumentazione chiudono il gruppo dei piloti del team intorno al 250° posto Antonio Bertini con Julia Hruska su Volvo 122S e Giovanni Recordati con Marco Verdelli su Lancia Fulvia 1.6 HF.



Peter Zanchi e Giovanni Agnese
La terza tappa inizia con due prove dal fondo reso insidiosissimo dalla neve molle e sciolta che avvantaggia soprattutto i concorrenti che partono da metà classifica in giù, con l’exploit di Bertini-Hruska nella prima sezione a sole cinque posizioni dal 34° crono della Porsche di Babini-Torlasco. Scivolano in classifica a fine giornata Bergamaschi e Scarcella (59°), scavalcati da Zanchi e Agnese (54°). Schon-Schon sono 65°, Dall’Acqua-Vicari 107°, Gorni-Grasso 122° e Sisti-Gregori 177°. Bertini-Hruska recuperano posizioni, ma sono sempre attardati per l’uscita di strada che è costata loro 17.000 penalità, mentre Recordati-Verdelli si ritirano per la rottura definitiva della strumentazione.
La quarta tappa è un incubo per Scon-Schon, alle prese con problemi di navigazione e taratura degli strumenti, che rimediano 3.000 penalità in prova piombando al 142° posto. Tra i primi sono sempre Babini-Torlasco a tenere alte le azioni della scuderia. Zanchi-Agnese e Bergamaschi-Scarcella recuperano alcune posizioni, sono rispettivamente 47° e 50° a fine tappa all’arrivo a Monaco. Dell’Acqua-Vicari risalgono al 97° posto e Gorni-Grasso sono 116°.

 Alberto Bergamaschi e Danilo Scarcella


Cinque ore di sosta nel Principato prima del rush finale Monaco-Monaco, la terribile “ultima notte”, con due micidiali prove speciali, il col de Turini (57 chilometri di strade rese insidiosissime dal ghiaccio nascosto dietro ad ogni curva) ed i 46 chilometri del tratto cronometrato di Loda. Qui gli equipaggi superstiti si giocano il tutto per tutto: un minimo errore vuol dire buttare alle ortiche 5 giorni e 2500 chilometri di gara. La rincorsa al podio dei piloti della Scuderia Milano Autostoriche si conclude con l’ottimo 7° assoluto (su 257 vetture al traguardo) della Porsche di Babini-Torlasco. La Golf di Zanchi-Agnese, con una prestazione maiuscola che la vede addirittura 2° sull’ultimo crono, risale fino alla 31° posizione assoluta davanti al Maggiolone di Bergamaschi-Scarcella, 35° in piena rimonta. Al 101° posto chiude con una gara regolare la Ford Escort di Gorni-Grasso mentre uno dopo l’altro, rispettivamente in 106° e 107° piazza, si classificano la Beta Montecarlo di Schon-Schon, che recupera 40 posizioni, e l’Alfa GTV di Dall’Acqua-Vicari (106°). Più attardata l’altra Golf di Sisti-Gregori (132°), mentre la Volvo di Bertini-Hruska riduce un po’ il ritardo classificandosi al 181° posto. Un solo ritiro per il team, la Fulvia di Recordati-Verzelli.
Complessivamente positivo il risultato nella classifica speciale a squadre, che assegna la 6° posizione assoluta alla Scuderia Milano Autostoriche.

ROBERT KUBICA VINCE L'ICE MASTER ERC

Robert Kubica ha vinto la prima edizione dell'Ice Master ERC, grazie alla vittoria nel 31° International Jännerrallye-Oberösterreich. L'Ice Master ERC è uno dei tre nuovi premi che vengono assegnati agli specialisti di ogni superficie. I primi cinque piloti di ogni Speciale prendono, nell'ordine, 10-6-4-2-1 punti. Kubica, al volante di una Ford Fiesta RRC, ne ha ottenuti 122 durante le 18 Prove austriache. Al Rally Liepāja, costituito da 12 percorsi, Esapekka Lappi, con la ŠKODA Fabia Super 2000, non è riuscito a batterlo, fermandosi a quota 93. Václav Pech chiude al secondo posto con 110, seguito da Lappi, Raimund Baumschlager, Kajetan Kajetanowicz e Vasily Gryazin. Il Rally dell'Acropoli sarà invece la prima occasione per concorrere nella classifica del Gravel Master ERC (per gli sterrati), mentre il Circuit Of Ireland di Aprile aprirà la lotta per l'Asphalt Master. (foto da www.fiaerc.com)

domenica 2 febbraio 2014

COPPA LIBURNA RONDE ASFALTO: VITTORIA PER PEDERSOLI-ROMANO (PEUGEOT 206 WRC)


Vittoria annunciata, quella del bresciano Luca Pedersoli, alla Coppa Liburna Ronde Asfalto, corsa tra il tardo pomeriggio di ieri e la mattina odierna sulla celebre prova speciale della “Traversa Livornese”.
In coppia con Matteo Romano, sulla datata ma efficace Peugeot 206 WRC della Vieffecorse, Pedersoli ha preso il comando della classifica già dal primo dei quattro passaggi previsti della prova, riuscendo a contenere le incursioni del massese Gabriele Ciavarella, al via con una Ford Fiesta R5, vettura dell’ultima generazione, sulla quale è stato affiancato da Perna. 
Le prime due “piesse” si sono corse in notturna e con le difficoltà della pioggia, che comunque non ha piegato le velleità dei 54 equipaggi partiti dalla Rotonda dell’Ardenza, protagonisti di un notevole confronto sportivo. 
Per Pedersoli solo un brivido sulla seconda prova di ieri sera, causa il guasto all’impianto interfonico dei caschi, poi la gara ha assunto il tono di una cavalcata trionfale, suggellato dalla riconfermata competitività della vettura francese “del Leone” oltre che della forma smagliante dell’equipaggio. 
Ciavarella, alla sua seconda gara con la Fiesta R5, ha firmato un meritevole secondo posto assoluto. Con la vettura inglese “dell’ovale blu” ha cercato soprattutto di trovare il feeling ottimale in vista di impegni futuri. Il driver di Massa ha anche calzato per la prima volta gommature Michelin, cercando di capirne le reazioni e sensazioni, ed anche per lui l’unico brivido è arrivato durante la seconda prova, con una “toccata” posteriore con il solo danneggiamento del paraurti, mentre nella quarta ha nuovamente sofferto nell’interpretare l’accoppiamento pneumatici-assetto.
Il gradino più basso del podio è stato appannaggio del pistoiese di Lamporecchio Luca Artino, affiancato da Tricoli, alla sua seconda gara al volante della Skoda Fabria S2000. Artino ha corso con l’ottica di migliorare il dialogo con la vettura boema senza prendere rischi, viste le condizioni iniziali di pioggia mentre oggi ha dovuto certamente affrontare una strada comunque difficile da decifrare.
Notevole la bagarre che si è creata per le posizioni ai piedi del podio, con protagonisti il pavese Giacomo Scattolon (Peugeot 208), il friulano Dimitri Tomasso (Renault Clio S1600) ed anche il locale Massimiliano Restano (Renault Clio RS). Scattolon ha sfruttato al meglio la 208 di soli 1600 cc. arrivando sin dai primi metri di gara ai vertici della classifica non troppo lontano dalle vetture di categoria superiore, ingaggiando ieri sera un acceso duello con Tomasso mentre restano ha preso subito in mano le redini del Gruppo N. Stamani la terza prova ha visto l’uscita di scena, per incidente, di Tomasso cosicché Scattolon ha potuto veleggiare verso una meritatissima quarta piazza assoluta, precedendo Restano, vincitore quindi tra le vetture derivate dalla serie, ennesima prestazione di spessore davanti al pubblico amico. 
Notevole anche la prestazione del versiliese di Camaiore Lorenzo Bonuccelli, anche lui andato subito ai vertici della classifica con la piccola e datata Peugeot 106 Rally, con la quale ha conquistato una brillante sesta piazza finale. La gara, già pochi metri dopo il via del primo impegno cronometrato aveva perso il vincitore del 2013, il pisano Senigagliesi (Peugeot 207 S2000), uscito di strada.
La gara è stata conclusa da 37 equipaggi, conferma della selettività della “Traversa Livornese”, che anche in versione “rovesciata” rispetto allo sviluppo classico ha saputo regalare sensazioni forti sia a coloro che hanno corso come anche al tanto pubblico che ha risposto con entusiasmo alla chiamata di Aci Livorno Sport, per onorare un evento proprio di un intero territorio.

Foto: Pedersoli in azione (foto V. Incerpi)

CLASSIFICA FINALE (top ten): 1. Pedersoli-Romano (Peugeot 206 Wrc) in 23'48.6; 2. Ciavarella-Perna (Ford Fiesta R5) a 21.3; 3. Artino-Tricoli (Skoda Fabia S2000) a 1'32.6; 4. Scattolon-Grimaldi (Peugeot 208 R2) a 2'03.7; 5. Restano-Scalabrini (Renault Clio Rs) a 2'40.1; 6. Bonuccelli-Marchetti (Peugeot 106) a 2'45.0; 7. Bertini-Campilli (Renault Clio W.) a 2'46.5; 8. Morelli-Guazzini (Renault Clio Light) a 2'59.8; 9. Casipoli-Ciardi (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 3'06.1; 10. Galliani-Galeotti (Renault Clio S1600) a 3'15.2.

sabato 1 febbraio 2014

F1, TEST A JEREZ - PER PIRELLI DATI SULLE GOMME POCO SIGNIFICATIVI. IN BAHRAIN ATTESE INFORMAZIONI PIU’ INDICATIVE

La nuova era della Formula Uno ha preso il via con i quattro giorni di test a Jerez, a cui seguiranno altre due sessioni in Bahrain il mese prossimo. Sul circuito spagnolo le squadre hanno provato per la prima volta le loro monoposto con le nuove gomme Pirelli per la stagione 2014.
I team hanno dovuto affrontare numerose rivoluzioni tecniche, e questo ha ridotto il numero di giri in pista e limitato il lavoro sulle gomme.Tuttavia, le squadre hanno avuto un primo assaggio della gamma di pneumatici Pirelli 2014, caratterizzata da nuove mescole e nuove costruzioni.
La pioggia caduta il secondo giorno ha dato ai team anche l’opportunità di provare le gomme da bagnato, Cinturato full wet e Cinturato Intermediate.
In aggiunta, Pirelli ha messo a disposizione una speciale versione ‘invernale’ della mescola hard, particolarmente indicata per offrire prestazioni ottimali anche nelle basse temperature di Jerez, scese fino a sei gradi centigradi.

Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli:

“L’attenzione di questi test non è stata focalizzata sulle gomme: le squadre hanno cercato semplicemente di familiarizzare con i molti cambiamenti tecnici, dall’introduzione delle nuove power unit alle nuove regole aerodinamiche, e di conoscere di più le loro monoposto.
Dai prossimi test in Bahrain probabilmente si concentreranno di più sulle gomme, dopo due settimane passate a sviluppare le monoposto e a rimediare ad eventuali problemi emersi a Jerez.
Anche noi siamo completamente aperti, flessibili e pronti ad adattare i nostri pneumatici dopo i risultati, più significativi, dei test in Bahrain.
Quest’anno i regolamenti hanno previsto una giornata dedicata completamente ai test su bagnato, che si sono svolti mercoledì mattina. Altra pioggia è caduta anche venerdì, consentendo ai team di provare ancora le gomme da bagnato”.


Notizie dai test:

Il primo giorno di test, martedì, è stato molto tranquillo, con soli 93 giri completati da otto piloti. Negli altri giorni, i team hanno effettuato via via più giri. L’ultimo giorno è stato il più movimentato, con 688 giri completati.
Le squadre hanno avuto a disposizione un massimo di 25 set di pneumatici ciascuno. 18 di questi set sono stati selezionati da Pirelli (sei ‘winter’, quattro hard, due medie, tre intermedie e tre full wet). Alle squadre è stato poi consentito di scegliere in anticipo altri sette treni di gomme, fino ad un massimo di 25. In totale, ciascun team ha a disposizione a scopo di test 135 set di pneumatici per tutto il 2014.
A causa del numero importante di variabili inedite, non si è registrata nessuna differenza significativa di tempo tra le diverse mescole. Dati più indicativi emergeranno dai test in Bahrain, dove sono attese tutte le squadre.

Altre notizie dai test:

22 piloti hanno partecipato ai test di Jerez, completando 1,470 giri per un totale di 6,509 kilometri. Mentre negli stessi test a Jerez dello scorso anno sono stati completati 3,531 giri per un totale di 15,634 kilometri.
Il pilota Kevin Magnussen, McLaren, ha segnato il tempo più velece, con 1m23.276s, giovedi. Lo scorso anno il più veloce fu Felipe Massa, alla guida di una Ferrari, con 1m17.879s.
Quest’anno, il maggior numero di giri, 188, è stato effettuato da Nico Rosberg, Mercedes.

Fernando Alonso con la Ferrari F14 T a Jerez (foto da www.ferrari.com)
I numeri dei test

Totale di set di gomme portati a Jerez: 250 set che equivalgono a 1000 gomme. Di cui:
– supersoft: 2 set
– soft: 9 set
– medium: 52 set
- hard: 52 set
– ‘winter’: 69 set
- intermediate: 36 set
- wet: 30 set

Totale di set di gomme usati: 99 set. Di cui:
– supersoft: 1 set
– soft: 2 set
– medium: 23 set
– hard: 11 set
– ‘winter’: 32 set
– intermediate: 20 set
- wet: 10 set

Run più lunghi:
10 giri con mescole supersoft
9 giri con mescole soft
17 giri con mescole medium
24 giri con mescole hard
23 giri con mescole ‘winter’
26 giri con mescole intermediate
13 giri con mescole wet

La temperatura ambientale più alta / più bassa nei quattro giorni: 17 °C / 5 °C
La temperatura del circuito più alta / più bassa nei quattro giorni: 23 °C / 6 °C

Giorno 1
1. Kimi Raikkonen (Ferrari) 1’27’’104s Winter Nuova
2. Lewis Hamilton (Mercedes) 1’27’’820s Winter Usata
3. Valtteri Bottas (Williams) 1’30’’082s Winter Usata

Giorno 2
1. Jenson Button (McLaren) 1’24.165s Medium Nuova
2. Kimi Raikkonen (Ferrari) 1’24’’812s Medium Usata
3. Valtteri Bottas (Williams) 1’25’’344s Winter Nuova

Giorno 3
1. Kevin Magnussen (McLaren) 1’23’’276s Medium Nuova
2. Felipe Massa (Williams) 1’23’’700s Hard Usata
3. Lewis Hamilton (Mercedes) 1’23’’952s Medium Nuova

Giorno 4
1. Felipe Massa (Williams) 1’28’’229s, Hard Nuova
2. Fernando Alonso (Ferrari) 1’29’’145s, Medium Usata
3. Daniel Juncadella (Force India) 1’29’’457s, Soft Nuova






Con la nuova app "ACI" vita più facile per 34 milioni di automobilisti

L’Automobile Club d’Italia lancia la nuova app “ACI”, per facilitare la vita a 34 milioni di automobilisti e più in generale a tutti gli italiani che ogni si giorno si muovono sulle strade. Disponibile da oggi per iOS e Android, l’applicazione permette di trovare e contattare rapidamente i punti di servizio ACI sul territorio: gli uffici del Pubblico Registro Automobilistico, le sedi degli Automobile Club provinciali, gli sportelli URP, le delegazioni ACI e i servizi di pagamento delle tasse automobilistiche. La app fornisce inoltre l’elenco degli impianti autorizzati per la demolizione dei veicoli.
La nuova app si affianca alle altre applicazioni realizzate dall’Automobile Club d’Italia: “calcolo bollo”, “costi chilometrici”, “Ready2Go”, “ACI Mobile Club”, “Luceverde Regione Lazio” e “Luceverde Roma”.
Per scaricare la nuova app :

F1 a Jerez: Felipe Massa il più veloce nell'ultimo giorno di test


Felipe Massa con la Williams è stato il più veloce nel quarto e ultimo giorno di test invernali a Jerez de la Frontera. Il pilota brasiliano ha percorso 86 giri, il più rapido in  1'28.229, ed ha preceduto l'ex compagno di squadra alla Ferrari Fernando Alonso che nel migliore dei 115 giri percorsi ha fermato i cronometri su 1'29.145. Segue Daniel Juncadella con la Force India con il tempo di 1'29.457.
Rimane quindi quello di ieri di Kevin Magnussen con la McLaren  (1’23.276) il miglior giro di questa orima sessione di prove del 2014. Ancora problemi per la Red Bull con Daniel Ricciardo che riesce a completare soltanto 7 giri. La Scuderia campione del mondo ha quindi deciso di lasciare Jerez e concludere anzitempo la sessione di prove.

CLASSIFICA  4° giorno

1. Felipe Massa - Williams  1.28.229  / 86 giri
2. Fernando Alonso - Ferrari 1.29.145 / 115 giri
3. Daniel Juncadella - Force India  1.29.457  / 81 giri
4. Lewis Hamilton - Mercedes  1.30.822  / 41 giri
5. Kevin Magnussen - McLaren 1.31.804  / 109 giri
6. Jules Bianchi - Marussia- 1.32.222  /  25 giri
7. Adrian Sutil - Sauber- 1.36.571 /  69 giri
8. Nico Rosberg - Mercedes 1.36.951  /  91 giri
9. Kamui Kobayashi - Caterham 1.43.193  /  54 giri
10. Daniil Kvyat - Toro Rosso 1.44.015  /  8 giri
11. Daniel Ricciardo - Red Bull 1:45.374  /  7 giri

venerdì 31 gennaio 2014

Uno studio supersportivo per il Salone di Ginevra: Opel Astra OPC EXTREME

Opel presenterà una vera supersportiva all’84° Salone dell’Automobile di Ginevra (6 – 16 marzo). Questo studio segue la tradizione della concept Astra OPC X-treme presentata nel 2002. Allora, così come adesso, una vera auto da corsa trovò il modo di passare dai circuiti alle strade pubbliche. La rossa OPC X-treme di 12 anni fa restò un esemplare unico, mentre la nuova EXTREME con la tipica livrea delle sportive Opel da competizione costituirà il punto di partenza di una serie di produzione dai volumi limitatissimi. La OPC EXTREME sarà l’Astra da strada più veloce di sempre, in linea con il motto dell’Opel Performance Center: “OPC. Pura Passione”. 
La Opel Astra OPC EXTREME deriva direttamente dalla Astra OPC Cup, il modello da corsa che partecipa al Nürburgring Endurance Championship (VLN) – e sarà omologata per la circolazione. I componenti di carbonio di qualità elevatissima permettono di ridurre le masse rispetto alla Astra OPC da 280 cv lanciata nel 2012. La struttura di sicurezza integrata, i sedili da corsa e le cinture a sei punti di ancoraggio rivelano come la vettura venga proposta con tutte le dotazioni necessarie per correre in circuito.


La OPC EXTREME è una coupé sportiva dotata delle più avanzate tecnologie da corsa ma che è possibile utilizzare sulle strade pubbliche – o per qualche escursione sul Nordschleife del Nürburgring. Che è esattamente il luogo dove è nata l’idea dell’Astra OPC EXTREME, presso l’Opel Performance Center che ha sede proprio accanto a questo leggendario circuito. Che si tratti della Corsa OPC, dell’Astra OPC o dell’Insignia OPC – tutte le stelle sportive Opel affrontano numerosi test a tutta velocità e un estenuante programma di durata da 10.000 chilometri in condizioni durissime sul Nordschleife.

Per la Ferrari F14 T più di 1000 km a Jerez

Si è conclusa oggi a Jerez de la Frontera la prima sessione di prove precampionato della Scuderia Ferrari. Per il secondo giorno consecutivo Fernando Alonso è stato al volante della F14 T. Considerate le condizioni meteo, il lavoro nella prima parte della giornata è stato imperniato sulla valutazione del comportamento degli pneumatici Pirelli da bagnato e sull’approfondimento della gestione delle varie procedure che saranno utilizzate sulla nuova monoposto. Nel pomeriggio, la squadra e il pilota hanno potuto effettuare alcune regolazioni dell’assetto della F14 T.
In totale, i giri percorsi da Alonso sono stati 115, il più veloce nel tempo di 1'29.145. La F14 T ha completato in questi quattro giorni 252 tornate, pari a 1,116 km.
“Una giornata piena e molto impegnativa dove siamo riusciti a fare un bel numero di giri, il vero obiettivo di queste prime prove” – ha detto Fernando a www.ferrari.com – “Difficile avere un'idea chiara sul comportamento delle mescole da bagnato perché le condizioni della pista erano tra l’umido e l’asciutto, forse le peggiori per capire il rendimento delle intermedie. Il pomeriggio è stato positivo, abbiamo provato diverse configurazioni sia aerodinamiche che meccaniche e raccolto tanti dati che ci torneranno utili per continuare lo sviluppo della macchina.”
Prossimo appuntamento in pista il 19 febbraio a Sakhir (Bahrain), dove inizierà la seconda sessione di test che si concluderà il 22.


ANDREUCCI RACCONTA LA 208 T16


Mancano poche settimane e poi inizierà ufficialmente la vita sportiva della 208 T16 di Peugeot Italia, l’ultima nata in casa del Leone. Infatti, gli uomini del team Racing Lions sono in partenza per Velizy, sede di Peugeot Sport, per montare il primo esemplare della vettura che farà il suo debutto mondiale al prossimo Rally de Il Ciocco (14-16 marzo) affidata alla coppia Paolo Andreucci – Anna Andreussi.
Proprio il pilota toscano è stato tra coloro che hanno contribuito alla sviluppo e alla definizione della 208 T16, partecipando in prima persona ai test di Peugeot Sport.

Paolo Andreucci: “ E’ stata una grande opportunità perché è fondamentale, quando si porta al debutto una nuova vettura, esserne coinvolti nella fasi progettuali. Oltre che grande motivo di soddisfazione personale, a coronamento del percorso compiuto assieme a Peugeot nel corso di questi anni. Nel corso del 2013 abbiamo lavorato in entrambe le configurazioni, terra e asfalto, accumulando chilometri e dati. Quali sono le peculiarità della 208 T16? Sicuramente il bilanciamento – dote che la 208 ha sia nella versione stradale sia nella 208 R2 da rally – la scocca dell’auto, infatti, con le quattro ruote motrici che ha la T16 è ancora migliore, con un posteriore molto sincero e fermo. Con un anteriore migliorato rispetto alla 207 S2000 che trasmette molta sensibilità e precisione allo sterzo e che, qui, ha un angolo di sterzata più contenuto. Il motore rappresenta un’altra grande differenza perché il passaggio dal duemila aspirato al 1600 turbo ti aiuta molto nelle guida, grazie ad una coppia molto più sfruttabile visto che si riesce a tenere più spesso la stessa marcia. Di fatto diminuendo quindi l’utilizzo del cambio senza la necessità di dover sempre essere ad un regime preciso. Con la S2000 utilizzavamo sempre le marce agli ultimi giri motore perché la potenza era lì, mentre con il turbo abbiamo un range maggiore di utilizzo dei giri che facilita molto la guida. Tenendo conto che 

passiamo da 6 marce alle 5 della 208 T16, con ingranaggi più robusti nell’ottica di diminuire anche i rialzi e – quindi – i costi di gestione. La frenata è molto buona anche in virtù di dischi posteriori maggiorati che permette di sfruttare al meglio le doti velocistiche della vettura.
Ora, per noi comincia un’altra fase altrettanto importante di sviluppo, quella che ci consentirà di adattare il set up della 208 T16 alla tipicità dei percorsi e degli asfalti/sterrati che incontreremo nel corso del campionato italiano, spesso profondamente diversi da quelli francesi su cui sono stati svolti la maggior parte dei test. Dovremo essere bravi a “cucirci” addosso la T16”.

A AUTOMOTORETRO' 2014 LA PASSIONE PEUGEOT PER I RALLY


Due manifestazioni dedicate alle auto e moto d’epoca si susseguono nell’arco di pochi giorni tra Parigi e Torino. La presenza di Peugeot Italia ad Automotoretrò (Torino – Lingotto Fiere – 7-9 febbraio) rimanda al mondo delle competizioni in cui il Leone è presente sin dalle origini dell’automobile, dato che il dinamismo è da sempre uno dei valori del Marchio.
La passione per il Motorsport è presto sfociata nel mondo dei Rally: la prima apparizione in questo tipo di
competizioni risale al 1929 quando una 201 partecipò al Rally di Montecarlo.
Oltre alla presenza con squadre ufficiali, il Leone è rappresentato nei Rally dai cosiddetti clienti privati, ovvero appassionati che hanno scelto una Peugeot per soddisfare la propria voglia agonistica.
Alcuni di questi modelli sono presenti sullo stand realizzato in collaborazione con il suo Club Storico.
Il primo è la 204 Gr. 2 che, preparata e pilotata dal piacentino Andrea Bussandri, si aggiudicò il Gruppo 2 del Campionato Romagnolo Rally del 1978. Interessanti le caratteristiche tecniche, all'avanguardia per il suo tempo: il motore con alimentazione a carburatore raggiungeva i 7500 giri/min, il cambio era un cinque marce con frizione idraulica, le sospensioni indipendenti e regolabili.Secondo “pezzo” ad Automotoretrò 2014 è la 104 ZS Gr. 2 ufficiale Peugeot Italia del 1980. La vettura, che partecipa ancora al CIR Autostoriche, evidenzia il livello tecnologico nei rally Anni ‘80: motore 1.360 cc da 120 Cv a 6.500 giri, coppia 19 kgm, rapporto compressione 10,5:1, due carburatori doppio corpo Dell’Orto con tromboncini, cambio a 5 marce, freni anteriori a disco con pastiglie racing, cerchi anteriori da 7” e posteriori da 6”…un consiglio recente di Gianni del Zoppo, il pilota ufficiale all’epoca.
Gli anni ‘80-‘90 sono quelli della mitica 205, rappresentata a Torino dalla 205 Rallye Gr. A che nel 1990, preparata da Andrea Bussandri, si aggiudica con Stefano ed Orlando Franti il Trofeo Peugeot, la Coppa Italia e partecipa alla finale europea del Trofeo Peugeot, a Clermont Ferrant (Francia).
Con la quarta vettura presente sullo stand si arriva ai giorni nostri e all'immediato futuro. Si tratta della nuova 208 R2 che Peugeot ha sviluppato per la clientela sportiva. Le sue caratteristiche: motore 1598 cc ad iniezione indiretta, con distribuzione bialbero e potenza di 185 CV, cambio sequenziale a cinque marce, frizione monodisco cerametallica, differenziale autobloccante, ammortizzatori regolabili a tre vie.
Automotoretrò 2014 offre, infine, ai visitatori altre due occasioni per approfondire la storia di Peugeot.
Innanzitutto, Daniele Bellucci, patron di Galerie Peugeot di San Gimignano, presenta la nuova “guida
all’identificazione” delle vetture storiche del Leone, dedicato alle Peugeot con motori potenti. Si parte dalle Tipo 172 di novant'anni fa per arrivare alle 104. Nello stand Acqua Lauretana, poi, è presente una 404 berlina del 1961 recentemente offerta al Club Storico Peugeot Italia dal socio Piersandro Berti di Pietrasanta (Lucca).

Retromobile, la storia passa per Parigi
Dal 5 al 9 febbraio, inoltre, si svolge a Parigi Retromobile, l’importante manifestazione dedicata alle auto e alle moto d'epoca. Il Leone è presente tramite l'Aventure Peugeot che dedica il posto d'onore alla RCZ R, la più potente vettura stradale di serie mai costruita dal Marchio.
La RCZ R ha al suo fianco una piccola sportiva del 1926: si tratta della 172 R Grand Sport, modello molto raro appartenente alla famiglia Quadrilettes che ha partecipato a numerose manifestazioni agonistiche.
Fanno corona ai due modelli una 403 B del 1939, una 402 Darl'mat del 1938, una 203 Worbaufen cabriolet del 1951, una rara 403 “René Bernard” del 1956, una 404 cabriolet del 1962, una 504 coupé del 1970, una 304 S Cabriolet del 1975, una 304 S cabriolet del 1975, una 104 ZS da 80 HP del 1982, una 604 GTI del 1983, una 205 Rallye del 1988.

1984-2014 Kawasaki celebra il 30°Anniversario di Ninja

Con il suo arrivo nel 1984 sul mercato Americano della prima vera Ninja, la GPz900R, da subito ha mostrato quello che sarebbe stato lo stile nella storia del logo Ninja Kawasaki e in che cosa nei successivi 30 anni si sarebbe evidenziato. Per festeggiare l’anniversario, Kawasaki ha creato il logo dei 30 anni Ninja e delle celebrazioni che saranno svelate durante l’anno.
Sarà un modo per ricordare delle fantastiche moto del passato - e riconoscerne l’autentico spirito Ninja di cui le moto moderne se ne vestono ancora mirabilmente – le attività pianificate per l’Europa sono state coordinate insieme a Shigemi Tanaka di Kawasaki Motors Europe che ufficialmente ha svelato il logo durante il lancio del KRT Superbike Team 2014 il 30 Gennaio a Barcellona
"Le Ninja sono senza compromessi e cercano di essere le migliori in termini di design e prestazioni. Dalle nostre moto entry level della categoria fino all’incredibile Ninja ZX-10R, che costituisce la base della nostra moto vincente nel campionato mondiale Superbike, l'essenza di ciò che rende Kawasaki un logo così distintivo è abilmente visualizzato dalla nostra famiglia di moto Ninja. Nel corso del 2014 in tutta Europa, andremo a rinverdire la storia delle nostre moto epiche, metteremo in luce gli attuali successi sulle piste e eventuali sviluppi futuri".
A nome della Kawasaki Heavy Industries, Toshiaki Tani, Senior Manager - Sales Department Promozione - ha aggiunto. “Per trenta anni le Ninja hanno stabilito gli standard per le performance massime. La prima Ninja, la GPz900R, ha debuttato nel 1984. Equipaggiata con un evoluta tecnologia Kawasaki, che ha segnato una nuova era nelle moto sportive ad alte prestazioni e stabilito nuovi standard di potenza, maneggevolezza e aerodinamica che ha stupito il mondo. Da allora il nome Ninja ha continuato a rappresentare l’evoluzione delle moto supersport. Celebrando nel 2014 il 30° Anniversario del logo Ninja, tutti noi di Kawasaki vogliamo mostrarvi il nostro apprezzamento nei confronti di tutti i fans delle Ninja che hanno amato e supportato queste incredibili moto nelle passate tre decadi”.

Grande festa per gli 80 anni di Tino Brambilla, il pilota di Monza




Pubblico delle grandi occasioni al “Binario 7” di Monza per festeggiare gli 80 anni del “pilota di Monza”, Tino Brambilla. Ex piloti di auto e di moto, progettisti, fotografi, giornalisti e tanti appassionati. Giacomo Agostini, Bruno Giacomelli, Alberto Colombo, Pino Pica, Andrea de Adamich, Fabrizio Pirovano, John Gentry, Gimax, Carlo Facetti,Virginio Ferrari, Gianfranco Palazzoli, Ercole Colombo erano tra i presenti. Non poteva mancare Peo Consonni, allievo di Tino e tra gli organizzatori della festa. Tanta commozione sul filo dei ricordi. Tra i riconoscimenti, un pezzo di ala anteriore della Ferrari con dedica di Stefano Domenicali. 

FOTO DI RAUL ZACCHE'
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