- di Luciano Passoni
L’inconfondibile sagoma della March 761, con la sua linea semplice e pulita, lo sponsor che la colorava e la faceva emergere dalla massa arcobaleno dello schieramento, poi il cuore del suo cavaliere, di poche parole e tanta sostanza. Con mezzo secolo alle spalle le storie diventano leggende indelebili per chi le ha vissute e cerca, forse senza riuscirci, di tramandarle. Curata e coccolata la vettura sfreccia sull’asfalto della pista di Imola, incurante dell’età ed elegante, come solo le vere signore sanno essere. La somma delle emozioni è aggiornata ad ogni giro di pista per arrivare all’apice al rientro, quando il pilota scende e la segue con sguardo compiaciuto, mentre tante mani la prendono in cura e l’accarezzano, quasi a fargli i complimenti. Ci sembra di sentire che in qualche modo voglia anche lei ringraziare, per questo ritorno alla vita di un mondo che l’aveva vista protagonista. La vettura che ammiriamo, all’ombra del box del circuito emiliano, nella seconda giornata del Minardi Day 2024, è la March 761 - Ford Cosworth, telaio 003, passato dalle mani di Lella Lombardi, Ronnie Peterson, Hans J. Stuck e infine, sponsorizzata BETA, a Vittorio Brambilla che l’anno precedente, con la versione 751, vinse il Gran Premio d’Austria, forse il più bagnato della sua storia. La vettura è oggi di Roberto Farneti, ex pilota e collezionista ravennate, che nell’occasione l’ha affidata a Giordano Regazzoni, oltre che ad Angel Miguel Guerra. Raccogliamo, al cospetto di tanta storia, immagini e parole che conserveremo tra i ricordi più intensi di questo evento che riporta l’orologio dei nostri ricordi ad un passato che ci appartiene, poi, con dedizione, le affidiamo all’album della memoria, pronte ad essere viste e riviste, incancellabili ed incuranti del tempo che passa.
Foto di Rosanna Galli/riproduzione riservata