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mercoledì 13 novembre 2024

ASI A MILANO AUTOCLASSICA 2024. ASI VILLAGE PER I 70 ANNI DELL’ALFA ROMEO GIULIETTA SPRINT E I 100 ANNI DI CARLO CHITI


L’Automotoclub Storico Italiano torna a Milano AutoClassica dal 15 al 17 novembre con l’allestimento di un grande ASI Village - nel Padiglione 16 di Fiera Milano Rho - condiviso con decine di Club Federati e un’area espositiva ricca di contenuti a due e quattro ruote.

Il tema centrale è dedicato ai 70 anni dell’Alfa Romeo Giulietta Sprint, che ASI celebra con tutte le varianti della più famosa "fidanzata d'Italia”. Dalla prima Giulietta nata nel 1954 - l’origine della specie - alle successive declinazioni sportive SZ di Zagato e Sprint Speciale di Bertone. Un revival tutto Alfa per chiudere l’anniversario nella città-simbolo del Biscione, dai cui stabilimenti del Portello e di Arese sono uscite le vetture più iconiche e rappresentative. Se ne parlerà anche in un talk, sabato 16 novembre alle ore 16.30 sul palco dell'ASI Village, insieme Giovanni Groppi (Commissione ASI Cultura) e Roberto Valentini (direttore responsabile della rivista ASI La Manovella).

Altro contributo che ha sullo sfondo la storia Alfa Romeo, questa volta legato alle competizioni, è il centenario della nascita dell’ingegner Carlo Chiti, indimenticabile protagonista del motorsport italiano tra gli anni ’50 agli anni ’90 grazie al suo fondamentale contributo in Alfa Romeo, Ferrari e Autodelta. Figura di spicco la cui storia è raccontata nel nuovo libro ASI “Chiti Cento” a cura di Danilo Castellarin, presentato in anteprima a Milano AutoClassica sabato 16 novembre alle ore 11.30. Per l’occasione sono esposte allo stand ASI l’Alfa Romeo Giulia GTA, che nel 1969 corse la 24 Ore di Spa Francorchamps con l’equipaggio ufficiale Pinto-Zeccoli, e la supercar MCM CC133 Pista, nata quest’anno dall’artigianalità tutta italiana che ha unito un “cuore” V8 Alfa Romeo da 600 cavalli ad uno stile che richiama la gloriosa “33 Daytona” del 1968, così battezzata dopo la vittoria di classe alla celebre 24 Ore statunitense. Da qui la sigla CC133: le iniziali di Carlo Chiti, i suoi cento anni e il numero magico della sportiva più famosa di casa Alfa.

Sul palco dell'ASI Village si alterneranno talk e conferenze con personalità del motorismo e rappresentanti istituzionali. Dal revival sulle berline Jaguar da competizione agli approfondimenti sulla Formula Monza e sulle Formula 1 storiche; dal racconto dell’ex meccanico Ferrari Mauro Prampolini sulla nascita della leggendaria 250 GTO del 1962, al racconto dei velocipedi storici come pietre miliari della mobilità individuale. L’attualità del motorismo storico sarà al centro delle conferenze sulle manifestazioni ASI come strumenti di promozione per il sistema Paese e sui veicoli storici tra normative e uso responsabile verso un futuro sostenibile.


giovedì 12 settembre 2024

ASI A MANDELLO DEL LARIO PER CELEBRARE LA MOTO GUZZI E LA PASSIONE PER IL MOTOCICLISMO


Dal 12 al 15 settembre torna il Motoraduno Internazionale Città della Moto Guzzi, naturalmente a Mandello del Lario, meta irrinunciabile per ogni fan dell’Aquila e per ogni amante del motociclismo. La città che ospita la storica sede della Moto Guzzi diventa il centro mondiale della passione motociclistica e anche quest’anno l’Automotoclub Storico Italiano conferma la sua presenza con spazi più ampi e attività più intense rispetto alle passate edizioni.

Otto moto icone dell’aquila dorata sono esposte nel grande stand ASI proprio di fronte allo stabilimento Guzzi in via Parodi, nel quale sono presentate le attività motociclistiche della Federazione, l’help desk della segreteria, l’hospitality della FIVA, gli spazio del Club Orobico e del Valtellina Veteran Car. Sempre qui, sabato 14 settembre alle ore 15.00, si tiene il talk intitolato “Guzzi vs Harley: rivali o affini?”. Intervengono l’ingegnere Enrico De Vita, ex dirigente Moto Guzzi e curatore del progetto esportazione per gli USA, Giuseppe Todaro e Franco Patrignani, con Roberto Valentini (direttore del magazine ASI La Manovella) a fare da moderatore.

Le moto esposte sono le Guzzi Sport 15 del 1934, la GTV 500 del 1947, la V50 Dakar del 1979, la Baja Dakar del 1985, la 1000 Le Mans del 1985, la V11 Scura del 2002 e, per il confronto con l’Harley-Davidson, una 850 e una FLH “made in USA”.

Come da tradizione ormai consolidata, la Piazza Leonardo da Vinci in centro a Mandello è il punto espositivo principale per quanto riguarda i bolidi da competizione del glorioso passato sportivo della Moto Guzzi, contornate da tante altre stupende moto di serie o preparate, chiamate tutte a raccolta da Carlo Guzzi nel suo Monumento, ideale porta di apertura della fiera. Qui c’è il secondo spazio di ASI allestito insieme al Club Federato Antiche Moto Brianza per raccontare la tematica “L’evoluzione della tecnica e dello stile Moto Guzzi dagli anni ’30 agli anni ‘90”.

ALLA STELLA ALPINA VINCONO FEDERICO E ALBERTO RIBOLDI SU FIAT 508 C. TRA I PROTAGONISTI GLI EQUIPAGGI DELLA SCUDERIA CASTELLOTTI


La 39^ Rievocazione Storica della Stella Alpina sì è conclusa a Trento con l’incoronazione degli equipaggi e delle vetture vincitrici. Il Trofeo Stella Alpina per i migliori assoluti nelle prove di abilità è andato a Federico e Alberto Riboldi su Fiat 508 C del 1937, vincitori anche della classifica “Legend” per le auto costruite fino al 1955. 
Nella classifica “Celebration”, per vetture tra il 1956 e il 1974, si sono imposti Valerio Raimondi e Hana Fava su Triumph TR3 A del 1960. Il Trofeo ASI per l’esemplare più rappresentativo legato alla storia della Stella Alpina è stato assegnato all’Alfa Romeo 6C 2500 del 1948 che nel 1951 conquistò il terzo posto nella corsa dolomitica.
La Stella Alpina, manifestazione per auto storiche di rilievo internazionale, è organizzata dall’Automotoclub Storico Italiano per unire la cultura dei motori alle tradizioni e alle bellezze naturalistiche del territorio e per mantenere viva la memoria di una competizione su strada tra le più celebri in Italia. Le oltre 70 vetture al via sono partite venerdì 6 settembre da Piazza Fiera a Trento e hanno affrontato tre tappe per oltre 500 chilometri.


Inclusione, sostenibilità e solidarietà sono state le parole chiave della Stella Alpina 2024. Infatti, con il numero “1” è partito l’equipaggio di atleti paralimpici formato da Paolo Ioriatti e Gabriele Dallapiccola, campioni internazionali di Wheelchair Curling a bordo della Lancia Fulvia Coupé dotata di comandi manuali e portacolori del progetto ASI Solidale “Classica & Accessibile”. La stessa vettura si è fatta portatrice di un altro importante messaggio legato alla sostenibilità, perché ha affrontato l’intero percorso alimentata dal bio-carburante Sustain Classic che ASI sta sperimentando con ottimi risultati sia nel complessivo miglioramento delle emissioni, sia sotto il profilo delle prestazioni.


Da sottolineare la partecipazione della Scuderia Castellotti che ha conquistato un brillante terzo posto tra le Scuderie (su undici classificate) grazie alle prove dei suoi tre equipaggi che hanno concluso la gara (Buttafava-Parenti, Pavesi-Sozzi, Senna-Gnocchi). Non è riuscita a partire da Trento per un problema tecnico la quarta vettura iscritta per la scuderia lodigiana da Alberto Sacco, una Lancia Aprilia del 1937. 
Ottimi risultati dagli altri 3 equipaggi della Castellotti, tutti in gara nella categoria “celebration”.
Terzo posto per Aldo Buttafava e Patrizia Parenti, in gran spolvero sulla loro Fiat 124 spider del 1970; buon tredicesimo posto finale per Maurizio Senna e Giacomo Gnocchi su Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1957 e 17esima posizione per Massimo Pavesi e Raffaella Sozzi su Porsche 356 A cabrio del 1958.


CLASSIFICA TROFEO STELLA ALPINA

1. Riboldi-Riboldi (Fiat 508 C, 1937), 233,68 penalità
2. Salvetti-Bortoluzzi (Fiat 1100/103, 1953), 384,03
3. Gaggioli-Pierini (Fiat 508 C, 1937), 406,89

CLASSIFICA “LEGEND”

1. Riboldi-Riboldi (Fiat 508 C, 1937), 233,68 penalità
2. Salvetti-Bortoluzzi (Fiat 1100/103, 1953), 384,03
3. Gaggioli-Pierini (Fiat 508 C, 1937), 406,89

CLASSIFICA “CELEBRATION”

1. Rimondi-Fava (Triumph TR3 A, 1960), 452,80 penalità
2. Ronzoni-Ronzoni (Porsche 911 T, 1970), 518,40
3. Buttafava-Parenti (Fiat 124 Spider, 1970), 596,70

Credits: 
ASI, Michele Di Mauro, Roberto Deias, Scuderia Castellotti.


lunedì 10 giugno 2024

Con CAVEM e MAMS “I Motori Ritrovati Due” a Monza



Sabato 8 Giugno grande festa nella piazza principale di Monza. Il CAVEM (Circolo Ambrosiano Veicoli d’Epoca Milano) ed il MAMS (Monza Auto Moto Storiche – Amici dell’Autodromo), club federati ASI, hanno organizzato, in collaborazione con la cooperativa La Meridiana, un raduno denominato “I Motori Ritrovati Due”, che fa seguito ad un analogo evento organizzato nel 2019, che non aveva purtroppo avuto seguito nei due anni successivi a causa della pandemia di Covid.

L’iniziativa, che aderisce allo spirito che ispira ASI Solidale, settore della federazione ASI dedicato all’attività di solidarietàsupportata dai club di motorismo d’epoca, ha avuto lo scopo di sostenere la cooperativa La Meridiana, che gestisce attività di supporto agli anziani fragili attraverso centri diurni, residenze, hospice e un villaggio “protetto” dedicato specificatamente ai malati di Alzheimer.

I veicoli d’epoca, una cinquantina di vetture e una quindicina di motociclette, si sono riuniti in mattinata nella centrale piazza Trento e Trieste, ove gli equipaggi si sono rifocillati con una colazione, prima di recarsi alla RSA San Pietro per un incontro con gli ospiti della residenza, che hanno potuto attraverso il contatto con i nostri mezzi d’epoca ricordare e rivivere le emozioni di tempi ormai trascorsi. Un gruppo di mezzi più esiguo, per ragioni di sicurezza, ha poi raggiunto il Paese Ritrovato, residenza protetta per malati di Alzheimer .

La giornata è proseguita con il ritorno in piazza Trento e Trieste, un pranzo e, nel pomeriggio, con un concorso, con votazione aperta al pubblico, per l’acclamazione dei veicoli più apprezzati. Sorprendentemente, a dimostrazione del radicamento della cultura motoristica nei cittadini monzesi, pur essendo presenti i marchi più prestigiosi (Ferrari, Porsche , Maserati, Mercedes,…) le preferenze sono andate nell’ordine: per le vetture all’ auto più anziana, una Austin Twelve del 1935, seguita da una Bianchina cabriolet del 1967 e da una Fiat “Topolino” C del 1949 e per le motociclette ad una Guzzi V7 del 1971, seguita da una Guzzi California del 1982 e da una Gilera Giubileo 98 Sei Giorni del 1963.

Nello spirito non formale dell’evento, i vincitori, al posto delle “solite” coppe o targhe, hanno ricevuto delle bottiglie dell’Amaro del Barbison, tipico distillato di un’antica drogheria monzese, ed una coppa (intesa come salume).
E’ importante sottolineare che la raccolta fondi, effettuata tramite sia le quote di partecipazione all’evento che donazioni spontanee del pubblico, ha avuto un ottimo riscontro.

Foto Raul Zacchè 


























venerdì 17 maggio 2024

EBERHARD & CO. OFFICIAL TIMEKEEPER DELLA COPPA DELLA PERUGINA 2024


Eberhard & Co. ha rinnovato la sua presenza come Main Sponsor e Official Timekeeper della Coppa della Perugina, che ha celebrato quest'anno i cento anni con un’edizione ricca di eventi e iniziative speciali. La manifestazione, che ha avuto luogo dal 9 al 12 maggio, nasce dal desiderio di far rivivere la prima gara di velocità in assoluto disputata in Umbria, dal 1924 al 1927, ideata e voluta da Giovanni Buitoni, patron dell’azienda dolciaria "La Perugina".
La Coppa della Perugina è una rievocazione storica che fa parte della selezionata rosa di eventi “Asi Circuito Tricolore” e in questo importante anniversario ha portato gli oltre cento equipaggi partecipanti alla scoperta delle bellezze naturali e storiche dell’Umbria.
La manifestazione ha attraversato i suggestivi paesaggi del “cuore verde d’Italia”, partendo da Ellera di Corciano e toccando borghi e città come San Gemini, Gubbio e Perugia. Nell’ultima giornata, dopo un ritrovo a San Sisto presso la sede Bartoccini, rivenditore ufficiale Eberhard & Co., si è tenuta la rievocazione storica e la prova di abilità con arrivo presso gli stabilimenti Nestlé Perugina.
L’equipaggio vincitore assoluto della Coppa della Perugina, composto da Marino e Manuela Pastore al volante di una Fiat 508 C del 1938, è stato premiato con un cronografo Champion V, un segnatempo da polso Eberhard & Co. dal grande carisma.

lunedì 6 maggio 2024

AL “RICCARDO PALETTI” EDIZIONE DA RECORD PER ASI MOTOSHOW 2024



Con la parata dei grandi campioni si è conclusa la 21^ edizione di ASI MotoShow all’Autodromo “Riccardo Paletti” di Varano de’ Melegari, evento organizzato come sempre dall’Automotoclub Storico Italianoa . Tre giornate di puro spettacolo per rappresentare oltre un secolo storia a due ruote, dalle origini all’alba del terzo millennio. Oltre 700 moto storiche hanno animato il paddock e la pista alle porte della Motor Valley, ammirate da decine di migliaia di persone che hanno suggellato il successo di un evento unico in Italia e tra i più rinomati in ambito internazionale.

“Quest’anno abbiamo superato ogni record di partecipanti e di pubblico con un afflusso enorme.” Ha commentato il Presidente dell’ASI Alberto Scuro. “La straordinaria presenza di club e appassionati hanno confermato un successo che continua a crescere ma che quest’anno è andato oltre le nostre aspettative. In particolare, abbiamo registrato una entusiasmante presenza di giovani, sempre più attivi nel nostro settore, attirati dalle storie degli uomini che hanno saputo creare oggetti meccanici entrati nel mito e nella leggenda”.

Miti e leggende che ad ASI MotoShow sono ormai di casa. A partire dai grandi piloti che a Varano hanno fatto sfilare 28 titoli mondiali. Campioni di tutti i tempi come Giacomo Agostini (15 volte campione iridato), Manuel Poggiali (2 titoli), Eugenio Lazzarini, Luca Cadalora (3 mondiali ciascuno), Pierpaolo Bianchi (3 titoli) e Carlos Lavado (altri 2 campionati del mondo in palmares). Protagonisti di due emozionanti parate in sella alle moto che li hanno portati sull’Olimpo del motociclismo mondiale.

“Tantissimo pubblico per una vera festa della moto, in tutte le sue declinazioni.” Questo il ricordo del plurititolato Giacomo Agostini. “È sempre un piacere incontrare chi ancora ti vuole bene, che ti ha ammirato e chi ha ancora dei bei ricordi. Tutti i record, anche i miei quindici titoli mondiali, sono fatti per essere battuti ma... per il momento sono ancora miei e me li godo anche e soprattutto in queste occasioni, almeno finché qualcuno non ne conquisterà di più!"

“ASI MotoShow è un concentrato di decibel, adrenalina e spettacolo.” Queste le sensazioni a caldo di Manuel Poggiali. “E poi le emozioni di un pubblico straordinario. Da parte nostra, come piloti, è bello contribuire a dare ulteriore valore a tutta la storia del motociclismo raccontata durante questo weekend. La soddisfazione più grande è quella di vedere i sorrisi e la felicità degli appassionati. Il motociclismo è uno spettacolo, sia da praticante sia da spettatore, per questo ad ASI MotoShow mi sono divertito il doppio: prima ammirando un paddock da favola, poi in sella alla Ducati Desmosedici per le parate dei campioni.”

L’evento, organizzato dall’Automotoclub Storico Italiano sin dal 2002, ha visto la presenza ufficiale di Yamaha e Honda. La prima ha messo in mostra la YZR 500 utilizzata da Eddy Lawson nel mondiale 1986, laYZR 250 che corse con Cadalora nel 1990 e la nuova XSR 900 GP che coniuga lo stile corsaiolo “old school” con la tecnologia più moderna. Honda, per la prima volta ad ASI MotoShow, ha celebrato con una speciale esposizione i modelli storici prodotti nello stabilimento italiano di Atessa, attivo sin dal 1971. Per gli affezionati del marchio, inoltre, Honda ha organizzato tour gratuiti alla scoperta del territorio con la possibilità di provare la nuova gamma 2024.

ASI MotoShow ha trasformato il paddock dell’autodromo in un vero museo dinamico. Dalle origini, con il gruppo ASI delle “Centenarie”, all’alba del terzo millennio; dai più piccoli e maneggevoli motocicli alle moto da competizione; dalle “sottocanna” prebelliche alle rabbiose “125” degli anni ’90. Il parterre di ASI MotoShow è tra i più ricchi e completi per illustrare oltre un secolo di evoluzione su due ruote.
Quest’anno, in particolare, sono state sviluppate alcune tematiche di notevole interesse, come il focus su Donnino Rumi, uomo dallo spiccato talento artistico fuso con lo spirito imprenditoriale che nel secondo dopoguerra lo ha portato a sviluppare un’industria motociclistica innovativa e all’avanguardia.

Il made in Italy a due ruote è stato celebrato con la festa per il 75° anniversario della Moto Laverda, marchio di Breganze che ha costruito la sua fama negli anni ’70 con la produzione di “maxi moto” e con le vittorie nelle competizioni Endurance e per quelle riservate alle moto di serie. Due le conferenze a tema, una tenuta da Giovanni Laverda sull’iconico modello 750 e l’altra di Piero Antonio Laverda sul prototipo 1000 V6.

Con un viaggio indietro nel tempo di quasi cento anni si è arrivati ai “Ruggenti anni ‘30”, tematica sviluppata dal Club Moto d’Epoca Fiorentino e dal Club Piacentino Auto Moto d’Epoca su un periodo storico nel quale la motocicletta ha motorizzato le masse mettendo a punto soluzioni tecniche innovative sulla scia della corrente culturale del Futurismo con la sua esaltazione del progresso e della velocità. Nella mostra sono stati evidenziati i diversi modi di concepire la moto da parte dei paesi europei e di quelli Oltreoceano.

Stati Uniti protagonisti in un’altra rassegna che ha ripercorso la produzione a stelle e strisce dalle origini agli anni ’80 con modelli molto rari come due Henderson del 1914 e 1929, le immancabili Harley-Davidson (comprese le varianti militari e da competizione), le Indian Chief del 1935 e 1946 e una Reading Standard.
Le italiane Benelli e MotoBi, molte delle quali provenienti dal Museo Officine Benelli di Pesaro, sono state esposte per raccontare la storia sportiva dei due marchi. Dalle Benelli 175 degli anni ’20 alle Tornado Superbike del 2003; poi le 350 e 500 portate in pista degli anni ’60 e ’70 dagli indimenticabili Renzo Pasolini e Jarno Saarinen. Le MotoBi 125, 175 e 250 hanno invece fornito uno spaccato delle corse Juniores dominate negli anni ’60.

Altre “chicche” da non perdere sono state lo scooter francese “antivespa” introdotto all’inizio degli anni ’50 dal costruttore Terrot per arginare l’invasione della Piaggio. Proprio con una Vespa 50, nel 1979, il giornalista Valerio Boni riuscì a percorrere 940 chilometri in 24 ore (senza sosta) e a distanza di 35 anni ha voluto ripetere l’impresa (con lo stesso scooter gelosamente conservato) superando il suo stesso record per essere inserito nel Guinness dei Primati: Boni e la sua Vespa sono stati all’ASI MotoShow per aprire la parata degli “Scoppiettanti Cinquantini”.

Un record molto particolare è anche firmato da Troy Bayliss nella stagione 2006, quando vinse sia in MotoGP sia in Superbike, unico pilota a riuscire in questa impresa: dopo aver conquistato il mondiale Superbike la Ducati gli affidò una moto per l’ultimo appuntamento della MotoGP a Valencia, che l’australiano non mancò di fare suo. La moto di quella stagione era la Ducati Desmosedici GP e la numero 12, utilizzata a Valencia da Bayliss, è stata all’ASI MotoShow per scendere in pista con in sella Manuel Poggiali.

ASI MotoShow non è una gara, ma una rievocazione della storia della moto. Per le esibizioni in pista, i mezzi sono stati suddivisi in categorie omogenee, per età o per prestazioni: le “antique veteran” dalle origini al 1918, le “vintage” dal 1919 al 1930, le “post vintage” dal 1931 al 1945, le “classic” dal 1946 al 1960, le “post classic” dal 1961 al 1970 e le “modern”.

(Ufficio Stampa Autodromo Varano)

mercoledì 1 maggio 2024

L’Autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari è pronto ad accogliere ASI MotoShow 2024



Le date sono già da tempo nei calendari di tutti gli appassionati: dal 3 al 5 maggio non si può mancare all’appuntamento con ASI MotoShow, il più grande evento italiano e tra i più importanti a livello internazionale dedicato alla storia della moto. Presso l’Autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari sono attesi migliaia di bikers con le loro moto vintage, prodotte dalle origini ai primi anni 2000, per confermare l’ormai celebre motto dell’evento: “La storia della moto in pista”.

Anche per questa 21° edizione fanno il loro ritorno trionfale ad ASI MotoShow i più grandi campioni di tutti i tempi. In particolare, sono 28 i titoli mondiali che 6 nomi di spicco faranno sfilare a Varano: da Giacomo Agostini (15 volte campione iridato) a Manuel Poggiali (2 titoli), da Eugenio Lazzarini a Luca Cadalora (3 mondiali ciascuno), da Pierpaolo Bianchi (3 titoli) a Carlos Lavado (altri 2 campionati del mondo in palmares). Senza dimenticare molti altri piloti internazionali di assoluto valore, come Gianfranco Bonera, Giuseppe Ascareggi, Roberto Gallina, Marcellino Lucchi, Marco Riva, Hubert Rigal, Gino Tondo, Jean Francois Baldé e tanti ancora. Scenderanno tutti in pista per la Grande Parata dei Campioni che, come tradizione, chiude l’ASI MotoShow alle 13.30 di domenica.

L’evento, organizzato dall’Automotoclub Storico Italiano sin dal 2002, vede la presenza ufficiale di due Case motociclistiche come Yamaha e Honda. La prima, con i suoi alfieri Agostini, Cadalora e Lavado, mette in mostra la YZR 500 utilizzata da Eddy Lawson nel mondiale 1986, laYZR 250 che corse con Cadalora nel 1990 e la nuova XSR 900 GP che coniuga lo stile corsaiolo “old school” con la tecnologia più moderna. Honda, per la prima volta ad ASI MotoShow, celebra con una speciale esposizione i modelli storici prodotti nello stabilimento italiano di Atessa. Per gli affezionati del marchio, inoltre, nella giornata di domenica 5 maggioHonda organizza un tour gratuito alla scoperta del territorio e dà la possibilità di provare la nuova gamma 2024.

ASI MotoShow trasforma il paddock dell’Autodromo che sorge nel cuore della Motor Valley in un vero museo dinamico. Dalle origini, con il gruppo ASI delle “Centenarie”, all’alba del terzo millennio; dai più piccoli e maneggevoli motocicli alle moto da competizione; dalle “sottocanna” prebelliche alle rabbiose “125” degli anni ’90. Il parterre di ASI MotoShow è tra i più ricchi e completi per illustrare oltre un secolo di evoluzione su due ruote. Quest’anno, in particolare, sono sviluppate alcune tematiche di notevole interesse, come il focus su Donnino Rumi, uomo dallo spiccato talento artistico fuso con lo spirito imprenditoriale che nel secondo dopoguerra lo ha portato a sviluppare un’industria motociclistica innovativa e all’avanguardia. Alle 13.00 di sabato 4 maggio è prevista una parata in pista con oltre 40 esemplari in rappresentanza dell’intera produzione Rumi: le varie Sport e Competizione, gli eleganti scooter Scoiattolo e Formichino, le moto da gran premio.

Il made in Italy a due ruote è celebrato con la festa per il 75° anniversario della Moto Laverda, marchio di Breganze che ha costruito la sua fama negli anni ’70 con la produzione di “maxi moto” e con le vittorie nelle competizioni Endurance e per quelle riservate alle moto di serie. Due le conferenze a tema, una tenuta da Giovanni Laverda sull’iconico modello 750 e l’altra di Piero Antonio Laverda sul prototipo 1000 V6. Con un viaggio indietro nel tempo di quasi cento anni si arriva ai “Ruggenti anni ‘30”, tematica sviluppata dal Club Moto d’Epoca Fiorentino e dal Club Piacentino Auto Moto d’Epoca su un periodo storico nel quale la motocicletta ha motorizzato le masse mettendo a punto soluzioni tecniche innovative sulla scia della corrente culturale del Futurismo con la sua esaltazione del progresso e della velocità. Nella mostra sono evidenziati i diversi modi di concepire la moto da parte dei paesi europei e di quelli Oltreoceano.

Stati Uniti protagonisti in un’altra rassegna che ripercorre la produzione a stelle e strisce dalle origini agli anni ’80 con modelli molto rari come due Henderson del 1914 e 1929, le immancabili Harley-Davidson (comprese le varianti militari e da competizione), le Indian Chief del 1935 e 1946 e una Reading Standard. Le italiane Benelli e MotoBi, molte delle quali provenienti dal Museo Officine Benelli di Pesaro, avranno un box con oltre 20 esemplari per raccontare la storia sportiva dei due marchi. Dalle Benelli 175 degli anni ’20 alle Tornado Superbike del 2003; poi le 350 e 500 portate in pista degli anni ’60 e ’70 dagli indimenticabili Renzo Pasolini e Jarno Saarinen. Le MotoBi 125, 175 e 250 forniranno invece uno spaccato delle corse Juniores dominate negli anni ’60. Altre “chicche” da non perdere sono lo scooter francese “antivespa” introdotto all’inizio degli anni ’50 dal costruttore Terrot per arginare l’invasione della Piaggio. Proprio con una Vespa 50, nel 1979, il giornalista Valerio Boni riuscì a percorrere 940 chilometri in 24 ore (senza sosta) e a distanza di 35 anni ha voluto ripetere l’impresa (con lo stesso scooter gelosamente conservato) superando il suo stesso record per essere inserito nel Guinness dei Primati: Boni e la sua Vespa saranno all’ASI MotoShow per aprire la parata degli “Scoppiettanti Cinquantini” sabato 4 maggio alle 13.45.

Un record molto particolare è anche quello di Troy Bayliss, che nella stagione 2006 vinse sia in MotoGP sia in Superbike, unico pilota a riuscire in questa impresa: dopo aver conquistato il mondiale Superbike la Ducati gli affidò una moto per l’ultimo appuntamento della MotoGP a Valencia, che l’australiano non mancò di fare suo. La moto di quella stagione era la Ducati Desmosedici GP e la numero 12, utilizzata a Valencia da Bayliss, sarà all’ASI MotoShow per scendere in pista con in sella Manuel Poggiali. ASI MotoShow non è una gara, ma una rievocazione della storia della moto. Per le esibizioni in pista, i mezzi sono suddivisi in categorie omogenee, per età o per prestazioni: le “antique veteran” dalle origini al 1918, le “vintage” dal 1919 al 1930, le “post vintage” dal 1931 al 1945, le “classic” dal 1946 al 1960, le “post classic” dal 1961 al 1970 e le “modern”. Alle moto si uniscono ogni anno anche i protagonisti del motociclismo mondiale, a partire dai grandi campioni che hanno contribuito ad alimentare la passione di milioni di persone.


venerdì 8 marzo 2024

Trieste Opicina, la Salita dei Campioni



La Salita dei Campioni - Trieste Opicina 2024, in programma per il 6 e 7 aprile 2024, è un’iniziativa del Motoclub Trieste 1906 (FMI) e del Club dei Venti all’Ora - Trieste 1961 (ASI) con il patrocinio del Comune di Trieste: essa intende rievocare quella che fu ‘La Monza in Salita’, ovverosia la velocissima cronoscalata Trieste - Opicina, corsa con due interruzioni, in concomitanza delle due guerre mondiali, dal 1911 al 1971.
Questa vera e propria epopea, che attraversò sette decenni di storia patria con le sue trenta edizioni, rappresenta un unicum per il motorismo sportivo: fu tra le rare competizioni ad accomunare in alcuni anni sia le due che le quattro ruote e si corse dapprima sotto l’impero d’Austria e Ungheria, poi il Regno d’Italia, il Governo Militare Alleato ed infine la Repubblica Italiana. Soprattutto, la Trieste Opicina portò nelle sue varie edizioni i bolidi di Monza e di Le Mans letteralmente davanti alle porte di casa dei triestini, che ricambiarono con un entusiasmo paragonabile solo a quello che si vive al giorno d’oggi ogni ottobre in città per l’arcinota regata Barcolana. I campionissimi accanto ai piloti della domenica, le famiglie col cesto da picnic accanto ai più blasonati personaggi del mondo del motorismo sportivo: le passioni e le emozioni incentrate sullo sport motoristico come collante della comunità e come trait-d’union tra le
generazioni.

Fu proprio l’edizione 1954, esattamente settanta anni fa, a dimostrare quanta voglia di automobilismo sportivo ci fosse ancora in questa parte d’Italia dopo una devastante guerra. I grandi piloti e le grandi marche ricominciarono a presentarsi sulla linea di partenza posta davanti al Tribunale di Foro Ulpiano in pieno centro città; e chi meglio di Franco Bordoni, eroe di guerra, erede di una grande dinastia industriale e gentleman driver di talento destinato a notevoli successi internazionali, poteva essere il degno vincitore dell’edizione 1954, proiettata verso il futuro e piena di fiducia e di speranze per la cittadinanza triestina e per il popolo italiano in generale.

Il ‘dopo’ della Trieste Opicina significò poi fino al 1971 innumerevoli vittorie dei team Ferrari, Porsche, Maserati, OSCA, Abarth; e poi piloti di F1 come Rindt, Merzario, de Adamich, Ada Pace, altri grandissimi assi del volante come Giunti, Vaccarella, Facetti, Herrman, Ortner, Lualdi Gabardi, Patria, Troberg, ‘Momo’ e numerosi altri impegnati a riprendere l’eredità lasciata negli anni Trenta dai Varzi e dai Nuvolari con le loro vittorie sulla velocissima arrampicata da Trieste all’altopiano carsico. Anche le donne al volante lasciarono un segno profondo nella storia della gara: non poteva essere diversamente, nella città delle ‘mule’. Su tutte, la già citata Ada Pace nel dopoguerra, vincitrice assoluta di un’edizione e protagonista in tante altre.

La Salita dei Campioni - Trieste-Opicina 2024 sarà un evento ad invito e servirà da lancio per l’edizione 2025, che si prevede su strada chiusa al traffico e con iscrizioni aperte a tutti gli appassionati: quest’anno 30 moto e 30 auto dal passato sportivo del periodo 1911-1971 sfileranno domenica 7 aprile nel centro della città, per incolonnarsi poi dietro le staffette ed avviarsi sul percorso in salita che conduce alla frazione di Opicina, dove verranno accolte e festeggiate dalla comunità locale e dove verrà sistemato a cura del Comune di Trieste un totem che contraddistinguerà uno dei punti più spettacolari e sportivamente più significativi del percorso. Per i partecipanti che lo vorranno, in collaborazione con la Commissione Green dell’ASI sarà possibile fare il pieno con speciali carburanti da fonti rinnovabili ad impatto ambientale ridotto, mentre per contribuire a riequilibrare le rimanenti emissioni durante lo svolgimento dell’evento è stato previsto un intervento di riforestazione in zona certificata.
La sera precedente, sabato 6 aprile, il presidente della Commissione Musei dell’ASI Danilo Castellarin terrà una conferenza nella cornice del Museo Revoltella, sede in quei giorni anche di una affollatissima mostra dedicata a Van Gogh. Castellarin accoglierà vari ospiti del mondo delle due e delle quattro ruote e narrerà l’epopea dei gentleman driver degli anni 50-60 e 70, vera colonna portante del motorismo sportivo di quegli
anni. Per le due ruote è atteso il pilota svizzero Sergio Pellandini, che partecipò al Moto Mondiale dal 1978 al 1986, ora testimonial per la sicurezza stradale. Ci sarà poi un intervento conclusivo della Commissione ASI Green sul futuro del motorismo storico verso ed oltre il 2035: l’utilizzo in particolare di carburanti appositamente formulati da fonti rinnovabili garantirà l’immortalità ai ‘vecchi motori’ endotermici.

domenica 3 marzo 2024

SCUDERIA CASTELLOTTI PROTAGONISTA DEL CHALLENGE INTERCLUB ASI LOMBARDIA



Lodi, 3 Marzo 2024 - Scuderia Castellotti sugli scudi alla premiazione della prima edizione del Challenge Solidarietà Interclub ASI Lombardia 2023, che ha avuto luogo ieri presso l’Hotel Admiral di Milano.
Sono infatti ben cinque i premi conquistati dalla scuderia lodigiana e, di questi, tre si riferiscono a primi posti nelle diverse categorie in gara. Con un bel primo posto tra le scuderie e un podio di categoria completamente occupato da soci del club lodigiano. Si tratta della categoria C con Fabrizio Serri al primo posto davanti a Mauro Sangiovanni e a Massimo Pavesi, presidente della Squadra Corse della Scuderia Castellotti.
Da segnalare, inoltre, il bel primo posto conquistato da Roberto Paradisi tra gli “Under 30” e il già citato successo tra le Scuderie lombarde che hanno partecipato al Challenge Solidarietà 2023.
In occasione della premiazione, è stata presentata la seconda edizione della manifestazione che avrà inizio a Lodi il prossimo 24 Marzo con il XXVIII Memorial Castellotti e che si articolerà su otto eventi e si concluderà in Ottobre. (Ufficio Stampa Scuderia Castellotti)

sabato 24 febbraio 2024

Regolarità Auto Storiche/ Presentato il regolamento del Challenge Solidarietà Lombardia 2024



Avrà inizio con il XXVIII Memorial Castellotti la seconda edizione del Challenge Solidarietà 2024, organizzato dai club federati ASI della Lombardia.
Appuntamento quindi a Lodi il prossimo 24 Marzo per il debutto della manifestazione che punta, tra l’altro, ad istituire un fondo di solidarietà a scopo benefico destinato ad una Associazione del territorio.
La partecipazione al Challenge è aperta a tutte le vetture in possesso di CRS (Certificato di Rilevanza Storica). Non è necessario il CI (Certificato di identità – Targa Oro).
Il Challenge Solidarietà è organizzato dai seguenti club: AMAMS– Associazione Mantovana Auto Moto Storiche Tazio Nuvolari, CAMS– Scuderia Castellotti, CAVEC– Club Amatori Veicoli d’Epoca Cremona, CAVEM– Circolo Ambrosiano Veicoli d’Epoca Milano, CLUB OROBICO AUTOMOTO D’EPOCA, RUOTE d’EPOCA PAVIA, VALTELLINA VETERAN CAR, VAMS– Varese Auto Moto Storiche, VETERAN CAR CLUB COMO.
Oltre al Memorial Castellotti, hanno validità per il Challenge la 29° Coppa dei Castelli Pavesi, il 18° Raduno della Solidarietà, la 35° Rievocazione Giro del Lario, il Memorial Nora Sciplino, la 200 Miglia di Cremona, il IX Trofeo Ambrosiano e il 30° Trofeo Magelli, prova conclusiva in programma il 20 Ottobre 2024.
Il regolamento completo del Challenge Solidarietà 2024 può essere consultato QUI.



lunedì 5 febbraio 2024

CAR & CLASSIC PARTNER UFFICIALE DI ASI PER LE COMPRAVENDITE ONLINE



Con oltre 42mila mezzi in vendita e 4 milioni di utenti al mese, Car & Classic è la più grande piattaforma digitale europea specializzata in acquisti e vendite di auto e moto, oltre che di veicoli commerciali storici (www.carandclassic.it). Un marketplace enorme che contribuisce anche alla salvaguardia del patrimonio automobilistico storico facendolo conoscere a un pubblico vastissimo in cui sono incluse le nuove generazioni. Da quest’anno Car & Classic è partner ufficiale dell’Automotoclub Storico Italiano, ovvero la Federazione preposta alla conservazione del motorismo storico italiano e alla sua valorizzazione dal punto di vista culturale e sociale; nonché l’entità che rappresenta istituzionalmente il motorismo storico italiano presso tutti gli organismi competenti nazionali e internazionali.

Da ora in poi i 160mila membri dell’Associazionepotranno mettere all’asta un loro veicolo con Car & Classic a condizioni particolarmente vantaggiose. La piattaforma specializzata contiene sia annunci gratuiti, postati direttamente dai proprietari che vogliono vendere, sia una sezione di aste settimanali continue, con inizi ogni mercoledì e ogni domenica. Ai membri dell’ASI che vogliono vendere all’asta un proprio veicolo, Car & Classic offre gratuitamente il servizio fotografico e l’articolo descrittivo del veicolo (valore: 300 euro). Si tratta degli unici due costi per la messa all’asta, non ne esistono altri e anche la modalità è estremamente semplice: per iniziare a vendere su Car & Classic è sufficiente iscriversi al sito e attivare un account gratuito, dopodiché la preparazione per l’asta è assistita da un esperto dell’azienda e offre la possibilità di stabilire un prezzo di riserva, ovvero la soglia minima da raggiungere perché il veicolo si possa considerare venduto.



Per gli acquirenti alle aste di Car & Classic non esistono commissioni: il totale da versare in caso di aggiudicazione di un veicolo è dato esclusivamente dall’ammontare dell’ultimo rilancio vincente, mentre al venditore spetta il 6 per cento come premio d’asta. Una percentuale estremamente competitiva. La sicurezza nei pagamenti, poi, è garantita dal sistema Escrow, che tiene bloccati gli importi finché gli acquirenti non si dichiarano soddisfatti. Per questo gli utenti, dopo essersi registrati al sito, possono fare rilanci in tutta tranquillità. Magari partecipando anche ad alcune delle tante aste senza riserva, per le quali ogni offerta può essere vincente. Per ulteriori informazioni è a disposizione il Numero Verde 800 089 894.

Nel 2018, quando è stato lanciato, il sistema di aste settimanali di Car & Classic ha incontrato subito il gradimento degli appassionati di motorismo storico in Europa perché è un metodo di vendita particolarmente rapido ed efficace. Non comporta di dover muovere i mezzi per portarli in visione da nessuna parte e, vista la durata settimanale degli incanti, consente di riflettere con calma prima di acquistare, senza lo stress di dover prendere una decisione immediata come avviene nelle aste tradizionali.



Car & Classic è il punto di riferimento dal quale accedere al mercato del motorismo storico italiano e internazionale. Nella piattaforma si può avere ampia scelta non solo di veicoli in vendita ma anche di ricambi e accessori. Per trovare rapidamente la lista completa di tutto quanto è disponibile su Car & Classic in merito a un determinato modello, è sufficiente digitarne il nomenell’apposito campo di ricerca nella home page. E non è tutto: su Car & Classic è anche possibile fare ricerche in base alle marche produttrici cliccando direttamente sui loro loghi.

Fondata nel Regno Unito nel 2005, Car & Classic (www.carandclassic.it) può contare su un organico aziendale di cento persone dislocate nel Continente, oltre a Sudafrica e Giappone. Nello Stivale è sbarcata circa un anno e mezzo fa ed è disponibile completamente in italiano. “Siamo molto felici di questa collaborazione con l’Automotoclub Storico Italiano”, ha dichiarato Tom Wood, fondatore di Car & Classic, che da quest’anno sarà anche sponsor del Circuito Tricolore ASI. “L’Italia è un mercato di assoluto rilievo nel panorama europeo delle auto d'epoca vista la sua forte tradizione motoristica ed essere partner di ASI non solo ci riempie di orgoglio ma ci stimola a fare ancora meglio per i tanti appassionati del Belpaese. Il nostro sistema di aste online sta crescendo rapidamente e sta diventando anche qui leader di settore”.

Ulteriore info: www.carandclassic.it




martedì 16 maggio 2023

Ben 10 mondiali in pista a Varano per ASI Moto Show


I grandi campioni del motociclismo hanno sventolato la bandiera a scacchi ad ASI MotoShow dopo tre giorni di festa (da venerdì 12 a domenica 14 maggio) presso l’Autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari. Dieci i titoli mondiali portati in pista da Marco Melandri, Franco Uncini, Carlos Lavado, Eugenio Lazzarini e Pierpaolo Bianchi che, con le stesse moto portate ai successi iridati nelle rispettive epoche, hanno entusiasmato gli appassionati e messo il sigillo alla 20^ edizione della kermesse internazionale dedicata alla storia della moto. Melandri in sella all’Aprilia 250 del mondiale 2002, Uncini sulla Suzuki RG Gamma 500 del titolo 1982, Lavado con la Yamaha 250 TZ che lo portò ai trionfi nel 1983 e 1986, Lazzarini ha inforcato la Benelli 250 del 1969 e Bianchi un’altra Yamaha. 

Proprio alla Yamaha TZ, “La moto da corsa democratica”, è stata dedicata l’ultima conferenza del weekend ospitata nello spazio ASI al centro del paddock, dove si sono susseguiti momenti di incontro e approfondimenti culturali. Dal talk “Gilera versus Guzzi: fu vera rivalità?” ai “Misteri di Marama-Toyo” (colui che portò lo “speedway in Italia all’alba del ‘900), fino alle presentazioni dei nuovi libri “Valentino Rossi, l’importante è divertirsi”, con l’autore Nico Cereghini per Giorgio Nada Editore, e “La moto MAS” che illustra la storia ormai centenaria della fabbrica fondata nel 1923 da Alberico Seiling (Libreria Automotoclub Storico Italiano).

L’ASI MotoShow ha trasformato l’Autodromo di Varano nel cuore pulsante della MotorValley in un museo a cielo aperto, un museo dinamico e pieno di energia: il pubblico ha potuto ammirare, esposte nel paddock e in azione sul tracciato, oltre 700 moto storiche in rappresentanza di ogni epoca e tipologia, dai “cinquantini” alle regine del motomondiale. Una folta pattuglia di moto storiche e moderne provenienti dagli autocentri territoriali della Polizia Stradale e delle Questure ha dato il via alla festa dei motori che per tre giorni ha animato l’autodromo, con presenze italiane e straniere sensibili al richiamo di cilindri e pistoni e da appuntamenti imperdibili: le mostre e le parate delle Ducati in onore dei suoi recenti trionfi sportivi; le “Ragazze del Sol Levante” con oltre 100 iconiche moto giapponesi in pista (Yamaha, Suzuki, Kawasaki, Honda…); i 100 anni di produzione motociclistica BMW; le incredibili Moto Guzzi da gran premio, dalle bicilindriche degli anni ’30 fino alla mitica “8 cilindri”; le irruenti “125” degli anni ’80 e ’90 e gli spensierati “cinquantini”. Non sono mancate le “centenarie”, con esemplari di fine ‘800 come il quadriciclo Chizzolini del 1897, in assoluto il veicolo più datato presente alla manifestazione organizzata dall’Automotoclub Storico Italiano. La griglia di partenza di Varano ha rappresentato uno speciale “red carpet” proprio in occasione del 40° anniversario dalla prima competizione motociclistica ospitata dall’impianto emiliano nel 1983.

“L’atmosfera che si respira all’ASI MotoShow è davvero unica – ha detto con entusiasmo Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano – ed ha una sola, fondamentale componente: la passione. ASI MotoShow continua a rappresentare il fiore all’occhiello delle nostre attività dedicate alle motociclette storiche e anno dopo anno vediamo aumentare il numero e la qualità dei mezzi che si esibiscono a Varano”.

( Ufficio Stampa Autodromo Varano )






lunedì 15 maggio 2023

Moto MAS, la storia di un italiano che costruiva motociclette


> di Luciano Passoni

“La moto MAS - Alberico Seiling. Storia di un italiano che costruiva motociclette”: il titolo e il sottotitolo sono già un racconto che traccia il percorso del contenuto; il nome di una azienda, una fabbrica ormai scomparsa da mezzo secolo, e quello del suo fondatore, nato a Monaco nel 1895, ma che diventerà, attraverso varie vicissitudini ed una guerra mondiale (1915-18) italiano. 
Se diciamo che è un libro che non può mancare nella biblioteca degli appassionati motociclisti esprimiamo un concetto riduttivo, questa è una pubblicazione, presentata dalla Libreria Automotoclub Storico Italiano nel corso dell’ASI MotoShow 2023 a Varano de’ Melegari, che può interessare veramente un pubblico ben più vasto. 

E’ un romanzo storico, dove la moto è sì protagonista, molto meno però del personaggio Seiling, delle sue vicende personali, del suo peregrinare, nei primi venti anni della sua esistenza, tra l’Italia e la Germania, sino all’affermazione definitiva, come costruttore, nella Milano degli anni ‘20/30, che insieme a Torino è centro d’’interesse nazionale per il nascente mondo motoristico. 
L’amore per la moto e l’amore per Enrica De Angelis, conosciuta da adolescente a Terni, negli anni del suo primo periodo italiano, che diventerà sua moglie nel 1922. Contemporaneamente nasce la M.A.S. (Motori Ausiliari Seiling) che produrrà, con progetti suoi, motori per biciclette. Le dinamiche industriali vogliono che le prime produzioni siano destinate alla ditta tedesca dove lavora il fratello Ernst (1898), almeno sino al 1925. Nel 1930 Alberico rinunzia alla cittadinanza tedesca e diventa italiano. 

La sua produzione ora è concentrata non solo sulle biciclette a motore ma si amplia a motocicli, sidecar, motocarri e motofurgoni, da 175, 250, 350 e 500 cc. La filosofia aziendale lo vuole partecipe di un gran numero di competizioni di regolarità e durata, più che di velocità, dell’epoca; dalla Milano-Taranto, alla 6 giorni internazionale, Parigi-Nizza, 2000 km in Germania e via dicendo. Prende il via anche lui per dare esempio di una moto che, se pur fatta per “tutti i giorni”, ha caratteristiche tali di affidabilità che può partecipare anche alle gare. Alcune vicissitudini del secondo dopoguerra lo vedono cedere l’attività della MAS per altre strade, anche fuori dai confini nazionali, sino alla sua morte a Milano nel 1961. 
Il gusto della lettura si somma al piacere di sfogliare un libro pieno di vicende, episodi, aneddoti, immagini e documenti significativi di un’epopea abilmente disegnata dal pronipote Andreas, insieme alla moglie Klaudia, per una storia familiare che meritava di essere raccontata e conosciuta.

(“La moto MAS - Alberico Seiling. Storia di un italiano che costruiva motociclette” – Andreas e Klaudia Seiling – Libreria A.S.I. – ISBN 9788898344918)