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mercoledì 19 febbraio 2025

VERSO IL BERGAMO HISTORIC GP


Appuntamento per Domenica 25 Maggio 2025, quando prestigiose vetture e moto storiche da corsa torneranno a Bergamo sul Circuito cittadino medioevale delle Mura per celebrare il 21° anniversario della manifestazione internazionale nata nel 2004.

La rievocazione storica del GP di Bergamo che vide trionfare Tazio Nuvolari su Alfa Romeo P3 nel 1935 nella formula Bergamo HistoricGran Prix è collaudata da 20 anni con grande successo di pubblico.

Negli anni hanno partecipato personaggi famosi tra cui ricordiamo Clay Regazzoni, Carlo Ubbiali, Giacomo Agostini, Arturo Merzario, Emanuele Pirro, Bruno Giacomelli.

Il Circuito delle Mura verrà percorso anche quest'anno in senso orario come nel 1935, con partenza da Colle Aperto, attraverso la porta del Pantano scendendo dalla Boccola, il lungo rettilineo fino alla chiesa S.Agostino e passata l'impegnativa curva con cambio di pendenza, la salita dell'imponente Viale delle Mura - che offre un panorama mozzafiato di Bergamo bassa - poi la chicane della porta S.Giacomo, ancora un rettifilo e l'arrivo al traguardo.

Il tracciato misura 2980 metri e verrà chiuso al traffico per l’occasione. Le manche si svolgeranno dalle ore 14,00 alle ore 18,30.

Interverranno 80 selezionati bolidi d'epoca di assoluto pregio con F1 e F Junior anni '50-'60, Anteguerra GP/SPORT e GTS/SPORT fino al 1975 delle case più blasonate e importanti scuderie storiche.

Tra gli iscritti, già confermati un gruppo di straordinarie Anteguerra GP: Maserati 6CM GP, Bugatti 35 B, Amilcar 6C, Fiat Coppa d’oro, Riley, Salmson e MG. Tra le Monoposto: Le F. JUNIOR MORONI, DE SANTIS, e le ABARTH F. ITALIA

Infine molte GTS con partenza stile Le Mans: PORSCHE 356 e 911, FERRARI 250 GT e 308 GTS, MERCEDES 300 SL, ALFA ROMEO GT JUNIOR, SPIDER E ZAGATO, FORD LOTUS CORTINA, AUSTIN HEALEY e SHELBY COBRA 427…

Come tradizione, per rievocare i 10 GP motociclistici valevoli per il campionato italiano sul circuito delle mura avvenuti negli anni ' 50, si aggiungeranno 2 manche dedicate alle Moto da Gran premio storiche Pre 1975.

(ph Massimo Campi)

lunedì 17 febbraio 2025

Regolarità AutoStoriche / Vittoria di Accardo-Vagliani su Fiat 508 alla Coppa Giulietta & Romeo


Angelo Accardo e Caterina Vagliani su Fiat 508 C della Franciacorta Motori hanno vinto la Coppa Giulietta & Romeo, prova d’apertura del Campionato Italiano Regolarità Auto Storiche 2025. La gara è stata organizzata da Automobile Club Verona in collaborazione con ACI Verona Sport e A.C Verona Historic. Una vittoria, la seconda consecutiva per Accardo alla Coppa Giulietta & Romeo, cercata fin dalle prime battute. Con al fianco la pluri titolata navigatrice, la lombarda Caterina Vagliani, il driver siciliano ha costruito la vittoria con concentrazione, sbagliando meno degli altri, interpretando meglio le insidiose prove e superando qualche difficoltà, come un refueling a metà percorso o le portiere dal lato nella navigatrice che si sono aperte in corsa.

Al secondo posto sono i vicentini Luca e Matteo Patron, padre e figlio, su Fiat 508C, capaci di precedere nella classifica generale ed in RC2, i bresciani Andrea e Roberto Vesco, plurivincitori della Millemiglia che anche a Garda, si sono presentati con la ammiratissima Fiat 508 S del 1935, protagonista di una foratura prima del via.
Hanno guidato in maniera proficua sulle strade di casa Paolo Salvetti e Roberto Bortoluzzi sulla Fiat 1100/103 della Scuderia Nettuno Bologna, ottenendo una quarta piazza in classifica generale ed il primo posto di categoria RC3, mentre il primato di RC4 è andato a Claudio Lastri e Valter Pantani che hanno ottenuto anche la quinta piazza assoluta grazie ad un weekend ricco di emozioni sulla loro Alfa Romeo Giulia Nuova Super del Classic Team. Il bergamasco Vincenzo Bertoli in coppia con il fido Doriano Vavassori sono sesti assoluti ancora sulla anteguerra Fiat 508 C. In settima posizione assoluta e secondi di categoria RC4 sono il duo stellare di Rovigo Corse, composto dal campione italiano in carica Maurizio Indelicato ed il presidente della Scuderia Diego Verza su A112 Elegant.

Completano la top ten, i bresciani Lorenzo e Mario Turelli, sempre regolari sulla loro Lancia Aprilia sulla quale vincono la Power Stage. Per gli amanti delle statistiche, sono proprio i fratelli Turelli ad aver vinto due volte la Coppa Giulietta & Romeo, primato eguagliato oggi da Accardo. Noni sono i pugliesi Flavio Renna e Paolo Abalsamo su A112 Elegant che completano il podio di RC4, mentre decimi assoluti sono Sergio e Romano Bacci da Lumezzane su Autobianchi A112.

Tornando alle categorie, completano la RC3, i bergamaschi Sergio Mazzoleni ed Enrico Carrara su Porsche 356 SC del Club Orobico Bergamo Corse e Massimiliano Buccioni e Monica Guerrini su Ford Anglia.
Si aggiudicano la Categoria RC5 i coniugi piemontesi Andrea Malucelli e Monica Bernuzzi su Fiat Duna 70, seguiti dai sammarinesi Isaia Zanotti e Roberto Gasperoni sulla Fiat Ritmo Abarth della Rovigo Corse e dal bresciano Alberto Riboldi con il siciliano Vito Cartafalsa su A112 Abarth. Tra le più recenti vetture di categoria RC6, quelle prodotte cioè dal 1993 al 2000, il primato è di Andrea Giacoppo ed Elisa Oliviero su Fiat 500 Sporting della Speeding Motors Team. Tra le donne, primato per Gabriella Scarioni e Ornella Pietropaolo su Austin Mini della Scuderia Nettuno Bologna, mentre tra i giovani Under 30 svettano Michele Bellini e Martina Belotti su Volkswagen 11 Mod 113 della Scuderia Brescia Corse. 
Tra le scuderie, bottino pieno per la Franciacorta Motori del presidente Alessandro Molgora. Tra le auto moderne, vittoria per Fabio Vergamini e Angela Bertolucci su Ferrari 488 GTB.


Al traguardo di Garda i cinque equipaggi portacolori della Scuderia Eugenio Castellotti. Il miglior piazzamento è stato il 21esimo posto assoluto - il terzo in RC3 - di Giovanni Pighi e Luigi Callegari, in gara con una Morris Mini Cooper (nella foto di Acisport), risultato che, con quelli ottenuti da Aldo Buttafava e Patrizia Parenti e da Luigi Cantarini e Claudio Cattivelli, ha consentito alla Scuderia lodigiana di concludere con un soddisfacente quinto posto tra le scuderie.

Archiviata la Coppa Giulietta & Romeo, il circus della Regolarità si sposterà nel week end del 28 febbraio - 1 marzo a Rovereto per la XXXII Coppa Città della Pace.

ph Credits: Acisport 

sabato 15 febbraio 2025

Partita la prima prova del Campionato Italiano Regolarità Auto Storiche


Giornata di sole a Garda per i 112 equipaggi della Coppa Giulietta & Romeo, prova d’apertura del Campionato Italiano Regolarità Auto Storiche CIREAS che dalle 9.00 stanno partendo attraversando l’arco di Automobile Club Verona, ente che organizza la gara e con il tricolore sventolato dal sindaco di Garda Davide Bendinelli. 
“E’ un piacere dare il benvenuto ai partecipanti della Coppa Giulietta & Romeo - ha detto il sindaco - che con le loro straordinarie automobili, rendono Garda, che già è la città più bella del mondo, ancora più bella. Sono felice di questa collaborazione con questa manifestazione auspico possa proseguire nel tempo”. 
I totem con il manifesto della manifestazione ritraggono la vettura del vincitore dell’edizione 2024, ovvero Angelo Accardo su Fiat 508 che si aggiudicò l’alloro al suo esordio nella gara veronese navigato dalla moglie Linda messina. Oggi Accardo, torna da protagonista e conta di bissare il successo sulle sponde del lago di Garda, dividendo l’abitacolo della Fiat 508 con la navigatrice più titolata del campionato, ovvero Caterina Vagliani. 
“Si tratta di una gara molto tecnica che apprezzo particolarmente - ha detto Accardo - anche per via della qualità organizzativa eccellente. L’anno scorso abbiamo vinto al nostro esordio e oggi, con Caterina Vagliani, che ringrazio, contiamo di fare risultato. Siamo già concentrati”.

Chi dovrà lavorare per prendere le misure, non solo con le prove ma anche con la vettura, è Mario Passanante, che sempre in coppia con il presidente della Franciacorta Motori, Alessandro Molgora, è al volante della spettacolare Lancia Aprilia del 1937. Una meraviglia aerodinamica con scocca autoportante e sospensioni indipendenti, una vera chicca ingegneristica e stilistica di Vincenzo Lancia. “Una vettura bella ma certamente più impegnativa - dice Passanante - rispetto alla consueta 508, cui sono affezionato. Si tratta di una macchina da 1200 chili, certamente più farraginosa in manovra quindi molto più impegnativa che devo imparare a conoscere”.

Piccolo fuori programma prima della partenza, per i super campioni Andrea e Roberto Vesco che, prima del via, hanno visto la gomma posteriore sinistra della loro Fiat 508S, sgonfiarsi. Così padre e figlio, tirando fuori gli attrezzi dal piccolo bagagliaio posteriore, armati di cric, in prestito da Molgora, hanno sostituito la ruota, per la gioia dei fotografi.


Hanno brindato all'ingresso nella blasonata Classic Team, scuderia del presidente Corrado Corneliani, i fratelli di Bobbio, Roberto ed Andrea Paradisi che a Garda hanno portato la loro Fiat 850 Coupè, “siamo orgogliosi di averli in famiglia” - ha detto Corneliani.

Dal Lungolago Regina Adelaide a Garda, il percorso si sviluppa su 185 km suddivisi in quattro settori, toccando alcuni dei luoghi più affascinanti del territorio, tra cui Garda, Lazise, Bardolino, Cavaion, Valeggio, Custoza, Palazzolo, Pastrengo, Caprino e Albisano. Cuore sportivo dell’evento saranno le 65 prove cronometrate, con una media di gara inferiore ai 40 km/h, mettendo alla prova la precisione dei migliori interpreti della specialità, tra cui Andrea Vesco, già vincitore della Mille Miglia, e circa 40 piloti con un errore medio inferiore ai 4 centesimi di secondo. Saranno inoltre presenti circa 20 vetture anteguerra, rendendo il parterre di partecipanti particolarmente prestigioso. L’arrivo è previsto alle ore 16.30 ancora al Lungolago a Garda. Un percorso particolarmente affascinante e inedito rispetto alle edizioni precedenti che già avevano incontrato il favore degli equipaggi. L’itinerario prevede inoltre una sosta alla Cantina Seiterre di Valeggio sul Mincio, con un omaggio per gli equipaggi a cura della famiglia Rizzi, oltre al pranzo presso il Ristorante Serenità di Valeggio e un riordino intermedio in Piazza Stringa a Caprino Veronese. La cerimonia di partenza sarà ancora al quartier generale TH Lazise - Hotel parchi del Garda.

mercoledì 12 febbraio 2025

Premiati i vincitori del Trofeo A112 Abarth Yokohama 2024



Romano d'Ezzelino (VI), 10 febbraio 2025 – Con la cerimonia delle premiazioni svoltasi sabato scorso 8 febbraio a Rally Racing Meeting organizzato alla Fiera di Vicenza, è stata archiviata definitivamente, e con successo, l’edizione 2024 del Trofeo A112 Abarth Yokohama, la quindicesima consecutiva della fortunata serie organizzata dal Team Bassano che nel 2024 ha contato trentanove equipaggi iscritti; questi, hanno totalizzato novantadue presenze nelle gare titolate e sono stati quindici quelli regolarmente classificati avendo disputato il minimo di gare previste dal regolamento.

Prima dei conduttori, sul palco sono sfilati gli organizzatori delle gare della scorsa edizione ai quali il presidente del Team Bassano Mauro Valerio ha consegnato una targa ricordo e dedicato spazio per dare qualche anteprima del proprio rally. È stato quindi ufficializzato il calendario 2025 che ricalca quello della precedente edizione con l’aggiunta del Rally Campagnolo nella seconda parte della stagione; oltre agli organizzatori sono stati ricordati anche i sostenitori dell’iniziativa dedicata alle Autobianchi A112 Abarth, ovvero: Yokohama, Imytech, Epiù, Snep e Sparco che anche quest’anno ha messo in palio diversi capi di abbigliamento tra i quali spicca la copia di tute ignifughe destinata ai vincitori assoluti.
Successivamente, alla presenza di Federico Ormezzano componente della Commissione Auto Storiche, è iniziata la consegna dei riconoscimenti – trofei e gomme Yokohama Advan A032 – partendo da Fabio Basso vincitore della classifica delle vetture “Gruppo A”. È stato poi il turno di Marcogino Dall’Avo prim’attore nella “Over 60” seguito da Nicolò De Rosa premiato per il successo nella “under 28”. E ancora, nelle classifiche speciali, coppe per Riccardo Pellizzari e Martina Schiavo primi tra le vetture col cambio a quattro marce, il tutto a precedere il gran finale col podio assoluto che ha visto in terza posizione Nicolò De Rosa ed Isabel Forgiarini, in seconda Marco Gentile e Jenny Maddalozzo, seguiti dall’ovazione finale per Marcogino Dall’Avo e Manuel Piras i quali, con cinque successi su sette gare hanno sbaragliato la concorrenza restando al comando per tutta la durata del Trofeo 2024.

Chiusa la premiazione col tradizionale brindisi presso lo stand del Team Bassano, non rimane che attendere la data del 28 febbraio, giorno in cui scatterà la sedicesima edizione del Trofeo A112 Abarth Yokohama.

Il calendario del Trofeo 2025: 
28 febbraio/1 marzo, Rally Vallate Aretine; 11/12 aprile, Rally Costa Smeralda Storico; 30-31 maggio, Rally Valsugana Historic Rally; 20/21 giugno, Rally Lana Storico; 19-20 luglio, Rally Campagnolo; 25/27 settembre, Rallye Elba Storico; 21/22 novembre, Rally del Brunello.

Foto Max Ponti 

martedì 11 febbraio 2025

Al 7° Lessinia Rally Historic anche le Auto Classiche e il loro TRZ 2025



Grezzana, 11 febbraio 2025 - Il Rally Club Valpantena celebra un passo importante per il Lessinia Rally Historic 2025, in programma il 14-15 novembre 2025, che si afferma sempre più un riferimento nel settore grazie all’assegnazione di nuove prestigiose titolazioni anche alla luce del successo 2024 che ha segnato il record di iscritti.

Dopo la conferma della validità per il Trofeo Rally di 2^ Zona (TRZ) per le auto storiche, arriva una grande novità: l’introduzione della categoria Auto Classiche (1993-2000), che prenderanno il via in coda alla gara con una classifica separata. Un’iniziativa che segna l’apertura di un periodo di grande crescita e spettacolarità per il rally storico, dando spazio a vetture che hanno scritto pagine importanti della specialità in quella che, in tempi recenti, potrebbe definirsi la seconda età dell’oro dopo quella degli anni Settanta e Ottanta.

La Commissione Rally Auto Storiche ACI Sport ha confermato, negli scorsi giorni, che il 7° Lessinia Rally Historic sarà valido anche per il Trofeo Rally di 2^ Zona per la categoria delle Auto Classiche. Un importante riconoscimento da parte della Federazione, in un percorso di riconoscimento e crescita della manifestazione sul quale il Rally Club Valpantena sta lavorando con impegno, passione e dedizione.

A queste grandi novità si conferma l’inserimento del Trofeo ACI Vicenza, ormai un riferimento nel panorama delle auto storiche, che va ad arricchire ulteriormente l’offerta sportiva della manifestazione. Prosegue inoltre la collaborazione tra gli organizzatori veronesi con la conferma della Ford Cup e del Trofeo Rally Veronesi, realtà consolidate che contribuiscono a mantenere viva la tradizione rallistica del territorio.

“Accogliamo con grande soddisfazione queste nuove titolazioni, che dimostrano la crescente importanza del Lessinia Rally Historic nel calendario nazionale - commentano Roberto Brunelli, Sergio Brunelli, Gian Urbano Bellamoli e Paolo Saletti. - Un ringraziamento speciale va alla Commissione Rally Auto Storiche ACI Sport, che ha sostenuto e riconosciuto il valore del nostro evento. Grazie anche alle amministrazioni locali, ai partner, ai piloti, ai team e a tutti coloro che ci supportano con passione. Il nostro impegno resta quello di offrire un rally di alto livello, che continui ad essere punto di riferimento per gli amanti delle auto storiche e degli anni d’oro del rallysmo italiano e mondiale”.

Ulteriore info su rallyclubvalpantena.it e pagine social.



































venerdì 7 febbraio 2025

Nel 2025 si assegneranno i titoli nazionali riservati alle Auto Classiche


La Commissione Auto Storiche di ACI Sport ha introdotto un ulteriore riconoscimento dedicato alle “nuove arrivate” Auto Classiche, le vetture prodotte tra il 1993 e il 2000. Dopo l’istituzione del Gruppo Classiche, il panorama delle competizioni storiche si arricchisce di un nuovo traguardo: i titoli nazionali riservati alle Auto Classiche.

A partire dalla stagione 2025, i conduttori di queste vetture potranno competere per il titolo di Campione Italiano Rally Auto Classiche. La validità del titolo sarà riconosciuta a tutte le gare del Campionato Italiano Rally Auto Storiche (CIRAS) e del Trofeo Rally di Zona (TRZ).

Anche negli appuntamenti del Campionato Italiano Rally Auto Storiche di Regolarità (CIRAR) verrà introdotta la classifica dedicata, con l’assegnazione finale del titolo tricolore di Campione Italiano Rally Auto Classiche di Regolarità.
Gli stessi principi saranno applicati nel Campionato Italiano Velocità in Salita Auto Storiche (CIVSAS), con il titolo dedicato alle Auto Classiche assegnato sulla base di tutte le gare in calendario.

Per quanto riguarda le gare di Velocità in Circuito, saranno quattro gli appuntamenti validi per il neonato Campionato Italiano Velocità in Circuito Auto Classiche, all’interno delle gare del Campionato Italiano Velocità in Circuito Auto Storiche (CIVCA): 

Mugello (9-11 maggio)
Vallelunga (18-20 luglio)
Magione (11-12 ottobre)
Misano (24-26 ottobre)

In ogni disciplina, saranno mantenute le classi previste in tutte le classifiche ufficiali, garantendo così equità e competitività. Non saranno inoltre necessarie iscrizioni aggiuntive rispetto a quella della gara per competere nella classifica dedicata alle Classiche.

INFO

Foto Claudio Pezzoli • New Reporter Press

ASI E IL MOTORSPORT CLASSICO A RALLY RACING MEETING



La Fiera di Vicenza ospita la quarta edizione di Rally Racing Meeting, il salone interamente dedicato al motorsport organizzato dal due volte campione del mondo rally Miki Biasion. Sabato 8 e domenica 9 febbraio gli appassionati potranno vivere due giornate incontrando i campioni della velocità e ammirando auto e moto da competizione di ieri e di oggi.

L’Automotoclub Storico Italiano sarà in pole position con uno stand nel quale saranno esposti modelli iconici per presentare i prossimi eventi dedicati al mondo delle corse, a due e quattro ruote: “ASI in Pista Spring Experience”, il track day per auto storiche sportive e da competizione di domenica 9 marzoall’Autodromo Tazio Nuvolari di Cervesina (PV), e “ASI MotoShow”, kermesse internazionale che porta in pista la storia della moto dal 9 all’11 maggio all’Autodromo di Varano de’ Melegari.

Nello stand ASI a Rally Racing Meeting saranno in mostra tre vetture da corsa di tre epoche e tre specialità diverse: la Siata 750 Sport del 1948, la Abarth SE027 Sport Prototipo del 1973 e l’Alfa Romeo 156 Superturismo del 1999.

La prima rappresenta le sportive realizzate da piccoli costruttori e artigiani per le corse su strada che tornavano a vivacizzare il mondo dell’automobilismo sportivo nel secondo dopoguerra. Partendo dagli autotelai di Fiat Balilla o Topolino, ne elaboravano i motori e allestivano carrozzerie essenziali che avrebbero presto fatto nascere la definizione di “barchetta”.

La Abarth SE027, vincitrice del “Best of Paddock” ad ASI in Pista 2024, è una delle sole tre costruite nella fabbrica dello Scorpione ed è stato l’ultimo progetto seguito dal fondatore Carlo Abarth con la speranza – mai concretizzata - di vedere una sua vettura in pista nel Mondiale Marche.

L’Alfa 156 rappresenta invece l’ultima “rossa” del Biscione a far man bassa di titoli internazionali nei campionati per vetture Turismo. Nella versione Superturismo ha corso dal 1998 al 2001 vincendo i campionati italiani ed europei.

Per le moto è stata scelta una rappresentanza sportiva del celebre marchio vicentino Laverda, fondato a Breganze nel 1949: una 750 SFC (Super Freni Competizione) del 1975, ultima evoluzione del modello bicilindrico nato nel 1969 per l’impiego nelle corse endurance, e una Formula 500 del 1978, altra bicilindrica costruita in meno di 100 esemplari per dare vita ad un trofeo monomarca disputato fino al 1981.







Al Rally Racing Meeting 2025 quattro leggendarie Lancia provenienti dall’Heritage Hub





Dall’8 al 9 febbraio, presso la Fiera di Vicenza, andrà in scena la quinta edizione del Rally Racing Meeting, la più grande fiera annuale dedicata al mondo delle competizioni automobilistiche e organizzata dal due volte campione del mondo rally Miki Biasion. Al centro dell’esposizione vicentina, l’inedita mostra di tutti i modelli Lancia che, dal 1920 in poi, hanno partecipato a competizioni sportive, regalando momenti unici agli appassionati del brand italiano e del motorsport internazionale.

Ben quattro di queste sensazionali vetture fanno parte della preziosa collezione di Stellantis Heritage, l’ente del Gruppo che custodisce, tutela e divulga l’inestimabile patrimonio dei marchi automobilistici italiani. Solitamente esposti presso l’Heritage Hub a Mirafiori, si tratta dei modelli Lancia Stratos HF “Alitalia” del 1974 (vincitrice del Rally del Portogallo 1976), Lancia D50 F.1 (1954), Lancia D25 (1954) e Lancia ECV2 (1988). Inoltre, al Rally Racing Meeting 2025 il pubblico potrà ammirare le più recenti creazioni - Ypsilon Rally 4 HF, Ypsilon HF da 280 CV e Ypsilon LX – a conferma di quel fil rouge che lega un glorioso passato ad un altrettanto luminoso futuro del brand, sia in strada che in gara.

Tra l’altro, per la messa a punto dei modelli Ypsilon Rally 4 HF ed Ypsilon HF da 280 CV, il marchio italiano si è avvalso proprio di Miki Biasion, una vera leggenda nella storia del motorsport che, tra gli anni ’80 e ’90, ha indissolubilmente legato il proprio nome al marchio Lancia, diventando il pilota italiano più vincente di tutti i tempi. Al volante dell’iconica Delta della scuderia Martini Racing, Biasion ha conquistato i mondiali 1988 e 1989, contribuendo così a rendere Lancia il marchio con il maggior numero di vittorie di tutti i tempi, grazie a dieci Campionati del Mondo Rally Costruttori, tre Campionati del Mondo di Endurance Costruttori, una 1000 Miglia, due Targa Florio e una Carrera Panamericana.

Lancia Statos Gr.4 Alitalia (1974)
Tra le più ammirate della mostra, di certo sarà la straordinaria Lancia Stratos Gr.4 Alitalia (1974) che vinse il rally del Portogallo nel 1976 e si classificò seconda nel rally di Monte Carlo del 1977. Contraddistinta dalla livrea bianco-rosso-verde dello sponsor Alitalia, il mitico modello Stratos garantì alla casa Lancia il dominio assoluto del mondo dei rally fino a metà degli anni 70. All'epoca, il direttore sportivo Cesare Fiorio sfruttò tutte le possibilità del regolamento per creare -sotto il suo coordinamento - la prima auto costruita con il solo ed unico scopo di vincere i rally. La coupé due posti è caratterizzata dall'iconica linea cuneiforme, opera di Marcello Gandini per la carrozzeria Bertone, ed è spinta da un sei cilindri da 2,4 litri di provenienza Ferrari, situato alle spalle di pilota e copilota allo scopo di ottimizzare il peso. Prodotta nella versione ufficiale da corsa (con testata prima a 12, poi a 24 valvole per una potenza massima di 300 CV) in 26 esemplari su un totale di circa 500, la Stratos conquistò un numero straordinario di vittorie, tanto da essere definita l'"arma assoluta" dei rally. Fra l'altro vinse per tre volte consecutive il rally di Monte Carlo e si aggiudicò tre titoli nel campionato mondiale costruttori (dal 1974 al 1976) ed altrettanti nell'europeo piloti, oltre alla vittoria della Coppa Mondiale FIA piloti rally nel 1977, con Sandro Munari.


Lancia D50 F.1 (1954)
La D50 rappresenta uno dei più grandi traguardi sportivi nella Storia della Casa di Borgo San Paolo. Nel 1953 la Lancia, già impegnata con successo nelle corse automobilistiche su strada, decise di prendere parte anche al Campionato Mondiale di Formula 1. Fu quindi affidato a Vittorio Jano il compito di progettare, con l'ausilio del Reparto Corse, una vettura monoposto. La vettura, dotata di motore 8 cilindri a V di 90° con cilindrata di 2,5 litri, esordì nell'ottobre del 1954 al G.P. di Spagna. La D50 si distingue per le impeccabili finiture (inusuali in una monoposto da competizione) e per un peso piuttosto contenuto, inferiore di oltre mezzo quintale rispetto a quello delle dirette concorrenti. La caratteristica estetica ed aerodinamica più rilevante è rappresentata dalla posizione laterale dei serbatoi del carburante, che garantisce un miglioramento del valore del CX ed una stabilità eccezionale nella marcia a serbatoi pieni. Nel 1955, condotta da piloti del calibro di Alberto Ascari e Gigi Villoresi, conseguì alcuni importanti successi, tra cui le vittorie al Gran Premio di Napoli e a quello del Valentino. La relativa esiguità dei traguardi sportivi, unita alla situazione economica sfavorevole della famiglia Lancia ed alla tragica scomparsa di Alberto Ascari, convinsero la Casa ad abbandonare il Campionato di F1. Tutto il materiale venne così ceduto alla Ferrari che, nel 1956, vinse il Campionato del Mondo con Juan Manuel Fangio alla guida di una versione modificata della D50. L'esemplare esposto è quello con cui Gigi Villoresi partecipò al Gran Premio del Valentino del 1955.


Lancia D 25 (1954)
Il modello nasce sulla scia del successo ottenuto dalla D 24 nella Carrera Panamericana nel novembre 1953, successo che rinforza la convinzione, in particolare di Gianni Lancia e Vittorio Jano, di proseguire l'attività agonistica. Da notare che, di fatto, lo sviluppo progettuale della D 24 andò di pari passo con quello della D 50. In particolare, per la D 25 si puntò molto, in primo luogo, su un motore più potente e più performante, in grado di offrire anche buone garanzie anche sulla durata. Dopo alcuni studi e prove effettive si optò per un propulsore con 6 cilindri a V, una cilindrata di 3750 cm3 e una potenza massima di 305 CV. Il motore era alimentato tra 3 carburatori Weber 46. La vettura inoltre pesava circa 40 kg in meno rispetto alla D24. Anche il telaio, seppure derivato da quello della D 24, subì alcune modifiche, in particolare alle sospensioni. Nella parte posteriore si applicò lo schema De Dion con biella longitudinale laterale e doppia balestra in grado di assicurare una maggiore stabilità all'assetto. Per quel che riguarda l'attività sportiva, va ricordato che una prima apparizione in competizione risale al giugno del 1954 quando un motore D 25 allestì una D24, nel G. P. di Oporto, condotta da Ascari. Poi, nel settembre del 1954 tre D 25 furono iscritte al Tourist Trophy.


Lancia ECV2 (1988)
Realizzato nel 1988, il prototipo Lancia ECV2 rappresenta l’evoluzione della Lancia ECV (Experimental Composite Vehicle), seppure con un disegno di carrozzeria meno esasperato e con un sistema di dosaggio della sovralimentazione ottimizzato per i bassi regimi in funzione della gestione dei due turbocompressori. La vettura viene approntata per studiare l’introduzione nelle competizioni del campionato mondiale rally di nuovi materiali compositi, da impiegare nella costruzione della scocca e per la fabbricazione di alcuni componenti meccanici come l’albero di trasmissione e i cerchi ruota. Si fa così ricorso a pannelli in fibra di carbonio, strutture alveolari e schiume rigide. Il risultato è un risparmio di oltre il 20% in termini di peso rispetto alla Delta S4 di partenza, mantenendo però la stessa rigidità torsionale. La Lancia ECV2 è equipaggiata con un propulsore 4 cilindri da 1759 cc che eroga fino a 600 CV a 8.000 giri al minuto, grazie a un sistema di doppio turbo compressore con intercooler e, particolarità tecnica inedita, ad un sistema di controllo modulare della pressione. La Lancia ECV2 tocca i 220 km/h di velocità massima e impiega solo 9” per passare da 0 a 200 km/h.






mercoledì 29 gennaio 2025

Regolarità AutoStoriche | Parte bene il 2025 di Rovigo Corse



La stagione invernale si sta già rivelando particolarmente interessante per Rovigo Corse che, in attesa del via del Campionato Italiano Regolarità Auto Storiche, si è concessa il lusso di ottenere brillanti risultati nel recente fine settimana.

Dal 23 al 26 di Gennaio si è corsa un'altra memorabile edizione della Winter Marathon che, avendo come quartier generale Madonna di Campiglio, ha portato i concorrenti ad attraversare il Passo del Tonale in notturna, il Duron, il Mendola, il Nigra, il Costalunga, il Pordoi, il Campolongo, il Gardena, il Pinei ed il Palade, prima di concludere due tappe estenuanti.
Su uno dei palcoscenici più blasonati per il mondo della regolarità la scuderia polesana ha centrato un importante vittoria, quella tra gli equipaggi stranieri, colta grazie a Duarte Freitas che, in coppia con Ana Margarida Dias su una MG B Roadster, ha battuto la concorrenza.
Il portoghese ha arricchito ulteriormente il proprio bottino con la sedicesima posizione nella generale di RC4, accarezzando il podio, con il quarto nella classe fino a duemila, e la top ten, con l'undicesimo in quel sesto raggruppamento che univa le vetture dal 1972 al 1976.

“In questo fine settimana abbiamo avuto il privilegio di partecipare alla Winter Marathon” – racconta Freitas – “ed abbiamo corso in mezzo a paesaggi mozzafiato, su strade dove il ghiaccio e la neve rendevano la sfida particolarmente dura. Precisione, lavoro di squadra e resistenza sono stati fattori determinanti per poter ottenere questo risultato. Il secondo giorno è stato una vera maratona con oltre quattrocento chilometri da percorrere, attraversando ben dodici passi dolomitici. Abbiamo spinto l'auto e noi stessi oltre ogni limite, resistendo a diciassette ore di guida che sono state interrotte da poche e brevissime soste. Grazie in particolare a Maggie perchè la sua abilità nello stare concentrata, gestendo ogni pressione, ci ha permesso di arrivare a questo risultato. Grazie a Rovigo Corse per averci sostenuto.”

Dal nord al sud Italia per festeggiare un altro prestigioso traguardo, l'ottavo assoluto siglato da Rosario Santalucia, affiancato dalla moglie Margherita su un'Autobianchi A112 LX, in occasione della 12 Ore Winter Trophy che ha avuto come fulcro la città di Frosinone.
Il portacolori della compagine polesana ha così aperto al meglio la stagione, affrontando le sessanta prove di precisione previste nella sola giornata di Sabato scorso, caratterizzata da un secondo settore che ha visto i partecipanti chiamati a scontrarsi pure con le insidie della notte.

“Trattandosi di un appuntamento ASI i tubi erano ravvicinati” – racconta Rosario Santalucia – “ma possiamo considerarci soddisfatti del risultato che abbiamo portato a casa. La gara è stata molto divertente, nonostante qualche capriccio di troppo del cronometro che, in un paio di occasioni, ci ha costretto a sdoppiare al buio. Resta la soddisfazione di un ottavo assoluto che fa morale in vista dei prossimi appuntamenti di questa stagione. Grazie a tutti i partners.”

Nella foto: Duarte Freitas in azione alla Winter Marathon 2025  (ph Roberto Deias)







domenica 19 gennaio 2025

Le Ferrari dimenticate


Testo di Massimo Campi
Illustrazioni di ©Luigi Ubezio
Immagini di ©Raul Zacchè; Massimo Campi; Archivio Marasca

Negli anni ’60 la realtà Ferrari era molto diversa da quella attuale. Il cavallino rampante era già famoso nel mondo grazie alle vittorie ed alla conquista di titoli mondiali con le monoposto e le ruote coperte, ma Enzo Ferrari era ancora un piccolo costruttore che stava ponendo le basi per il futuro. Il motorsport di quelle stagioni non si basava solamente sulla Formula 1 ma anche sulle gare endurance con le vetture sport e si poteva anche correre in altre categorie sia con le monoposto che con le ruote coperte. 

Campionati che non avevano una titolazione mondiale ma avevano ingaggi e premi molto allettanti e consentivano anche la commercializzazione di vetture per i clienti privati ed un grande ritorno pubblicitario. In questo contesto nascono le corse della Temporada Argentina, la Tasman Cup e la Can Am. Paolo Marasca, giornalista e grande esperto del mondo Ferrari, ha incontrato gli appassionati in un evento organizzato da MAMS – Monza Auto Moto Storiche e dal Ferrari Club Vedano al Lambro, per raccontare alcune Ferrari cosiddette minori, le “Ferrari dimenticate” che però hanno scritto alcune pagine gloriose nella storia del motorsport.

La Ferrari Dino, dalla Formula 2 alla Tasman Cup ed alla Temporada Argentina

Nel 1967 nasce la Formula 2, anticamera della Formula 1 che utilizza monoposto con motori di 1,6 derivati da unità di serie. Ferrari è attratto dalla categoria, inizialmente la Commissione Sportiva Internazionale emana un regolamento con il propulsore che doveva essere derivato da una unità di serie prodotta in almeno 50 esemplari, ma alla sua attuazione la produzione sale a 500 esemplari. Enzo Ferrari non si scompone e si rivolge alla Fiat stringendo il primo accodo commerciale tra Maranello e Torino per la produzione di due vetture sportive, sotto il nome “Dino” con motori di 6 cilindri. 


Nasce la Dino Fiat e la Dino 246 prodotta dalla Ferrari con motore centrale. L’unità V6 verrà utilizzata come base per la monoposto che parteciperà alle gare di Formula 2 e della Tasman Cup. Dopo una serie di sviluppi, Tino Brambilla porta alla vittoria la monoposto, la 166 F2, il 13 ottobre 1968 ad Hockenheim. In seguito verrà impiegata nella Temporada argentina, una serie di gare che venivano disputate in Sudamerica a fine stagione, dove vince il campionato con Andrea De Adamich.
Chris Amon in quegli anni è il pilota principale della Ferrari ed anche il collaudatore preferito da Mauro Forghieri. Quando prova la monoposto di Formula 2 sulla pista di Modena ha una intuizione “Forghieri la monoposto è nata bene, è agile, perché non gli mettiamo sopra il 6 cilindri portato a 2,4 litri ed andiamo a correre nella Tasman Cup?” Il direttore tecnico del cavallino ed Enzo Ferrari appoggiano l’idea del pilota neozelandese e preparano la prima vettura che esordirà nella corse australi con Amon.

lla fine della Formula 1 di 2,5 litri i costruttori inglesi si oppongono alla nascita della Formula 1 di 1,5 litri e cercano di dare vita ad una nuova categoria, la Formula Libre che continua a correre con i vecchi motori. La categoria non ha molto successo nel vecchio continente ma si sviluppa soprattutto agli antipodi con la Tasman Cup dove si corre nella stagione invernale con premi molto allettanti e la partecipazione dei migliori piloti di Formula 1 dell’epoca.
Sulla base della monoposto di Formula 2 viene realizzata la 246 Tasmania con il V6 di 65° portato a 2,4 litri di cilindrata. La Dino 246 Tasmania è prodotta tra il 1968 e 1969 in tre esemplari, il primo anno vince due gare con Amon che arriva secondo in campionato dietro Jim Clark sulla Lotus. Nel 1969 i piloti sono Amon e Derek Bell con il neozelandese che vince la Tasman Cup.

La Can Am, il campionato dei paperoni americani

La serie Can-Am (Canadian American Challenge Cup) nasce dalle esigenze americane di avere un campionato con vetture da competizione e motori derivati dalle auto di serie americane sui vari tracciati del nord America. 
L’idea fu suggerita da Stirling Moss con l’impiego di vetture a ruote coperte, gare brevi e tirate, motori senza limiti di cilindrata e cospicui montepremi che potessero attirare i principali costruttori europei. Ben presto Lola e McLaren realizzano barchette che utilizzano i V8 Stock e Big-Block statunitensi ed i piloti europei fanno la fila per correre in America. 

Luigi Chinetti, che importa le Ferrari in America, presto intuisce il clamore mediatico di quelle corse e convince Ferrari a preparare una vettura per partecipare alle gare. La prima biposto Gruppo 7 è la Ferrari 350 Can-Am, derivata dalla P4 del 1967. È agile e veloce, ma il motore non ha la potenza necessaria per competere con i V8 americani di sette litri. La 612 Can Am è realizzata nel 1968 in due esemplari partendo dalla base 350. La 612 debutta all'ultima gara della stagione del Campionato Can-Am del 1968, che si corse il 10 novembre allo Stardust International Raceway, vicino a Las Vegas. In questa occasione Chris Amon si ritirò al primo giro. Nel 1969 la vettura prese parte nuovamente al Campionato, ed i risultati furono migliori. Sempre con alla guida Chris Amon, che arrivò secondo a Edmonton e terzo a Watkins Glen e sul circuito di Mid-Ohio. L’ultima vettura è la 712 Can Am prodotta nel 1971 in un solo esemplare, derivato dalla modifica di una preesistente Ferrari 512S che coglie l’unica vittoria in una gara Interserie (la Can-Am europea) ad Imola con Merzario.

La “Ferrarina” ASA 1000GT

Alla fine degli anni Cinquanta le vetture sportive di piccola cilindrata e alte prestazioni costruite da Abarth, Giannini e altri preparatori su meccaniche FIAT, conobbero grandi successi nelle gare e, conseguentemente, anche una discreta fortuna nelle vendite, soprattutto tra il pubblico giovane. 
Allo scopo di partecipare a questo mercato la Ferrari inizia la sperimentazione costruendo, nel 1960, un prototipo di Gran Turismo con motore quadricilindrico da 850 CC, montato su Fiat 1200 Pininfarina Coupé. 
Nasce l'ASA 1000 GT, più nota anche con il soprannome di Ferrarina, venne poi costruita dall'azienda milanese ASA (acronimo di Autocostruzioni Società per Azioni) dal 1962 al 1967, nelle versioni coupé e spider. Doveva servire anche al lancio di giovani piloti nelle corse partendo dalle gare turismo, ma gli impegni a Maranello sono molteplici e ben presto la ASA 1000 viene abbandonata.

Con le cronoscalate degli anni ’60 inizia la battaglia con la Porsche

Sempre negli anni ’60 La Ferrari inizia a correre nelle cronoscalate, allora feudo delle vetture di Stoccarda, con dei prototipi Dino e conquista gare e titoli con Ludovico Scarfiotti nel 1962 e 1965. Da quelle vetture si arriva alla Ferrari 212E creata per essere impiegata nel Campionato Europeo Montagna del 1969. 

Il motore derivava da quello utilizzato nel 1965 e nel 1966 sulla 512F1 in Formula 1. Il propulsore originale, che fu progettato da Mauro Forghieri, era un 12 cilindri a V di 180° da 1,5 http://L di cilindrata. Lo sviluppo fu eseguito dall’ingegnere Stefano Jacoponi. Il pilota scelto per guidare la 212E nelle gare del Campionato Europeo Montagna e nelle corse di preparazione fu Peter Schetty che proveniva dalla Abarth. La 212E con il pilota svizzero si impone in tutte le gare e registrando anche i record del tracciato in ogni tappa, tranne a Rossfeld, conquistando così il Campionato. Alla fine del 1969 l'unico esemplare del modello fu venduto al pilota privato Edoardo Lualdi Gabardi con una carrozzeria diversa dall'originale che conquistò il campionato italiano della montagna nel 1971.











Immagini di ©Raul Zacchè; Massimo Campi; Archivio Marasca


mercoledì 4 dicembre 2024

Grand Prix Bordino, la passione per le auto storiche celebra la 33esima edizione


La passione per le cose belle, le auto storiche, l’enogastronomia e la cultura caratterizzeranno ancora una volta la rievocazione del Grand Prix Bordino, giunta alla 33esima edizione (6-8 Giugno 2025).
L’evento fa parte del Circuito Tricolore ASI e si colloca ai vertici del turismo lento d’élite, svolto in luoghi dove storia, passione e natura si mescolano, dando vita ogni anno ad una delle manifestazioni di auto storiche più prestigiose nel panorama internazionale.

La meta del 2025 sarà il Monferrato. Paesaggi suggestivi, castelli di antica memoria, colline costellate da ricamati vigneti, luoghi di grande fascino storico, artistico, culturale e paesaggistico, riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Molti poeti di grande fama, tra i quali celebri letterati (Dante, Boccaccio, Carducci), hanno raccontato o citato questo straordinario territorio.
Un’ottima opportunità per scoprirne le eccellenze: benessere, cultura, natura, arte, enogastronomia, assaporare i sapori tradizionali e la varietà di prodotti tipici sempre accompagnati dai famosi vini monferrini.
In programma, la visita del castello di Masino immerso in un parco monumentale con un labirinto settecentesco tra i più grandi d’Italia. Un vero e proprio viaggio nel tempo, tra saloni, camere e passaggi segreti, dove oggi si conserva un patrimonio di arredi e affreschi sei e settecenteschi unico per integrità, completezza e originalità.
E poi ancora il Santuario di Crea, fondato nel 1589 e patrimonio UNESCO. Un percorso devozionale tra 23cappelle immerso in una cornice di filari e vigneti: un patrimonio artistico e architettonico d’inestimabile valore e bellezza.
I partecipanti alla rievocazione del Grand Prix Bordino saranno poi protagonisti di una sfilata notturna nel cuore di Casale Monferrato, ridente cittadina ricca di edifici antichi e arte che testimonia la storia che la vide capitale del marchesato del Monferrato. A Casale, nel castello del 1300 situato nel centro cittadino, si svolgerà la cena di gala prevista venerdì.
Non mancheranno le cantine vitivinicole e il castello di Uviglie, un'antica roccaforte risalente al XIV secolo, dove è prevista la chiusura della manifestazione.
Una occasione da non perdere per andare alla scoperta del Monferrato, una tra le aree più belle del Piemonte.








mercoledì 13 novembre 2024

AutoStoriche / Sabotata una Porsche 911 di Balletti Motorsport



Nizza Monferrato (AT), 13 novembre 2024 – Due piccoli dadi da 6 millimetri sono stati trovati durante l’obbligato smontaggio del motore della 911 RS di Giovanni Nucera, operazione effettuata dopo che il pilota si è dovuto ritirare nel corso del trasferimento verso la prima prova speciale del Giro di Monti Savonesi Storico.

Di primo acchito si era pensato ad un guasto meccanico, evenienza comunque sospetta dato che la vettura era stata oggetto di test un paio di giorni prima della gara e che la mattina stessa della gara aveva percorso una ventina di chilometri ad ulteriore conferma fosse tutto in regola. Fatto ancor più anomalo considerato che nel percorso di trasferimento, i motori girano ad un regime ben inferiore rispetto ai tratti di prova speciale.

Si è quindi provveduto allo smontaggio del propulsore al fine di individuare la causa della rottura ed è stata una vera doccia fredda l’aver trovato due dadi – tra l’altro di un “passo” mai utilizzato su tali vetture – che hanno danneggiato un cilindro. Il sospetto è ora che siano stati volutamente infilati da mano ignota, con buona probabilità mentre meccanici e piloti si trovavano a pranzo e la vettura incustodita era a due passi dal locale, ben prima quindi di iniziare il rally.

Carmelo e Mario Balletti assieme a Giovanni Nucera proprietario della vettura, con grande rammarico per il gesto subìto condannano il fatto accaduto a poco più di un mese dal sabotaggio patito dalla vettura di Lucio Da Zanche all’Isola d’Elba e in un fine settimana in cui è corsa la notizia del furto di due vetture alla Colombi Racing. Azioni che gettano ombre preoccupanti in un settore, quello delle auto storiche, dove la sportività e la correttezza sono sempre state decantate come peculiarità assolute.
A seguito dell’accaduto, è stata sporta denuncia contro ignoti.

(Ufficio Stampa Balletti Motorsport)

domenica 10 novembre 2024

RUOTE NELLA STORIA HA VISITATO LA MILANO DELLE FORZE DELL’ORDINE E DELL’ESERCITO.



Milano, 10 Novembre 2024 - A bordo delle vetture che hanno fatto la storia dell’automobilismo, 50 equipaggi oggi hanno colorato le vie del centro storico di Milano nella tappa di Ruote nella Storia, il tour di ACI Storico che promuove i luoghi più belli del nostro Paese.
L’edizione 2024 è stata organizzata da Automobile Club Milano con la collaborazione della sezione di Milano dell’Associazione Nazionale Autieri d’Italia.

I modelli più iconici ammirati e fotografati da milanesi e turisti che hanno assistito alla parata sono stati la OSCA 1600 GT Touring Superleggera (1961), due Alfa Romeo 1900 Touring Superleggera (1953 e 1957), laTriumph TR2 Longdoor Le Mans (1954), la Daimler SP250 (1964), l’Alfa Romeo Giulietta Spider (1961), la Lancia Aurelia B20GT (1957), la Maserati 3500 GT Touring (1959), la Porsche 911 T/B (1969), la Fiat 508 Balilla (1934), e la Mercedes 230 SL Pagoda (1965).
Dopo essere partite dalla sede di AC Milano, le vetture d’epoca sono transitate davanti alla Questura e alle storiche caserme milanesi: Carabinieri, Esercito, Comando Nato, Guardia di Finanza, Autieri, Associazione Marinai per terminare il Grand Tour alla Caserma Pietro Teuliè.

Le auto hanno percorso anche via San Nicolao (in cui era ubicata la prima sede storica di AC Milano).
Gli equipaggi hanno successivamente fatto tappa in Corso Sempione per un controllo timbro davanti alla caserma della Guardia di Finanza, che quest’anno festeggia il 250.mo anniversario di fondazione.
La parata nel cuore di Milano si è conclusa con l’arrivo alla Scuola Militare Pietro Teuliè dove le auto sono state esposte in un “parco chiuso”. La Scuola Militare è intitolata al Generale Pietro Teulié che la adibì prima a Ospedale Militare e poi, nel 1802 a Orfanotrofio Militare. Oggi ospita la Scuola Militare dell’Esercito Italiano.
Dopo l’Alzabandiera e la deposizione di una corona d’alloro al Monumento dei Caduti, in Aula Magna si è svolta una breve cerimonia durante la quale sono state consegnate targhe alle autorità civili e militari.

“Anche nell’edizione 2024 siamo riusciti a coniugare la passione per il motorismo d’epoca con il fascino e la storia di Milano. Al termine della settimana in cui si è celebrato il 4 novembre, Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, anche noi abbiamo voluto ricordare coloro che hanno sacrificato la vita per difendere il nostro Paese e ringraziare chi quotidianamente lavora per tutelare la nostra sicurezza operando in ogni angolo dell’Italia e nelle missioni di Nazioni Unite, Unione Europea e Nato”, ha affermato Geronimo La Russa, presidente di Automobile Club Milano.
“Il grazie va anche agli equipaggi iscritti al Grand Tour, alle Scuderie e a coloro che hanno contribuito alla realizzazione e alla riuscita dell’evento. Ruote nella Storia esalta il motorismo in tutti i suoi aspetti ed è divenuto un appuntamento fisso e irrinunciabile. ACI prosegue il suo impegno a tutela dell’amore e della cultura degli appassionati nei confronti delle quattro ruote con iconici raduni che consentono di scoprire luoghi invidiati da tutto il mondo” ha concluso La Russa.







Al 6° Giro dei Monti Savonesi Storico vittoria di Gerini e Campanella

Albenga (SV), 10 novembre 2024 – Si è dovuto attendere l’esito dell’ultima prova speciale per conoscere il risultato di una combattuta sesta edizione del Giro dei Monti Savonesi Storico, conclusosi nel primo pomeriggio odierno dopo l’avvio nel pomeriggio di sabato, dove emozioni e colpi di scena non sono di certo mancati. Ad aggiudicarsi il rally sul filo di lana sono stati Filippo Gerini e Luciano Campanella con la Subaru Legacy 4 Wd iscritta coi colori della Turismotor’s, la cui gara era iniziata decisamente in salita a causa di una penalità di 10” comminata per partenza anticipata nel secondo passaggio della “Onzo – Vendone” del sabato. Il duo non si è perso però d’animo e nella seconda frazione ha iniziato la rimonta stampando tre assoluti che ne hanno accorciato il gap dai provvisori leader Mattia Perosino e Alessia Binello su BMW M3. La sfida è vissuta sul loro testa a testa con Marco Bertinotti e Barbara Ravelli saldamente al terzo posto dopo aver iniziato la gara col primo scratch ma messi fuori gioco da noie meccaniche alla Porsche 911 RS sulla penultima prova.

Quando mancavano solo gli ultimi 6,15 chilometri della “Testico 3” i due giovani contendenti si trovavano separati da soli 1”1; cercando di difendere il primato Perosino toccava col lato destro un guardrail, episodio che gli costava 25” rispetto a Gerini per il quale si concretizzava la rimonta e la certezza della vittoria, la prima in carriera al suo terzo rally disputato e ben assecondato da Luciano Campanella. A completare il podio assoluto, aggiudicandosi anche la vittoria di 2° Raggruppamento, sono stati Luca Delle Coste e Giuliano Santi autori di una gara in costante crescita che li ha premiati con un risultato eccellente, anche in ottica Memory Fornaca.

Per Gerini e Campanella, oltre a quelli per la vittoria assoluta, sono arrivati anche dei premi speciali: il Trofeo Leo Bracco” al pilota per aver staccato il miglior tempo nei tre passaggi a “Testico” e al navigatore, la Coppa Franco Sanfrancesco assegnata al primo copilota savonese: Gerini si porta a casa anche il premio alla memoria di Gianni Chiesa, messo in palio dalla Scuderia del Grifone – della quale era presidente – per aver realizzato il miglior riscontro sommando i tempi della “Caso”. 

Completato il podio assoluto alla presenza del sindaco di Albenga, Riccardo Tomatis, delpresidentdel Consiglio Comunale e del Comitato Locale del Turismo Alberto Passino e del presidente di Sport Infinity Domenico Salati dalle cui mani sono state consegnati i premi, sono poi sfilati i restanti equipaggi con Gabriele Noberasco e Maurizio Imerito quarti su BMW M3 a precedere Manuel Demicheli e Paolo Pontari, straordinari quinti assoluti con la piccola Opel Corsa GSI con la quale hanno preceduto la Toyota Celica St165 di Sergio Mano e Stefano Pistoresi, partiti un po’ a rilento il primo giorno ma in costante recupero alla domenica. Settimi hanno chiuso Giovanni Balbis e Graziano Floccia su Lancia Delta Integrale 16V, ottavi Franco Volpino e Simona Albesano anch’essi su BMW M3, noni Federico Del Rosso e Aldo Gentile e, a completare la top-ten, sono Filippo Virdis e Nicole Arione su Peugeot 309 GTI. Nella classifica femminile alla quale hanno concorso tre equipaggi, il successo è andato a Laura Galliano e Laura Cragnaz su Peugeot 205 Rally, mentre tra le scuderie a festeggiare è la Meteco Corse. Claudio Azzari e Lorenzo Chiodi hanno primeggiato nel 3° Raggruppamento del Michelin Trofeo Storico e nel 2° hanno avuto la meglio Ermanno Caporale ed Hervè Navillod. Infine, nella Coppa 127 a vinceresono stati Valtero Gandolfo e Marco Torterolo. Sempre in tema di riconoscimenti, ai premi speciali già assegnati alla coppia vincitrice se n’è aggiunto un terzo, il Memorial Dario Fadini col quale è stato premiato il più giovane licenziato dell’Automobile Club del Ponente Ligure, il ventiduenne Andrea Tognetti. 

LA CRONACA DELLA SECONDA GIORNATA - Inizia di buon’ora accompagnata da un sole che sorge la seconda giornata di gara il cui programma mette in evidenza i tre passaggi su “Caso” e “Testico”.

Gerini consapevole che deve recuperare soprattutto i 10” di penalità parte deciso con la Subaru Legacy andando a firmare lo scratch che gli permette di recuperare 10”8 su Bertinotti e 14”2 nei confronti di Perosino che rimane comunque al comando, anche se per un soffio. Il portacolori di Turismotor’s replica a “Testico” e al primo riordino della giornata la situazione vede Perosino al comando con 1” su Bertinotti e 3”7 su Gerini; più attardate la Lancia Delta di Grossi e la Bmw M3 di Noberasco. In questa fase si registra il ritiro di Delbono mentre viaggiava in ottava posizione con la Peugeot 205 GTI. Si ripassa sulla “Caso” e il duo della Subaru piazza il terzo parziale avvicinandosi ulteriormente ai leader con la BMW M3 i quali reagiscono sulla “Testico” conservando 4”6 di vantaggio all’ingresso del secondo riordino; Bertinotti resta terzo, staccato di 14”6 e nel frattempo esce di scena anche la Lancia Delta di Grossi. Continua invece a stupire De Micheli, ora quinto assoluto con l’Opel Corsa GSI a tallonare la M3 di Noberasco, quarto.

Mancano le due ultime prove e i colpi di scena non mancano: Bertinotti viene tradito da noie meccaniche alla Porsche 911 e si ferma sulla “Caso 3” prova in cui Gerini si fa sotto decisamente portandosi a 1”1 da Perosino, confezionando un finale tutto da seguire. Il giovane pilota della “posteriore” tedesca incappa in una toccata e deve abbandonare i sogni di gloria accusando un distacco di 25” netti e accontentarsi della seconda posizione dopo una gara comunque di alto livello. 

Piazza del Popolo gremita di pubblico ha fatto una volta di più da ottimale ambientazione per la fase finale di una riuscita e molto avvincente sesta edizione del Giro dei Monti Savonesi Storico organizzato con competenza e passione dall’affiatato staff della Sport Infinity. portato a termine da quarantasei dei sessanta equipaggi regolarmente partiti.

Foto di Gianni Arnaldi e di Federico Marchi