Un lungo viaggio da una parte all'altra dell'Italia cullando il sogno di vincere lontano dal suo mare in mezzo alle Dolomiti una delle gare che hanno fatto la storia della regolarità A.S.I. italiana.
Antonio Moceri, medico pediatra di Campobello di Mazara in provincia di Trapani in coppia con il fido navigatore Daniele Bonetti, a bordo di una splendida Fiat 508 C del 1939, non ha vinto la trentesima rievocazione storica della Stella alpina, gara di regolarità per auto d'epoca ante '56 disputatasi nel weekend, ma l'ha letteralmente dominata dalla prima all'ultima delle 99 prove di abilità al centesimo di secondo predisposte dagli organizzatori della Scuderia Trentina Storica lungo un percorso che, dopo la partenza da Trento venerdì pomeriggio, ha visto l'Alta Badia protagonista e Corvara apprezzatissima sede di tappa.
A Villa Margon alle porte di Trento, sede di rappresentanza delle Cantine Ferrari che hanno supportato il sodalizio motoristico trentino assieme ad Azimut e banca Galileo, il top driver siciliano ha finalmente coronato il suo sogno ricevendo dalla mani del presedente della S.T.S., Enrico Zobele, l'artistico trofeo riservato al vincitore assoluto, fedele copia di quello alzato al cielo nel 1947 da Piero Taruffi, primo ed indimenticabile vincitore della Stella alpina, allora gara di velocità.
Contro l'impressionante media di due penalità a prova per gli avversari non c'è stato nulla da fare. I primi ad alzare bandiera bianca sono stati gli altri grandi favoriti della vigilia, Mozzi-Biacca, Triumph TR2 del 1955, vincitori della Stella alpina 2010 e 2013, incappati in una seconda tappa di scarsa vena con il cronometro dopo il secondo posto provvisorio conquistato al termine della prima frazione di gara. Giornata da dimenticare anche per Riboldi-Sabbadini, Fiat 208 Balilla barchetta del 1933, costretti all'abbandono proprio nel finale per un beffardo guasto meccanico quando erano sul podio virtuale.
Sul podio finale di questa edizione 2015 sono quindi saliti invece i ferraresi Sisti-Gualandi, MG TB del 1938, che hanno preceduto i pugliesi, ma monzesi d'adozione, D'Antinone-De Biase, Mercedes 190 SL del 1959.
Completano la classifica finale dell'edizione del trentennale il quarto posto di Colombo-Moretti, Fiat 1100/103 TV del 1956, che hanno preceduto Mozzi-Biacca, Triumph TR2 del 1955, Cristina-Baroli, Porsche 356 A Speedster del 1958, a cui è andato l'orologio Eberhard offerto da Jacopo Corradi di Azimut, Colpani-Cristiano, Triumph TR3 del 1957, Ronzoni-Ronzoni, Fiat 1100/103 Tv del 1956, Scapin-Morandi, Fiat 1100/103 TV Trasformabile del 1955, e Pastore-Pastore, padre e figlia, su Fiat 1100/103 TV del 1955 che hanno chiuso la top ten.
L'appuntamento con le quasi cinquanta old cars iscritte si è rinnovato venerdì 10 luglio nella centrale Piazza Fiera, al cospetto delle imponenti mura medioevali della Città del Concilio, per le tradizionali verifiche di rito di equipaggi e vetture. Nel primo pomeriggio la partenza della prima tappa che ha visto la carovana transitare per Baselga di Pinè, Sover, Cavalese, superare il Passo Lavazè per scendere a Bolzano, risalire sull'Alpe di Siusi e poi, dopo la val Gardena, l'arrivo, nello scenario unico dell'elegante Chalet Gerard, poco prima del Passo Gardena.
Sabato 11 luglio, dopo il pernottamento nelle migliori strutture dell'Alta Badia, le auto d'epoca in gara sono ripartite dallo stadio del ghiaccio di Corvara per un itinerario che ha visto il passaggio in successione sui passi Tre Croci, Giau, San Pellegrino, Fedaia, Campolongo, paesaggi unici e mozzafiato come il lago di Misurina, le tre Cime di Lavaredo, il Gruppo del Sella, la Marmolada, la Val Badia, la Val Pusteria, Cortina d'Ampezzo, Moena, Canazei per un totale di oltre 250 chilometri con la sosta per il pranzo allo Sporthotel Europa sul lungo lago di Alleghe. L'arrivo del tappone dolomitico nuovamente allo stadio del ghiaccio di Corvara e la cena di gala al Romantik Hotel Cappella hanno concluso la seconda tappa baciata da un tempo splendido.
Domenica 12 luglio la terza e conclusiva tappa ha riportato il museo itinerante da Corvara a Trento, passando dai passi Gardena e Sella, toccando poi Predazzo, Tesero, Cavalese, Cembra, dove la carovana è stata gradita ospite della sagra del Muller Thurgau, con arrivo subito dopo mezzogiorno per il pranzo e le premiazioni nella prestigiosa Villa Margon, dimora cinquecentesca già residenza nobiliare, di proprietà della Famiglia Lunelli e sede di rappresentanza delle Cantine Ferrari.
Nel corso della cerimonia di premiazione è stato consegnato ad Enzo Scapin un premio per la sua fedeltà alla Stella alpina: trent'anni ininterrotti di partecipazione con la stessa vettura. Un record.
Nella speciale classifica Stella alpina Touring, riservata a vetture post '56, il successo finale è arriso all'equipaggio Baldissera-Covaz, Lancia Fulvia Montecarlo del 1972, che nella generale hanno preceduto Massara-Schira, Lancia Fulvia HF del 1970, e De Angelis-Gastaldi, Porsche 911 SC del 1978.
Fra le scuderie il trofeo Base è andato alla Loro Piana Classic. Nella speciale categoria riservata alle vetture Ferrari prima piazza per Zobele-Trentinaglia davanti a Cozzio-Marchetti, Vesentini-Vantini e Panseri-Manenti.
Le dichiarazioni del dopo gara
"La vittoria nella 25.a edizione del Giro di Sicilia e quella nella 30.a Stella alpina. Sono strafelice. Ho coronato un sogno. Due gare leggendarie portano il mio nome nell'albo d'oro. La manifestazione è stata dura, molto tecnica con prove mai banali da affrontare con grande concentrazione in uno scenario davvero unico. Girare a 2 di media mi ha sorpreso ma mi sono sentito subito "in palla" fin da venerdì e poi è stato un crescendo di prestazioni ben coadiuvato dal mio navigatore Daniele Bonetti".
"Sono tornato volentieri alla Stella alpina dopo qualche anno di assenza e l'ho trovata davvero migliorata sotto tutti gli aspetti. Oggi pur dando il massimo non era proprio possibile impensierire Moceri ma un secondo posto fa morale e da tanta soddisfazione."
"Riconosco che il guasto a Riboldi ci ha permesso di salire sul podio. Ma queste sono le gare e pùò capitare l'imprevisto beffardo. Una gara davvero impegnativa ma che ti riempie di gioia quando vedi la classifica e la location in cui si svolge. Qui si viene sempre volentieri."