- di Diego Onida
L’Aston Martin del team belga Comtoyou Racing si è aggiudicato domenica scorsa la 24 ore di Spa-Francorchamps. Davanti a quasi 100 mila spettatori giunti sul circuito delle Ardenne per assistere alla gara del centenario, la vettura condotta dai danesi Nicki Thiim, Marco Sørensen e dal sanmarinese Mattia Drudi ha preceduto sul podio la Ferrari 296 del team AF Corse Francorchamps Motors guidata dal trio italiano composto da Alessandro Pier Guidi, Davide Rigon e Alessio Rovera. A completare il podio, la BMW del team belga WRT condotta da piloti di casa Dries Vanthoor, Charles Weerts e dal sudafricano Sheldon Van Der Linde risalita al terzo posto dopo una penalità inflitta all’Aston Martin del team Walkenhorst Motorsport per il contatto con la Ferrari del team AF Corse.
Da brivido le battute finali: la Ferrari condotta da Pier Guidi fino a quel momento in testa alla gara, al rientro in corsia box si è trovata una Lamborghini ferma che gli ha sbarrato la strada, perdendo così quasi un minuto. Rientrata in pista in quinta posizione, dopo un’intensa rimonta, la vettura di Maranello prima ha raggiunto il terzo posto, divenuto poi secondo a due giri dal termine dopo la sosta della BMW che la precedeva ai box per un rabbocco di carburante.
Sfortunata invece la gara di Valentino Rossi: dopo essere stato a lungo in lotta per il successo, un contatto in fase di doppiaggio con la Ferrari 296 del team Kessel durante il suo turno di guida, lo ha costretto ad un rientro forzato ai box per la sostituzione del cofano anteriore facendo precipitare la sua BMW alla 24° posizione finale. E proprio questo incidente ha tolto invece di scena David Fumanelli, portacolori insieme ai connazionali Nicolò Rosi, Niccolò Schirò e Daniele Di Amato del team Kessel.
«Valentino Rossi ha colpito Rosi perché il pesarese ha tagliato la curva in modo un po' strano – spiega il brianzolo – Rientrando in pista, ha toccato la nostra Ferrari mandandola in testacoda proprio mentre stava sopraggiungendo tutto il gruppo che ha poi centrato la nostra vettura». Un peccato perché le ambizioni prima della gara erano altre per Fumanelli e compagni.
Così il lesmese commenta la sua sesta partecipazione alla maratona belga: «È stata in generale la 24 ore più complicata degli ultimi anni e per me personalmente sicuramente la più difficile per quello che è successo. Dopo una settimana tutta sull’asciutto, la pioggia arrivata durante la notte e con pochissima visibilità ha reso la gara abbastanza folle. Siamo riusciti a sopravvivere e arrivare al mattino rimanendo nel giro del leader, nei primi cinque di classe a combattere anche per il podio. Purtroppo a quattro ore dalla fine, il contatto di cui non abbiamo colpe che ci ha mandato prima in testa coda e poi centrati da una Aston Martin distruggendo la macchina, ci ha costretti al ritiro. Difficile da digerire perché era una gara che aspettavamo con ansia preparata nei minimi dettagli e finirla così è veramente brutto». Amaro in bocca quindi per aver visto svanire un risultato dopo aver superato le insidie della notte. «Il rammarico più grande è certamente non aver concluso la gara, entrando nei primi cinque, risultato che sono convinto eranelle nostre possibilità e conquistare punti preziosi per il campionato» conclude Fumanelli.
Prossima appuntamento il 28 luglio sul tracciato del Nurburgring.