sabato 13 luglio 2024

All’asta una rarissima vettura dei fratelli Ceirano, pionieri italiani dell’automobile


È talmente rara e pregiata che è stata persino riprodotta in una scultura monumentale collocata in centro a Cuneo in omaggio alla memoria dei tre ingegnosi fratelli Ceirano. Originari della città piemontese, Giovanni Battista, Giovanni e Matteo Ceirano sono i pionieri italiani dell’automobile, non solo perché sono stati tra i primissimi a realizzare vetture, già a fine Ottocento, dopo essersi fatti conoscere per la loro produzione di biciclette, ma anche perché in seguito sono stati fondatori di tante società e marchi che, sebbene scomparsi nella prima metà del secolo scorso, sono durati decenni e hanno lasciato un segno anche nelle corse del loro tempo: tra i nomi più conosciuti dietro ai quali si trovava la mente di almeno uno dei tre fratelli ci sono senz’altro l’Itala, vincitrice alla prima Targa Florio del 1906, la Scat, la Spa-Società Piemontese Automobili Ansaldi-Ceirano (1906-1908) e la Società Ligure Piemontese Automobili (1908- 1947).
È impossibile, quindi, andando a ritroso nella storia italiana del settore, non imbattersi nel nome dei Ceirano e proprio per i successi duraturi dei tre fratelli sono loro gli unici costruttori nazionali della primissima ora che possono essere considerati alla stregua dei francesi e di altri marchi stranieri, comparsi sulla scena europea per primi. I tre imprenditori, operosissimi, hanno fondato molteplici aziende, spesso in concorrenza fra loro, di cui tre in successione con il loro cognome dal 1901 al 1904 ed è proprio da una di queste dell’epoca degli esordi che è uscito il rarissimo pezzo da collezione, con grande probabilità rimasto ormai unico, che Car & Classic propone all’asta dal 14 al 21 luglio (stima di vendita tra i 40 e i 50mila euro). Come tutte le aste della più grande piattaforma europea di acquisti e vendite di mezzi storici, anche questa si svolgerà interamente online ed è già possibile inviare pre-offerte tramite la pagina dedicata https://www.carandclassic.com/it/aste/1903-ceirano-de-dion-bouton-8Keo3n.

La vetturetta è stata identificata dall’ASI-Automotoclub Storico Italiano, che le ha rilasciato la Targa Oro, ed è stata datata 1904; secondo alcuni studiosi è tuttavia possibile che risalga all’anno precedente. Nonostante sia decisamente un pezzo da museo, è ben funzionante e va in moto al primo colpo, grazie alla cura con cui è stata conservata: va ovviamente considerata una revisione generale dal momento che è stata a lungo ferma ma da quando è stata recuperata dal custode attuale, nei primi anni Sessanta, ha partecipato a numerosi raduni, tra i quali, negli anni Ottanta, la famosa “corsa” di mezzi antenati Torino-Asti-Torino, di cui è stata una veterana. Il marchio De Dion Bouton compare nel nome dell’auto in quanto per i primi anni di attività i Ceirano hanno impiegato, come in questo caso, i motori di questa celebre marca d’Oltralpe, tra le più prolifiche e apprezzate del tempo.

La vettura è spinta dal classico monocilindrico De-Dion Bouton, tre marce più retro, che la porta a una velocità massima di circa 30-35 km/h. Si avvia esclusivamente a manovella, con impianto di alimentazione ad acetilene. Il freno agisce sull’albero motore, la frizione è conica. Il pedale dell’acceleratore è centrale, mentre quello del freno e della frizione si trovano ai lati. Esternamente, a destra, si trovano la leva del cambio e del freno a mano. Due sono i serbatoi: il principale è sotto il sedile, mentre l’altro, in ottone, contiene parzialmente olio e in parte benzina, e si trova sulla paratia centrale. Nei tratti in salita quest’ultimo va aperto perché altrimenti dall’altro serbatoio la quantità di benzina che raggiunge il carburatore non è sufficiente. È stato necessario sostituire gran parte della carrozzeria in legno poiché era marcia e in seguito è stata applicata una vernice di colore corretto per l'epoca. I sedili sono stati rifoderati in pelle capitonné, come tipico dell’era, poco dopo il ritrovamento e non hanno richiesto ulteriori interventi in seguito.