Si è concluso con la bella vittoria di Roberto Paradisi e Matteo Guerci il XXVIII Memorial Castellotti, gara di regolarità ancora una volta di grande spessore per i concorrenti e per il pubblico di appassionati che, dalla partenza in centro a Lodi, ha seguito il passaggio delle 90 vetture in gara, con un buon numero di modelli anteguerra.
Paradisi e Guerci, in gran spolvero sulla loro Fiat 850 Sport Coupè con i colori della Scuderia Eugenio Castellotti, hanno vinto il duello “piacentino” con un sempre consistente Gianmario Fontanella, con Annamaria Covelli alle note su Lancia Lambda Casaro del CPAE Piacenza, che dopo le 60 prove in programma tra Lodi, Codogno e dintorni, ha accusato un ritardo di 54,81 penalità. Completa il podio assoluto l’equipaggio del VCC Como con Mauro Bonfante e Cinzia Bruno su Fiat 110/103 con 77,46 penalità in più dei vincitori.
Hanno concluso a ridosso del podio, con ritardi contenuti, Sergio Mazzoleni e Edrisio Carrara su MG TB del Club Orobico e Andrea Malucelli e Monica Bernuzzi su Lancia Beta Montecarlo della Scuderia Castellotti.
Buon sesto posto finale per il primo dei tre equipaggi in gara per il Progetto MITE con Angelo Seneci e Elisabetta Russo su una Innocenti Mini Cooper 1300.
La Coppa delle Dame è andata a Daniela e Milena Guaita del Club Orobico su Lancia Appia, che hanno preceduto Rossella Torri e Caterina Vagliani su Autobianchi A112 e Ornella Bestetti e Cristina Colombo su Lancia Fulvia Coupè Rallye.
Soddisfazione per gli organizzatori lodigiani anche dalla classifica riservata alle scuderie che vede appunto al primo posto la Castellotti davanti al Progetto MITE e al CPAE Piacenza.
Per i vincitori del Memorial Castellotti anche il primo posto della graduatoria "under 31", per Gianmario Fontanella e Annamaria Covelli la prima posizione del Raggruppamento C.
Il Memorial Castellotti ha inaugurato la seconda edizione del “Challenge della Solidarietà Interclub ASI Lombardia” ed era inoltre valido per il Trofeo Nazionale Trofeo Formula Crono ASI con strumentazione libera.
Foto Scuderia Castellotti - Riproduzione riservata