“È un grande passo in avanti per il Motorismo Storico, finalizzato alla salvaguardia del patrimonio automobilistico italiano che è il più rilevante nel mondo, questa nuova normativa sulle targhe d’origine – afferma il Presidente Sticchi Damiani. - Il mio grazie va anche all’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato che ha profuso il massimo impegno e importanti investimenti economici affinché le targhe storiche siano esattamente corrispondenti a quelle dell’epoca, per tutte le tipologie che si sono succedute nel tempo”.
Con il Decreto Ministeriale n. 468 del 21 novembre, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha precisato le modalità operative del Decreto Attuativo firmato dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini il 4 agosto scorso (“Attuazione delle disposizioni in materia di rilascio di una targa storica a veicoli di interesse storico e collezionistico”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 225 del 26 settembre 2023). Nel Decreto del 21 novembre si annuncia che viene avviato un periodo di sperimentazione a partire dal 27 novembre 2023 fino al 5 gennaio 2024 per l’assegnazione delle “targhe storiche” agli autoveicoli, ai motoveicoli e alle macchine agricole appartenenti ai seguenti casi: radiati per esportazione; radiati per ritiro su area privata (cioè demoliti soltanto a livello documentale, ma conservati nel possesso); radiati per rottamazione (a esclusione di quelli che siano stati cancellati dagli archivi con contributo statale alla rottamazione); immatricolati in Italia ma mai dismessi dalla circolazione per i quali venga richiesta una reimmatricolazione con targa storica; privi di targa e di documenti di circolazione (purché mai radiati e reimmatricolati in precedenza); veicoli mai cessati dalla circolazione e ancora muniti di targhe d’epoca rilasciate in Italia, in caso di furto, smarrimento, distruzione o deterioramento delle targhe stesse. A far data dall’8 gennaio 2024 tutti gli Sportelli Telematici dell’Automobilista saranno abilitati allo svolgimento della pratica.
La “targa storica” viene emessa soltanto a condizione che nell’Archivio Nazionale dei Veicoli o nell’Archivio del Pubblico Registro Automobilistico risulti già associata al veicolo di interesse storico e collezionistico per il quale viene richiesta l’immatricolazione. Nella fase sperimentale sono abilitati a svolgere la pratica gli Uffici della Motorizzazione Civile, le Delegazioni ACI e un selezionato numero di agenzie private di consulenza automobilistica abilitate nello Sportello Telematico dell’Automobilista. La procedura prevede innanzitutto la verifica tramite visura dei dati presenti nell’Archivio Nazionale dei Veicoli e nell’Archivio PRA; a seguire occorre pagare il costo di emissione della “targa storica”: i diritti ed emolumenti per la pratica (10,20 euro di diritti alla MCTC, 64 euro per 4 marche da bollo, 27 euro di emolumenti del PRA, per un totale di circa 100 euro), il costo di stampa e consegna della targa (549 euro per la targa storica automobilistica, 274,50 euro per la targa di un motoveicolo o di un mezzo storico agricolo), più il costo del servizio dell’agenzia specializzata. La ricevuta del pagamento viene inviata al Poligrafico dello Stato che
provvede alla realizzazione della “Targa storica” che, nell’arco di pochi giorni, è consegnata al proprietario dell’auto assieme ai documenti della nuova immatricolazione.
In data 24 novembre l’ACI e il Ministero delle Infrastruttura e dei Trasporti hanno diffuso una Circolare congiunta che illustra le modalità di applicazione della nuova normativa. In particolare si spiega che restano esclusi dal provvedimento delle “targhe storiche” i ciclomotori, i veicoli radiati per demolizione a decorrere dal 30 giugno 1998 e quelli radiati a seguito di contributo statale alla rottamazione. I veicoli, iscritti nell’Archivio Nazionale dei Veicoli o nell’archivio PRA, devono essere muniti del Certificato di Rilevanza Storica e collezionistica oppure di un attestato di storicità rilasciato in data antecedente al 20 marzo 2010. La nuova carta di circolazione abbinata alla “targa storica” non sarà di tipo conforme a quella d’origine, ma quella attualmente in uso e rispondente alle normative europee. I documenti originali vengono annullati ma, a richiesta del proprietario, possono essergli riconsegnati. Nel caso di veicoli già ritargati più volte, il proprietario ha la facoltà di scegliere una qualsiasi delle targhe assegnate in precedenza, purché rilasciata da non meno di 20 anni (40 anni per i mezzi agricoli).
Credits: ACI Storico