di Massimo Campi
Immagini © Raul Zacchè/Actualfoto
Da pilota a costruttore, è questa la storia di alcuni piloti e tra questi c’è anche John Surtees, l’unico ad avere conquistato titoli mondiali con le due e le quattro ruote. “Big John” è stato un personaggio poliedrico, ha dimostrato di saperci fare al volante, ma la sua storia come costruttore non è stata altrettanto famosa. Dopo avere conquistato sette titoli mondiali con le motociclette MV, debutta al GP Montecarlo Formula 1 del 1960 alla guida di una Lotus. La sua avventura con le auto prosegue nei due anni successivi, nel 1961 con la Cooper e nel 1962 con la
Lola, dove viene notato da Enzo Ferrari, grande sostenitore dei piloti di estrazione motociclistica.
John Surtees arriva a Maranello per la stagione 1963 ed inizia vincendo il GP di Germania e nel 1964 è campione mondiale con la rossa. Però il rapporto con il Drake si incrina a causa di un incidente con una Lola e nel 1966 si rompono definitivamente i rapporti dopo l’ultima vittoria di Surtees con il cavallino rampante. Il “figlio del vento” emigra in Inghilterra, finisce la stagione 1966 alla guida di una Cooper-Maserati vincendo il GP del Messico.
In seguito Surtees continua al volante della Honda nel 1967 e 1968, per poi pilotare la BRM nel 1969, ma è già pronto il suo team per la Can Am e per le monoposto. Il debutto del Team Surtees è per la stagione 1970, inizialmente con delle McLaren ma dal 1971 John Surtees corre con le monoposto che recano il suo nome ed infine, in chiusura della stagione 1972 si ritira dallo sport attivo.
Da pilota a costruttore, è questa la storia di alcuni piloti e tra questi c’è anche John Surtees, l’unico ad avere conquistato titoli mondiali con le due e le quattro ruote. “Big John” è stato un personaggio poliedrico, ha dimostrato di saperci fare al volante, ma la sua storia come costruttore non è stata altrettanto famosa. Dopo avere conquistato sette titoli mondiali con le motociclette MV, debutta al GP Montecarlo Formula 1 del 1960 alla guida di una Lotus. La sua avventura con le auto prosegue nei due anni successivi, nel 1961 con la Cooper e nel 1962 con la
Lola, dove viene notato da Enzo Ferrari, grande sostenitore dei piloti di estrazione motociclistica.
John Surtees arriva a Maranello per la stagione 1963 ed inizia vincendo il GP di Germania e nel 1964 è campione mondiale con la rossa. Però il rapporto con il Drake si incrina a causa di un incidente con una Lola e nel 1966 si rompono definitivamente i rapporti dopo l’ultima vittoria di Surtees con il cavallino rampante. Il “figlio del vento” emigra in Inghilterra, finisce la stagione 1966 alla guida di una Cooper-Maserati vincendo il GP del Messico.
In seguito Surtees continua al volante della Honda nel 1967 e 1968, per poi pilotare la BRM nel 1969, ma è già pronto il suo team per la Can Am e per le monoposto. Il debutto del Team Surtees è per la stagione 1970, inizialmente con delle McLaren ma dal 1971 John Surtees corre con le monoposto che recano il suo nome ed infine, in chiusura della stagione 1972 si ritira dallo sport attivo.
La Surtees Racing Organization viene fondata nel 1966, il team, oltre alla Formula1 ha partecipato anche ad altri campionati internazionali come la Formula 2, nella quale conquista il titolo Europeo con Mike Hailwood, nella Formula 5000 e nella CanAm. La prima monoposto di Formula 1 è la Surtees TS7 che debutta al Gran Premio di Gran Bretagna 1970. Seguono varie monoposto: la TS9 del 1971, con cui Mike Hailwood conquista il 4° posto al Gran Premio d’Italia. L’ex campione motociclistico arriva secondo a Monza anche nel 1972 con la TS14, e sarà il miglior risultato di sempre della scuderia. Nelle stagioni successive ci sono diverse versioni delle vetture schierate in gara, dalla TS14 alla TS19, ma nessuna monoposto è mai riuscita a raggiungere i vertici della categoria.
Infine per il 1978 fu approntata la Surtees TS20. Progettata dallo stesso John Surtees con Ken Sears, la TS20 è una monoposto con monoscocca in
lamiera di lega leggera spinta dal Ford Cosworth DFV con cambio Hewland FGA400 e pneumatici Goodyear.
lamiera di lega leggera spinta dal Ford Cosworth DFV con cambio Hewland FGA400 e pneumatici Goodyear.
Esordisce al GP di Monaco 1978 con Vittorio Brambilla senza riuscire a qualificarsi. Durante la stagione la situazione migliora, Brambilla nel GP d’Austria conquista l’unico punto iridato della TS20, ma a Monza rimane coinvolto nell’incidente di Ronnie Peterson alla partenza. A fine stagione in Team Surtees chiude i battenti, la scarsa competitività della vettura, i costi sempre più alti e la mancanza di sponsor validi costringono alla resa anche Big John. Con l’arrivo dei grandi costruttori ci sono sempre meno posti per i team minori e manca quindi il mercato per i piccoli costruttori che hanno riempito gli schieramenti vendendo le loro monoposto ai clienti paganti.
In nove stagioni, durante le quali ha sempre adottato il motore Cosworth, la Surtees ha conquistato 2 podi, tre giri veloci e 53 punti oltre qualche vittoria in gare non comprese nel calendario iridato. Sono molti i piloti che sono entrati nell’abitacolo di una Surtees, sia della squadra ufficiale che nei vari team satelliti. Le scarse prestazioni e a volte la mancanza di sponsor consistenti non consentivano una presenza costante dei piloti nel team; alcuni rinunciavano, altri venivano licenziati, altri ancora erano piloti con la valigia, utili a rimpinguare le casse del team.
Oltre al boss ed anche pilota John Surtees, con le vetture inglesi hanno corso nella massima formula: Mike Hailwood, Rolf Stommelen, Brian Redman, Tim Schenken, Andrea De Adamich, Carlos Pace, Luiz Bueno, Jochen Mass, Josè Dolhelm, Derek Bell, Jean Pierre Jabouille, Dieter Quester, Helmuth Koinigg, Dave Morgan, Brett Lunger, Alan Jones, Conny Andersson, Noritake Takahara, Vittorio Brambilla, Hans Binder, Larry Perkins, Patrick Tambay, Vern Schuppan, Lamberto Leoni, Rupert Keegan, Gimax , Beppe Gabbiani, Renè Arnoux.
Immagini © Raul Zacchè/Actualfoto