giovedì 21 settembre 2023

In pista a Monza con David Fumanelli


di Diego Onida

Monza, il "Tempio della Velocità". Ma come si guida su questa pista? David Fumanelli, pilota lesmese nato agonisticamente sul tracciato brianzolo, da anni protagonista delle competizioni con le vetture GT in tutta Europa, ci racconta i segreti di Monza. 

«Innanzi tutto la precisione. Una pista che sembra semplice e con poche curve, ma nella quale bisogna essere molto precisi per massimizzare la prestazione in questi tratti di pista che poi ti lanciano nei lunghi rettilinei. Più riesci a percorrere forte la curva, ma soprattutto uscire forte, più ti porti questo vantaggio per tutto il rettilineo successivo. Una pista dove bisogna essere molto chirurgici nella guida, nell’uso dell’acceleratore e nelle trattorie». 

Un giro a tutta velocità. «Ci si lancia sul rettilineo di partenza in sesta marcia ad una velocità di circa 280 km/h, preparandoci a scalare tutte le marcie e frenare forte per affrontare la prima variante. Si stacca a circa 140 metri, si sacrifica la percorrenza della prima curva a destra in modo da “trazionare” il più possibile curva 2 per poi lanciarsi verso il curvone Biassono. In quinta marcia intorno ai 250-260 km/h, si cerca di percorrere meno strada possibile rimanendo cuciti in percorrenza al cordolo interno, usando meno sterzo possibile. Si arriva alla Roggia, dove il punto di staccata è esattamente all’apertura arancione sul guardrail di destra e la si percorre in seconda marcia. Qui è fondamentale trovare una linea ideale per “danzare” sui cordoli cercando di perdere il minor tempo possibile. In uscita si va a sfruttare la pista fino alla ghiaia, a volte toccandola leggermente lanciandosi verso la prima di Lesmo, una delle curve più tecniche di tutta la pista. Si percorre in terza marcia ed è fondamentale riuscire a prendere il punto di corda corretto, leggermente ritardato. 

Si “gioca” molto con il freno per aiutarsi a caricare dinamicamente l’avantreno della vettura e in uscita si sfrutta tutto il cordolo esterno percorrendo il breve rettilineo che porta ad affrontare in terza marcia Lesmo 2, curva nella quale è importantissimo trovare una buona velocità d’uscita per sfruttare pienamente il lungo rettilineo del Serraglio.  
Anche in questo caso, si cerca di percorrere la linea ideale che consenta di fare meno metri possibili per guadagnare decimi preziosi e si viaggia verso la curva Ascari, una delle curve più belle ed iconiche del tracciato monzese. La staccata è un po' cieca, perché la pista crea un dosso e non si vede l’ingresso della curva mentre si effettua la frenata. Frenata che si trova sotto il ponte all’apertura arancione sul guardrail di destra, si scala in terza marcia e si chiude il più possibile sul cordolo di sinistra interno che è un po' alto, ma che con la vettura in carico si riesce a tagliare tranquillamente. 

Poi giù il gas in progressione cercando, quando si è in qualifica, di non mollare il pedale dell’acceleratore nell’ultima piega a sinistra percorrendo tutto il serpentone della variante in pieno. Si esce in quarta marcia e ci si lancia per tutto il lungo rettilineo che porta alla parabolica dove si stacca intorno agli 80 metri, in terza marcia. Il punto di corda è molto riconoscibile e si trova esattamente sotto alla torretta dei fotografi posta all’interno. Da lì subito gas in progressione sfruttando tutta la pista fino al verde esterno in uscita andando a lottare un po' con il posteriore della vettura, lanciandosi sul rettilineo di partenza».