20.000 spettatori hanno riempito, nel weekend di gara riservato alla BossGP, gli spalti e le colline del Red Bull Ring, circuito austriaco che ha ereditato la storia sportiva dell'Osterreichring e dell'A1-Ring, e per questo significativo, per tanti piloti, sia professionisti che cosidetti gentleman, inserirlo nel proprio bagaglio di esperienze. Per Sebastiano Sibani, pilota emiliano romagnolo, che appartiene a quest'ultima categoria, i tanti anni di gavetta, passata tra I kart, le formule, con molte vittorie tra le Predator's, e le turismo, la presenza, sia nell'ambiente che in pista, in questa particolare categoria, è il coronamento di un desiderio che, da qualsiasi ragazzo che ama questo sport, viene ritenuto ai limiti delle proprie possibilità. Ed invece eccolo qui, volante ben saldo tra le mani, occhi concentrati sul semaforo, pronto a scattare con la Lola T96/50-Alfa Romeo F.3000, gestita da Walter Colacino, al fianco di Toro Rosso, Benetton, Lotus, Jaguar, Dallara, G-Force e Ralt, verso quel nastro di asfalto che rappresenta una realtà che si concretizza. La cronaca delle prova e della gara è dominata dalle performance delle Formula Uno e delle GP2, dove si distinguono gli specialisti Ingo Gerstl, Marco Ghiotto, Antonio Pizzonia e Simone Colombo, che aumentano il loro vantaggio in campionato, ed i debuttanti Fabian Vettel e Alexander Geier. Per Sibani qualche problema al cambio non gli impedisce di uscire onorevolmente dalle prove e di salire sul terzo gradino del podio, che gli avvale la coppa che resterà, nella sua bacheca, a fare ricordo e memoria di un sogno realizzato. (Luciano Passoni)
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