Motor Bike Expo si è concluso domenica lanciando un forte segnale di ottimismo. La qualità dei visitatori ha caratterizzato la rassegna veronese fin dal primo giorno. Un risultato che conferma la capacità del Salone di rappresentare tutte le componenti del mondo della moto: “Ancora una volta l’incontro tra economia e passione segna la forza di MBE” dichiara Paola Somma, co-fondatrice della manifestazione.
“Il messaggio che ci trasmette la moto è di tornare a correre, in libertà, con la grinta e la determinazione che c’è in ogni motociclista”. Per il Presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, “si tratta di un’altra sfida vinta per il sistema fieristico, sia dal punto di vista organizzativo che commerciale. Motor Bike Expo ha confermato una volta di più che le fiere possono e devono restare aperte grazie ai più severi protocolli di prevenzione che anche in questa occasione hanno dimostrato tutta la loro efficacia”.
Alla fiera, per la complessa gestione delle normative d’ingresso, e agli espositori il patron di MBE, Francesco Agnoletto, rivolge un particolare ringraziamento: “Gli ampi spazi del quartiere fieristico si sono rivelati una risorsa fondamentale: e i sistemi d’ingresso e sicurezza di Veronafiere sono stati un grande alleato per la riduzione dei disagi e per il raggiungimento di questo importante risultato”.
Con 600 espositori, 8 padiglioni occupati, 94 eventi in programma su quattro giornate, Motor Bike Expo ha realizzato tutti gli obiettivi compatibili con le normative vigenti. Tra i momenti più significativi della manifestazione, il taglio del nastro del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia; le esibizioni del campionissimo catalano del Trial, Toni Bou; e l’arrivo del pilota Franco Picco, di ritorno dal Rally Dakar.
Il ritorno del “Leone del deserto”
Pur non essendo previsto il controllo orario, Franco Picco si è presentato puntualmente alle 11 nell’hospitality FMI del Pad. 5 del Motor Bike Expo. Il veterano (66 anni) vicentino dei rally raid ha raccontato a giornalisti e appassionati l’esperienza alla sua 28esima Dakar disputata in Arabia Saudita.
Al suo esordio sulla Fantic Rally 450, è arrivato fino in fondo agli 8.375 km, con 12 prove speciali, riportando il 72° posto assoluto, 6° nella categoria Veteran over 50. “È stata una Dakar vera, con tanti chilometri e tante difficoltà, nella quale è stato importante sapersi gestire. Soprattutto nella seconda settimana, la più insidiosa per la superficie più secca del tracciato, ciò che contava era pensare a non rompere la moto”.
Durante la foto di rito dei piloti italiani, l’inossidabile “Leone del deserto” ha incontrato l’esordiente di lusso Danilo Petrucci, che gli ha subito chiesto qualche consiglio.
“Era zoppicante dopo la sua caduta su una duna, gli ho detto di stare attento, perché la gara è lunga e insidiosa. A differenza della velocità in pista, qui non si può cercare il limite in curva rischiando la caduta, l’importante è non sbagliare”, ha raccontato Picco. “Forse l’ha penalizzato la scarsa padronanza tecnica della moto, per il resto è stato veloce dimostrando di saper gestire la corsa e la navigazione”. Appena rientrato in Italia, Franco Picco ha ricevuto l’invito a partecipare all’Africa Eco Race, in programma a marzo. “Con lui ci ha accomunato la perseveranza di tagliare il traguardo delle rispettive gare, la Dakar e l’edizione 2022 di MBE”, ha commentato l’organizzatore Francesco Agnoletto.