Dominio Hyundai alla 56^ edizione del Rally del Friuli Venezia Giulia, quinta prova del Campionato Italiano Rally WRC (CIWRC). La vittoria è andata al varesino Andrea Crugnola, in coppia con Gabriele Zanni sulla nuova i20 Rally2, l'ultima versione della vettura che dopo aver debuttato al meglio la settimana passata al mondiale di Ypres in Belgio è stata fatta correre in questa occasione a titolo di test, quindi si è trattato di una "prima" nazionale ricca di contenuti tecnici e sportivi.
Il pilota ufficiale della Casa sudcoreana nel Campionato Italiano, supportato sul campo da Friulmotor, ha preso il comando della classifica dalla prima prova speciale, riuscendo costantemente a controllare la situazione, soprattutto i ripetuti attacchi del compagno di colori Luca Rossetti, in coppia con Manuel Fenoli, su una i20 firmata BRC.
La lotta per la vittoria ha dunque riguardato soltanto loro due (tre le vittorie parziali a testa), con la terza posizione andata poi al bergamasco Alessandro Perico (con al fianco Turati su una versione evoluta della Skoda Fabia R5 di PA Racing), arrivato a correre in Friuli dopo otto mesi circa di stop e solo per esclusivo piacere di farlo su strade che apprezza da tempo.
Fuori dal podio, in quarta posizione dopo una gara partita con qualche difficoltà, il piacentino Andrea Carella, con una Skoda Fabia R5 pure lui. Affiancato da Elia De Guio, Carella era arrivato alla gara da leader della classifica di Campionato pur con vantaggio risicato e torna via dagli asfalti friulani, sempre al comando (54 punti), con Rossetti che è passato al secondo posto (45,75 punti), rilevando al posto d'onore il bresciano Pedersoli (45 punti), qui assente.
Ben oltre il minuto il distacco del resto della compagine, con il gentleman piemontese Alessandro Gino, con alle note Michi (Skoda Fabia R5) finito quinto nel bel mezzo di un'accesa bagarre che ha visto protagonisti in diversi in cerca di un posto al sole nella top ten. Nella seconda parte di gara Gino ha avuto ragione di uno scatenato Marco Zannier, alla fine sesto assoluto nella gara che ha segnato il suo debutto con una trazione integrale, anche in questo caso una Fabia R5, condivisa con l'esperto Enrico Bracchi. Si è preso gli elogi e gli applausi a scena aperta, il pordenonese, il quale ha confermato il suo feeling con la gara, essendo giunto quinto con una datata Renault Clio Williams due anni fa.
Settima posizione firmata dal reggiano Ivan Ferrarotti (Skoda Fabia), attardato pesantemente già durante la prima prova speciale a causa di un testacoda con oltre un minuto perso. Poi ha saputo riprendere in mano la situazione e risalire la china con merito. Ottavo è giunto "Pedro", con Baldaccini alle note su una Hyundai i 20 R5. Per il driver bresciano, limitato nelle prestazioni per una indisposizione fisica, cui ha saputo far fronte con forza. La top ten finale è stata poi per altre due Skoda Fabia R5, quelle di Grani-Montavoci e di Liburdi-Colapietro.
Tra le due ruote motrici ha fatto centro il genovese Francesco Aragno, con una Renault Clio S1600, insieme ad Andrea Segir.