Il Rally del Bardolino ha il suo primo re ed in questo caso anche la sua regina. Con una gara perentoria che ha lasciato pochi spazi ai rivali Luca Pedersoli, con alle note Anna Tomasi su Volkswagen Polo R5 si sono aggiudicati la prima edizione del rally organizzato dal Rally Club Bardolino in collaborazione con il Prealpi Master Show. Con il successo su sette prove speciali sulle otto in programma, il pilota bresciano fin dai primi chilometri di gara ha mostrato un passo difficile da seguire per i suoi seppur agguerriti ed accreditati rivali.
Arrivato sulle rive del Lago di Garda con l'intenzione di testare e sviluppare la sua nuova Volkswagen Polo R5, il due volte Campione Italiano Rally WRC si è detto molto contento di questo risultato: “Era la prima volta che provavo in gara una vettura di classe R5, è un'auto molto diversa dalla WRC che solitamente utilizzo - spiegava all'arrivo il vincitore – ma devo dire che mi sono trovato subito bene, la gara ci è servita per fare vari test, tanto che sul secondo passaggio abbiamo fatto delle regolazioni che non si sono rivelate particolarmente azzeccate, il terzo giro invece ci ha soddisfatto. Il rally mi è piaciuto molto, devo dire che il percorso è stato veramente bello!”
Parole di soddisfazione arrivano anche dal secondo classificato Luca Tosini navigato da Roberto Peroglio: “Era da molto che non correvo, dovevo togliermi della ruggine di dosso, e posso dire di essere contento di questo risultato, con la Skoda Fabia R5 mi sono trovato bene ed il percorso mi è piaciuto molto.”
Terzo assoluto e l'unico in grado di rompere l'egemonia di Pedersoli, anche se solo sull'ultima prova in programma, il vicentino Michele Griso affiancato da Elia De Guio su Ford Fiesta R5 si è detto alla fine appagato del suo risultato: “Era da tempo che non salivo in macchina e la Fiesta ha un limite veramente molto alto, sulle prime prove l'ho trovata leggermente scivolosa, poi le cose sono migliorate e mi sono comunque divertito.”
Quarti assoluti e primo equipaggio di casa al traguardo Federico Bottoni e Sofia Peruzzi su Skoda Fabia R5, autori di un'ottima rincorsa dopo che hanno visto sfumare i loro sogni di vittoria già sulla seconda prova a causa di un testacoda che costava loro circa 15 secondi in termini cronometrici dal vertice, facendoli cadere in settima piazza assoluta. Senza perdersi d'animo il pilota veronese risaliva poi fino ai piedi del podio.
Tocco internazionale con la quinta piazza dello svizzero Mike Coppens, navigato dal francese Jerome Degout, autore di una gara in costante crescita: “Purtroppo sono partito troppo piano, devo dire però che la gara mi è piaciuta moltissimo e proprio perché ho anche intenzione di partire con un altro piede, posso già dire che ci sarò anche l'anno prossimo.”
Sesto uno dei favoriti della vigilia, il trentino Giorgio De Tisi con alle note Fabio Turco, entrato tardi in sintonia con la sua Skoda Fabia R5 per pensare di puntare al podio.
Settimo Adriano Lovisetto navigato da Christian Cracco con l’unica Skoda Fabia R5 EVO, vettura che alla vigilia il padovano pensava più facile da portare al limite.
Ottavo l'altro pilota di casa: Roberto Righetti con al fianco Arianna Faustini, al via sempre con la sua fida Citroen DS3 R5 con l'intento soprattutto di togliersi la ruggine di dosso in previsione delle prossime gare di casa. Chiudono i primi dieci un'altra coppia di Skoda Fabia R5, portate al traguardo rispettivamente da Andrea Zenoni con Manuel Ferrarin noni assoluti, seguiti al decimo posto da Michele Degani e Daniele Marai. Primi tra le due ruote motrici e dodicesimi assoluti Marco Gianesini navigato da Marco Bergonzi sulla sempre verde Renault Clio.
Se la prima edizione del Rally del Bardolino ha avuto un suo dominatore, il discorso non cambia di molto con il Rally Bardolino Historic. La competizione riservata alle auto storiche ha infatti visto nel giovane Giovanni Costenaro con alle note Matteo Gambasin un ottimo interprete della gara scaligera con la sua Ford Sierra Cosworth. Vincitore di 5 prove speciali sulle 7 in programma - la PS 3 è stata annullata nell’Historic per consentire ai commissari di pulirla dall'olio lasciato da un precedente passaggio delle vetture moderne - il pilota di Marostica era al suo esordio con la sua potente Ford in un rally vero dopo un assaggio in pista con un Rally Circuit, ma non per questo si è lasciato intimidire anche dal lignaggio della vettura che aveva per le mani, rifilando subito distacchi pesanti agli avversari, conquistando al termine una vittoria perentoria e mai messa in discussione.
L'unico che in due prove speciali ha fermato il cronometro prima di Costenaro cercando di stare al suo passo nelle altre occasioni è stato il padovano Massimo Zanin navigato da Cristiano Rosina al via con una BMW M3, al termine della gara secondo assoluto con la vettura bavarese e soddisfatto del suo risultato. Terzo e primo dei veronesi “Raffa” con la sua immancabile BMW M3 e con al fianco Pierino Leso, che sul finale ha rischiato di vedere vanificata la sua bella gara per un problema al cambio fortunatamente non grave.
Buoni quarti assoluti Matteo Luise e Melissa Ferro con la Fiat Ritmo 130 Abarth, prima trazione anteriore al traguardo che sugli allunghi del Bardolino ha leggermente patito il debito di potenza rispetto alla cavalleria in dotazione ai rivali, anche per loro finale con brivido quando sulla sesta prova speciale nel tentativo di agguantare il podio toccavano un guard rail fortunatamente senza gravi conseguenze. Con la prima Porsche 911 SC al traguardo e quinti assoluti Massimo Archetti Voltolini con al fianco Giuseppe Morelli.
Tra i ritiri eccellenti della gara da segnalare il quasi immediato abbandono di Patuzzo-Martini attesi con la loro Toyota Celica ma stoppati già sulla seconda speciale per noie meccaniche, e quello di Bianco-Rutigliano prima attardati e poi costretti al ritiro per noie alla frizione alla loro Ford Sierra Cosworth.
Emozioni d'altro tipo, ma sempre avvincenti, le hanno regalate i protagonisti della Regolarità Sport del Bardolino Classic. Dopo un'agguerrita battaglia questa volta votata alla precisione dettata dai tempi imposti, ad imporsi sono stati il ferrarese Leonardo Fabbri con al fianco il navigatore di Adria Tomas Sartore saliti sul gradino più alto del podio con la loro Volvo 144S del 1964.
Secondi e primi dei veronesi Daniele Carcereri con al fianco Federico Danzi su Peugeot 205 GTI ed a completare il podio Angelo Tobia Seneci navigato da Elisabetta Russo.
(Ufficio Stampa Rally del Bardolino)