L’Autodromo Nazionale Monza è protagonista al Festival di Sanremo con la canzone “La genesi del tuo colore” di Irama. Il video musicale del brano che l’artista porta in gara al Festival di Sanremo è stato interamente girato all’interno del circuito. Il cantante, cresciuto a Monza, ha deciso di ambientare la storia raccontata dalla canzone in un luogo che ha nel cuore: il Tempio della Velocità. Le scene del videoclip, diretto e montato da Gianluigi Carella, sono state girate in due giorni nei box, in pitlane, lungo tutta la pista con supercar e sulle storiche Sopraelevate.
Ne è nato un raffinato cortometraggio, “un film” come lo ha definito lo stesso Irama su Instagram, che narra la storia di due piloti. Il brano composto da Irama, Dardust e Giulio Nenna, con sonorità elettroniche, è un inno alla vita. Spiega Irama in un’intervista: «A volte, nei momenti di sofferenza, quando rischiamo di perdere tutto, nasce qualcosa dentro di noi che fa scoppiare il colore e fa tornare a scorrere la vita. Il colore per me rappresenta la vita, con le sue tante e diverse sfumature che scorrono dentro di noi come il sangue nelle vene».
Alessandra Zinno, Direttore Generale dell’Autodromo Nazionale Monza: «Poter regalare alla creatività di un artista il nostro circuito per ambientare un brano così carico di emozioni e significato è stato un onore. Ospitiamo spesso produzioni cinematografiche e televisive in Autodromo ma è la prima volta che possiamo legare il nostro nome ad una canzone del Festival di Sanremo. Filippo è appassionato di motori ed è stato un assiduo frequentatore dell’Autodromo. Gli è venuto naturale quindi pensare a noi quando ha immaginato la storia raccontata nel videoclip. Abbiamo subito accettato quando ci è stata proposta la collaborazione perché ci permette di avvicinare le nuove generazioni e far conoscere loro questo luogo magico, carico di storia e all’interno di un ampio polmone verde importante da tutelare. L’amore che Irama ha per il nostro circuito è la dimostrazione che esiste una larga base di giovani appassionati che sono affezionati all’Autodromo e con cui dobbiamo imparare a dialogare».