Dopo le tre prime corse 2020 tutte concluse nella Top3, incluse due vittorie, a Imola nella seconda trasferta della stagione del Campionato Italiano GT3 Endurance per la prima volta ai piloti Audi Sport Italia non si sono aperte le porte del podio. Il piazzamento con punti "leggeri" comporta però che sulla pista intitolata a Piero Taruffi Riccardo Agostini e Daniel Mancinelli si libereranno dei trenta secondi di penalità con cui hanno dovuto allungare i tempi dei pit-stop sul tracciato del Santerno. A Vallelunga pertanto dovrà essere di attacco il piano per la 3 Ore in programma domenica con via alle 11:40 (diretta su RAI Sport e canali streaming del promotore ACI Sport).
Il piano per la trasferta romana è forse scontato, visto che occorre recuperare tre punti che separano l'equipaggio Audi dai vincitori di Imola Fuoco/Rovera/Roda e che stavolta toccherà ai ferraristi fermarsi mezzo minuto in più in pit lane durante i cambi-pilota. Ma le intenzioni di Agostini e Mancinelli sono condivise da altri rivali che hanno le stesse intenzioni. A Vallelunga torneranno a vedere al loro fianco Mattia Drudi, che nel frattempo si è mantenuto allenatissimo correndo nel GT World Challenge e per non perdere il vizio di vincere ha anche messo la prima firma su una corsa di 6 Ore sulla temuta e leggendaria Nordschleife. Il trio della spettacolare vittoria al Mugello che ha aperto la stagione potrebbe ritrovarsi come avversario principale ancora la BMW M6 ufficiale: competitiva su tutte le piste, la vettura di Monaco aveva portato i propri piloti al successo nell'ultima edizione di una gara endurance disputata sulla pista romana, proprio un anno fa. Comandini/Zug, il duo BMW che affronta insieme la stagione delle corse tricolori di durata, è anche il rivale che in campionato segue a più breve distanza Agostini e Mancinelli, staccato di soli due punti e a cinque dall'equipaggio Ferrari che dovrà giocare in difesa questo fine settimana. Cercando una spalla negli altri agguerriti equipaggi delle 488, come Cioci/Gai/Mann e Di Amato/Vezzoni, o forse in una delle Lamborghini Huracan ancora a caccia del primo successo pieno del 2020.