Lucca, 23 agosto 2020 - E’ un resoconto all’insegna delle recriminazioni, quello redatto da Rudy Michelini a conclusione del Rally Il Ciocco. Sull’asfalto del terzo appuntamento del Campionato Italiano Rally, il portacolori della scuderia Movisport si era presentato nella miglior veste immaginabile, da secondo della classifica provvisoria assoluta di campionato e da leader della serie “asfalto”.
A rallentare la corsa della Volkswagen Polo R5 “gommata” Michelin del driver lucchese e del copilota Michele Perna, è stato un “dritto” accusato nel primo passaggio della prova speciale “Tereglio” - costato lo spegnimento della vettura - ed una foratura occorsa sugli stessi chilometri, nella sua seconda ripetizione.
Variabili che hanno vanificato il consolidamento della terza posizione assoluta, risultato che stava premiando Rudy Michelini in una fase centrale di gara caratterizzata da una condotta aggressiva, volta al recupero delle posizioni perse a causa della problematica occorsa nella seconda prova. Prerogative ridimensionate dalla foratura avvenuta a sei chilometri dalla conclusione della quinta prova speciale e che ha interessato lo pneumatico posteriore sinistro senza, tuttavia, compromettere una situazione in classifica di Campionato Italiano Rally Asfalto che vede ancora Rudy Michelini al vertice ed in terza posizione assoluta tra i conduttori iscritti alla serie nazionale, grazie al raggiungimento di una settima posizione finale in gara.
“Purtroppo, nella seconda ripetizione di Tereglio abbiamo forato e non sappiamo nemmeno dove, abbiamo percorso gli ultimi sei chilometri perdendo troppo tempo - il commento di Rudy Michelini a fine gara - peccato perché eravamo riusciti anche a recuperare la terza posizione assoluta persa dopo il primo errore, costato lo spegnimento della vettura e quindici secondi di troppo sul cronometro. I tempi, comunque, si sono visti. Abbiamo dimostrato di fare bene, stando vicini ai primi due classificati in diverse occasioni. Le aspettative erano diverse ma le gare sono anche questo”. (Gabriele Michi)
Foto di Massimo Bettiol