martedì 14 luglio 2020

BossGP Racing Series/ Per Roberto Vanni e la Lola Alfa Romeo 3000 poca fortuna a Imola


Imola, è il 12 luglio di un anno segnato di rosso nel calendario della storia, il crocevia di un prima e un dopo molto diversi. Si torna alla normalità, che, per chi corre in auto, significa il ritorno in pista. Per Roberto Vanni, trentacinquenne pilota lucchese, una attesa durata più a lungo del previsto. Qualche mese di un tempo, che sembrava non finire, a pensare, a desiderare e sperare. Ma ormai siamo a un passo, l’ultimo atto che riempie e brucia in pochi istanti tutta quell’attesa. Le mani sul volante, gli occhi sul semaforo e il pensiero al bambino che sognava questo momento. Walter ha fatto l’ultimo controllo alle gomme, Leonardo ha accordato la voce del motore alle note più alte, Domenico gli ha sussurrato l’ultimo consiglio, Luciano ha catturato le sue ambizioni, le sue emozioni e le sue paure, Rosanna immortala il momento che rappresenterà il ricordo negli album della memoria. Ormai tutti quei colori, mischiati al frastuono delle voci e dei motori, si sono dissolti nel verde del semaforo. Roberto Vanni su Lola Alfa Romeo 3000, BossGp Racing Series FIA: la giostra ha cominciato a girare, e finalmente si sente pilota. Un debutto per lui, per il team e il ritorno, dopo anni, di una formula 3000 nella più veloce serie europea, tutto questo in uno schieramento con nomi che rappresentano la storia del motorsport: Benetton, Toro Rosso, Jaguar, Dallara, Renault e in un circuito molto impegnativo.


La gara dura pochissimo, il pilota toscano, dopo anni di gavetta in varie categorie, accompagna, lungo i saliscendi imolesi, i 400 CV della Formula 3000 con le dovute precauzioni. Questi mesi di fermo non hanno aiutato la forma fisica e forse anche mentale, le prove del sabato sono stati i primi test data l’impossibilità di altre sedute, se non una breve parentesi a Varano. Non è certo il risultato eclatante l’obbiettivo di questa performance ed anche il team ha bisogno di accumulare esperienza. Roberto, dopo una buona partenza si ritira già nel corso del primo giro, un pezzo da pochi euro, che vale il resto di una banconota per un caffè al bar basta a lasciarlo a piedi. Se è importante partecipare è pur vero che importante è anche cominciare e, aver raggiunto due obbiettivi su tre, il terzo sarebbe finire, non è cosa da poco. Per questo la giornata è positiva, il ghiaccio è rotto, si chiude una parentesi mentre il pensiero è già ad un futuro promettente. (Luciano Passoni)