“Non è quel che si può dire un campione di bellezza; in compenso è il più completo fra i collaudatori che una casa d'automobili abbia mai avuto. Una macchina provata da Marinoni e da Marinoni messa a punto non si ferma più. Lo vedete bighellonare per l'officina che par non abbia nulla da fare. Ma Marinoni ha cento occhi come Argo e sa sempre tutto. Fu lui a salire per primo sulla Bimotore e a rivelarne le doti di velocità. Se Marinoni dice che tutto va bene, c'è da stare tranquilli".
Enzo Ferrari descriveva così Attilio Marinoni da Lodi, classe 1892, arrivato a 18 anni nel mondo dei motori per rimanerci trent’anni da protagonista. Meccanico, collaudatore e pilota sono i ruoli ricoperti all’Alfa Romeo (prima in officina poi alla Squadra Corse), alla Scuderia Ferrari e, infine, ancora all’Alfa Romeo. Ferrari lo volle al suo fianco quando rilevò la gestione dell’attività sportiva della Casa milanese affidandogli, oltre all’onere di preparare e collaudare le vetture per le corse, anche quello di mettersi al volante delle auto nelle gare. Dal 1934 al 1937, è stata una parentesi importante prima del ritorno a casa, all’Alfa Romeo.
Il 18 giugno 1940 in un altro giorno di prove sull’Autostrada dei Laghi, Marinoni, capo dei collaudatori dell’Alfa Romeo si mette al volante della 158D con l’impegno di sempre. Ma senza fortuna, quel martedì. Attilio Marinoni perde la vita in uno scontro contro un camion.