Per Renault, il motorsport in generale – e la Formula 1 in particolare – rappresentano un laboratorio e una vetrina del suo know-how tecnologico. Oltre alla passione della sfida sportiva e al gusto della vittoria, il mondo delle corse offre un’incredibile opportunità di sviluppare tecnologie d’avanguardia di cui in seguito potranno avvalersi, direttamente o indirettamente, i veicoli di serie.
Dopo aver raggiunto la vittoria in Formula 1 con un motore turbo da 1500cc contro i motori aspirati da 3.0 litri, la Renault 5 Turbo segna l’introduzione nella gamma della competenza tecnica acquisita nelle gare sul turbocompressore e prefigura un largo utilizzo di questa tecnologia sulla maggior parte dei modelli di serie Renault. L’introduzione del turbocompressore consente infatti di diminuire o mantenere la cilindrata del motore aumentando allo stesso tempo la sua potenza e limitando i consumi di carburante e lo scarico di emissioni inquinanti a beneficio di prestazioni ed efficienza.
Renault 5 Turbo è tuttora – e sarà ancora a lungo – un’auto ricercata e desiderata. È al Salone di Parigi che, nell’ottobre del 1978, è arrivata questa extraterrestre fatta per rivoluzionare il mondo delle piccole auto sportive. Questa “bomba”, in quel momento ancora allo stadio di modellino statico, ha fatto scorrere fiumi di inchiostro, suscitato bramosie e vinto moltitudini di gare; insomma, ha talmente segnato la sua epoca che è entrata nel firmamento delle auto immortali.
L’idea di un’auto “vetrina” per imprimere dinamicità alla gamma delle Renault 5 è nata all’inizio del 1976, una sera, in una confortevole Renault 16, lungo il percorso Dieppe-Billancourt. Dopo una giornata di lavoro, Jean Terramorsi e il suo vice Henri Lherm stanno tornando a casa e parlano a ruota libera di una R5 molto speciale, “che potrebbe brillare in gara, completare la gamma e perché no? Sarebbe anche dotata di turbo”, perché questo era a quei tempi il credo della Régie Renault. “Sì, la prima auto francese con motore turbo a benzina, prodotta di serie”.
Jean Terramorsi sa più di chiunque altro quanti sforzi l’azienda abbia compiuto per la Formula 1 e la vittoria di Le Mans usando questa specialissima tecnologia. Jean Terramorsi, che sogna a occhi aperti e si esprime a voce alta davanti al suo vice, lavora presso la Direzione Prodotto che si occupa delle piccole serie. Propone l’idea di Renault 5 Turbo ai suoi superiori e, in particolare, a Bernard Hanon, all’epoca CEO della Régie Renault, e a Gérard Larrousse, Direttore di Renault Sport. Jean Terramorsi riesce a “innescare” la sua piccola bomba prima di scomparire il 26 agosto 1976. Non vedrà mai la sua “figliola”, quell’auto che sognava a occhi aperti.
Tra il 1976 e il Salone di Parigi del 1978, Michel Têtu e gli ingegneri del Berex a Dieppe si danno da fare per elaborare la meccanica e il telaio, fino a far uscire, nella massima segretezza, il primo prototipo. Nel frattempo, Bertone in Italia, il Centro Stile Renault a Rueil-Malmaison, Alpine a Dieppe e Heuliez a Cerizay lavorano tutti instancabilmente: chi allo stile, chi al telaio, chi all’industrializzazione della futura Renault 5 Turbo, il cui nome in codice è 822.
Sarà un’auto di color nero, ideata a Dieppe e pilotata da Guy Fréquelin, che sarà svelata al pubblico dalla stampa a novembre 1978. La rivelazione di questo prototipo che corre sul circuito di Lédenon, praticamente un mese dopo essere stato presentato al Salone di Parigi, lascia tutti a bocca aperta.
Altri prototipi saranno realizzati a Dieppe: 822-01, 822-02 e 822-03. Sarà proprio quest’ultimo a esordire in gara con Guy Fréquelin al Giro d’Italia 1979. L’evento si conclude con un ritiro, per rottura del motore, ma nonostante i temibili concorrenti, la piccola “bomba” della Régie Renault ha avuto tutto il tempo di impressionare spettatori e giornalisti.
Nulla scoraggia il piccolo team di Dieppe, dove Alain Serpaggi percorre migliaia di chilometri per mettere a punto questa temibile macchina. Piloterà, peraltro, i vari prototipi che saranno elaborati. Sarà lui a mettere definitivamente a punto Renault 5 Turbo. Ma per ottenere le omologazioni per le gare, la “Turbo” deve essere commercializzata e sarà quindi prodotta in serie.
Nel maggio del 1980 comincia ufficialmente la produzione di Renault 5 Turbo, un’auto fuori dalla norma a livello di allestimenti, in un primo tempo limitati: modello unico, quasi niente optional e scelta tra due tinte (Blu Olimpo e Rosso Granata). Nelle auto blu gli interni sono rossi e viceversa. Non si dimentichi che le scocche di Renault 5 sono realizzate a Flins. È da qui che escono e prendono la strada per Cerisay, dove vengono trasformate dal famoso allestitore Heuliez. Rispedite presso gli stabilimenti Alpine a Dieppe, è qui che vengono assemblate: parafanghi anteriori, parafanghi posteriori e cofano in poliestere, gruppo motore dotato di turbo Garrett, trasmissione a 5 rapporti, rivestimenti interni, verniciatura. Segue per ogni auto il collaudo su strada nella campagna normanna e un altro controllo qualità. Bisogna fare in fretta, perché le 400 unità in attesa di omologazione devono essere presentate alle istanze della FIA. È così che i dintorni, i viali, le aiuole dello stabilimento Alpine di Avenue de Bréauté sono costellati da Renault 5 Turbo pronte per prendere la strada dei concessionari. Renault 5 Turbo, di cui nel 1980 sono state realizzate 802 unità che recano il marchio di fabbrica 1981, diventerà la “beniamina” degli appassionati di auto sportive francesi che possono scegliere solo tra queste e le Alpine A 310 V6. L’annata 1982 introduce piccoli cambiamenti tra cui scambiatori più performanti, porte in lamiera – e non più in alluminio – e nuove tinte di carrozzeria. Di Renault 5 Turbo, impropriamente chiamata Turbo 1 per differenziarla dalla Turbo 2, sono state prodotte 536 unità nel 1981 e 352 unità l’anno successivo.
Al Salone di Parigi del 1982, Renault presenta Renault 5 Turbo 2 che si distingue dal modello precedente innanzitutto per gli interni. È nel 1983 che Renault 5 Turbo cambierà più radicalmente i suoi connotati abbandonando l’abitacolo e i sedili sofisticati firmati Bertone per adottare gli elementi, i sedili e le finiture interne di Renault 5 Alpine Turbo. Le principali caratteristiche tecniche dei due modelli sono quasi identiche, a tal punto da mantenere lo stesso numero: R8220. Se messe a confronto, risulta che la Turbo 2 ha 30 kg in più. Sarà forse più pesante, ma meno cara, in quanto costa, nel 1983, 102.000 franchi invece dei 115.000 franchi del modello precedente. Alla fine del 1983, è chiaro che il futuro dell’auto sportiva passa da una serie speciale di 200 Renault 5 Turbo con motore di cilindrata superiore che rientra nella classe 2 litri: il modello 8221 è costruito esclusivamente per ottenere l’omologazione sportiva nel Gruppo B del Campionato Mondiale Rally.
LE GARE
Nella stagione 1980-1981, il programma rally di Renault Sport è relativamente limitato: si prevede di far partecipare un’unica Renault 5 Turbo ufficiale ai vari campionati nazionali e internazionali. Un anno dopo il Giro d’Italia del 1979 e il suo parziale fallimento, ritroviamo una Renault 5 Turbo conforme agli standard del Gruppo 4 pronta per il Tour de France Automobile del 1980. Al volante questa volta c’è Jean Ragnotti, con Jean-Marc Andrié sul sedile del passeggero. I due amici sfiorano il successo. La stessa cosa accade qualche mese dopo al Tour de Corse, quando una foratura pregiudica la vittoria. Bisognerà aspettare la quarta partecipazione a un rally per conseguire il primo successo. Al Rally di Monte Carlo del 1981, l’equipaggio Ragnotti-Andrié si aggiudica una vittoria ampiamente meritata da tutto il team Renault Sport con a capo Patrick Landon, per non dimenticare i meccanici, l’ingegnere François Bernard, che si è molto adoperato per lo sviluppo di quest’auto, nonché i fratelli Bozian, motoristi che hanno partecipato a questa avventura di alto spessore sportivo.
Nel 1981, la Renault 5 Turbo “Cévennes”, versione da competizione del Gruppo 4, è praticamente pronta per correre a un prezzo di 217.700 franchi. È stata ideata in base alle specifiche e agli insegnamenti tratti dall’auto di Jean Ragnotti.
Nel 1983, il Gruppo 4 è sostituito dal Gruppo B che assisterà allo sviluppo delle auto più potenti mai costruite per il mondo dei rally, ma anche quelle più pericolose. Proprio in quest’ottica esce Renault 5 turbo modello “Tour de Corse” che risponde ai criteri del Gruppo B e che viene omologata a gennaio 1983. La sua potenza è pari a 240 cv a 7.000 giri/min. Il suo difetto, rispetto alle concorrenti, è che ha pneumatici troppo stretti, senza possibilità di utilizzarne altri, con conseguenze disastrose per la tenuta di strada. Ecco perché, nel 1984, Renault 5 Turbo 822 si evolve nel modello 8221, soprattutto per avere la possibilità di montare sulla futura Renault 5 Turbo Maxi pneumatici più larghi durante le gare. Questa evoluzione “maxi” per la stagione 1985 è resa possibile dall’aumento della cilindrata che passa a 1.526 cc e 350 cv. Più potenza, più coppia, un grosso lavoro sul peso che scende a 905 kg, un impianto frenante potente, uno sterzo più diretto, nuovi ammortizzatori. Maxi è l’evoluzione per eccellenza di Renault 5 Turbo. Nata sotto buoni auspici, Renault 5 Turbo Maxi comincia la stagione 1985 ma dopo alcuni incidenti, a fine 1986, la Federazione rinuncia a far correre le Gruppo B, che sono auto fuori dalla norma. Renault 5 Turbo si ferma nel 1985, anche se a un certo punto era stata prevista una super Renault 5 Turbo Maxi nella versione a quattro ruote motrici.
LE VERSIONI DA COMPETIZIONE
RENAULT 5 TURBO “CEVENNES” Con il 2° posto conseguito dall’equipaggio RagnottiAndrié al Rally des Cévennes nel 1980, Renault Sport offre a Renault 5 Turbo la sua prima evoluzione a livello di competizione-cliente nel Gruppo 4 sviluppando una versione che prende il nome da questo rally. La versione “Cévennes” poteva essere venduta “chiavi in mano” dagli stabilimenti di Dieppe oppure essere ottenuta montando un apposito kit da competizione sulle Renault 5 Turbo di serie (300 ore di lavoro). Renault 5 Turbo “Cévennes” era prima di tutto una base di partenza su cui lavorare per incrementare le performance. A febbraio / marzo 1982, con il ritorno di un Campionato di Francia misto (asfalto e sterrato), Renault Sport ottimizza la versione ormai nota come “Cévennes 2”, sempre omologata per il Gruppo 4.
RENAULT 5 TURBO “TOUR DE CORSE” Dopo aver vinto il Tour de Corse nel 1982, Renault Sport intende permettere ai suoi clienti sportivi di beneficiare dell’esperienza acquisita ai più alti livelli anche sulle auto di fabbrica, come era già accaduto per la versione "Cévennes". Renault 5 Turbo "Tour de Corse" soddisfa i requisiti dei nuovi regolamenti FISA per il Gruppo B. Nella logica della politica “cliente”, Renault Sport vendeva l’auto “chiavi in mano” oppure il kit di adattamento per le auto di serie. La "Tour de Corse" per i clienti era destinata anche ad essere modificata ed evolversi verso la Maxi del Gruppo B conforme all’auto ufficiale.
RENAULT MAXI 5 TURBO Se le auto a trazione integrale sono intoccabili, la Régie vuole fare di Renault Maxi 5 Turbo l’auto più performante tra le due ruote motrici su asfalto cambiando classe di cilindrata. Va ricordato che la nuova legislazione del Gruppo B aveva fortemente penalizzato Renault 5 Turbo. Il rifacimento è, pertanto, totale e, nella sua ultima versione, Renault 5 Turbo compie un vero e proprio salto avanti in tre direzioni: motore, sospensioni ed aerodinamica.
RENAULT 5 TURBO 2 “PRODUCTION” Con la sua meccanica potentissima, grazie alla grande libertà concessa dai regolamenti tecnici, la “Production” è stata creata per essere un’auto da pista spettacolare. Doveva, comunque, derivare da un normale modello di produzione. Ecco perché Patrick Landon, responsabile del progetto da fine 1984, ha realizzato in breve tempo un’auto più simile a Renault 5 Turbo 2 che alla Maxi 5 Turbo. Già nel 1985, Renault 5 Turbo “Production” consegue un certo successo tra le mani di Jean-Louis Bousquet, che anche l’anno successivo conclude il Campionato in 4a posizione, con due vittorie, consentendo a Renault di aggiudicarsi il secondo posto nella Classifica Costruttori con l’aiuto di Jean Ragnotti. Per il 1987 vengono preparate tre auto (Bousquet, Ragnotti, Comas), riviste per Renault 5 Turbo “Producion”- Jean-Louis Bousquet garantire maggiore stabilità. Quest’auto, ulteriormente migliorata, vince con Erik Comas il Campionato Superproduzione, in cui Renault taglia per prima il traguardo per ben 6 volte.
Credits: Press Renault
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