Ridotto impatto ambientale e alte prestazioni sembrano due esigenze inconciliabili. Soprattutto se, come nel caso delle seconde, si parla di competizioni automobilistiche. Opel vanta un'importante tradizione in questo campo che la vede da anni all’avanguardia.
Il nuovo monomarca ADAC Opel e-Rally Cup, il primo nel mondo dei rally riservato ad auto a propulsione 100% elettrica di cui dalla prossima estate sarà protagonista la nuova Opel Corsa-e, è infatti solo l’ultima espressione in ordine tempo di una sensibilità che fa parte del DNA della Casa tedesca di Groupe PSA.
Nel 1988, Opel fu infatti la prima a varare una serie monomarca riservata a monoposto con motori catalizzati. Le vetture, progettate da Lotus Advanced Engineering e costruite da Reynard, era equipaggiate con una speciale versione a carburatori del 2 litri bialbero a 16 valvole della Kadett-E GSi 16V da 155 CV (114 kW) che funzionava con benzina senza piombo. Il programma sportivo, coordinato dalla EFDA (European Formula Drivers' Association), prevedeva un campionato europeo, che laureò campioni come Mika Hakkinen, Rubens Barrichello e Pedro Lamy, destinati a farsi luce anche in Formula 1, e campionati nazionali in Germania, Benelux, Gran Bretagna, Irlanda, Austria e Scandinavia.
Porta la firma della Opel anche la prima vittoria in un rally di una vettura equipaggiata con convertitore catalitico. Accadde nel 1990 in Germania dove, in occasione del classico Sachs Winter Rally, prima prova del Campionato Europeo, la Opel Kadett GSi 16V (gruppo A) con catalizzatore degli austriaci Sepp Heider e Ferdi Hinterleitner conquistò il primo posto assoluto precedendo nell'ordine una BMW M3 e una Lancia Delta Integrale.