Chiusura in casa per la varesina Nova Race, con la pista di Monza ad ospitare settima ed ottava tappa del gran finale del Campionato Italiano GT Sprint. Al via della prima delle due corse, prevista nel tardo pomeriggio di sabato ad attendere i piloti una pista ancora umida sulla griglia più folta dell'anno: 26 vetture. Luca Magnoni si presentava col quarto miglior tempo della classe GT4 e Carlo Mantori col settimo. Nel corso del primo turno, malgrado le condizioni di aderenza difficili, il duo di piloti Nova Race è stato molto efficace nell'evitare i trabocchetti che hanno invece atteso altri rivali. Per i primi quattro giri è stato davanti Mantori, poi Magnoni ha scavalcato il compagno di marca, ma al nono giro le posizioni sono state scambiate ancora. Quando ormai si avvicinava la fine del turno Mantori e Magnoni occupavano la quarta e quinta posizione della graduatoria GT4, nella quale conduceva la Porsche Cayman di Sabino De Castro e Simone Riccitelli che a fine giornata si sarebbe laureata campione di categoria GT Sprint.
La safety car interveniva in pista per permettere di pulire l'asfalto dai detriti lasciati da un concorrente che aveva subito un'esplosione di uno pneumatico, e si creava un vero ingorgo di vetture al pit-stop. Nel serpentone di auto incolonnate, le due Mercedes AMG GT4 si riportavano in pista poco alle spalle della Porsche Cayman di Pera-Piccioli ma quasi un giro lontane dalla Cayman di De Castro e Riccitelli, per un errore nella gestione della safety-car. Man mano cresceva la confusione, ma veniva data ugualmente bandiera verde a 12' dal termine, con la Porsche di Camathias-Ghezzi che al restart riusciva a scavalcare prima la Mercedes di Enrico Garbelli e poi quella di Alessandro Marchetti. Lo svizzero nel poco tempo che rimaneva sarebbe riuscito ad andare a vincere il GT4, perché una seconda safety-car eliminava la maggior parte del vantaggio accumulato dall'altra Porsche di De Castro e Riccitelli. Marchetti finiva quarto, miglior risultato stagionale per lui e per Mantori, a un distacco contenuto dalla terza delle Porsche salite sul podio, mentre Garbelli concludeva la sua prima gara sulla GT4 tedesca al quinto posto.
La domenica iniziava con un pallido sole e tutti si schieravano con gomme da asciutto, ma questa si sarebbe rivelata una breve tregua anche per l'ultimo appuntamento della stagione, dopo le bizzarrie meteo del sabato e della mattina. Garbelli aveva ottenuto in qualifica sul bagnato il quinto tempo della classe GT4 e Marchetti il settimo. Entrambi i piloti Nova Race guizzavano indenni attraverso la solita trappola della prima variante e al primo passaggio Garbelli era già terzo e Marchetti sesto. Quest'ultimo al settimo passaggio riusciva a scavalcare la Porsche Cayman di Piccioli-Pera per inserirsi al quinto posto, mentre davanti Garbelli conteneva il distacco dal leader, la Cayman di Camathias-Ghezzi. Sfortunatamente l'assalto delle Mercedes GT4 al primato delle rivali dirette di Stoccarda perdeva un possibile protagonista perché Marchetti alla variante della Roggia si girava finendo all'esterno della carreggiata: riusciva a riprendere ma lui ed il compagno di colori Mantori dovevano dare addio alle speranze di migliorare il piazzamento del giorno precedente. Invece Garbelli restava a distanza contenuta dal leader, e quando al sedicesimo giro entrava ai box contemporaneamente a De Castro le possibilità di lottare per un bel risultato restavano intatte.
A rimescolare le carte ci si mettevano due fattori con cui piloti e team hanno fatto i conti a Monza fino all'overdose: safety car e pioggia. La safety car inteveniva per due giri per spostare una GT3 ferma all'interno della curva Parabolica e il gruppo veniva ricompattato. Ma allo stesso tempo riprendeva a cadere la pioggia: la Cayman di Ghezzi-Camathias si fermava a cambiare le gomme, invece stringevano i denti due giovani leoni al volante delle Cayman come Riccardo Pera, passato al comando della GT4, e Simone Riccitelli. Magnoni a sua volta restava in pista con le gomme da asciutto e si concentrava sulla difesa del podio dalla rimonta della BMW M4 dell'equipaggio Guerra-Fascicolo. Il pilota varesino usava l'esperienza accumulata in pista sul bagnato anche sei mesi fa (con la vittoria ottenuta insieme al norvegese Aleksander Schjerpen su questa stessa pista durante 3 Ore di guida sempre sotto la pioggia battente) per tenere a bada il rivale della vettura di Monaco. Guerra iniziava l'ultimo giro con 1"865 da recuperare alla Mercedes, ma sotto la bandiera a scacchi era ancora Magnoni a tenere il muso davanti per 95 millesimi, dopo aver percorso la Parabolica sulle uova per non concedere nulla al rischio. Un margine peraltro sufficiente per salire sul podio a spruzzare lo champagne per la prima volta da quando le auto della stella a tre punte sono arrivate nell'officina di Jerago con Orago.
Foto Acisport.it
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