Quasi ventimila spettatori hanno ammirato e applaudito le straordinarie automobili che domenica 30 giugno hanno partecipato alla 5^ edizione del concorso francese Chantilly Arts & Elegance. Un evento già annoverato tra i migliori del mondo, insieme a quello italiano di Villa d’Este e a quello americano di Pebble Beach.
Il “concours” del 2019 è stato teatro di diverse celebrazioni, come il centenario di Bentley e Ballot, il 110° anniversario di Bugatti, il 50° della iconica Porsche 917, il 20° di Pagani Zonda e il 50° del titolo mondiale di Formula 1 conquistato da Jackie Stewart con la Matra. Quest’anno, poi, “Arts & Elegance” ha stabilito un nuovo record con la presenza di nove concept-car in concorso che si sono contese il Best of Show del “Concours d’Elegance” dedicato a questo genere di automobili: la giuria ha incoronato la sportiva McLaren Speedtail, mentre il pubblico ha preferito la simpatia della Volkswagen ID. Buggy. Le due Best of Show del “Concours d’Etat” (riservato alle vetture storiche anteguerra e dopoguerra) sono state la Bentley 8 Litre Foursome Coupé del 1931 e la Talbot Lago T26 Grand Sport Coupé del 1948.
Anche l’ASI, Automotoclub Storico Italiano, ha partecipato da protagonista alla manifestazione portando sotto i riflettori internazionali quattro vetture della Collezione ASI Bertone, fuori concorso nell’ambito della rassegna tematica dedicata al designer italiano Marcello Gandini: l’Autobianchi A112 Runabout (1969), la Chrysler Simca Shake (1970), la Citroën GS Camargue (1972) e la Ferrari 308 GT Rainbow (1976). Quattro espressioni “avanguardiste” dell’auto che riportano il tratto inconfondibile di Gandini.
Inoltre, l’esperto ASI Gianluigi Vignola ha fatto parte della giuria, insieme ad altre personalità internazionali, ed ha selezionato – nell’ambito del “Concours d’Etat” - la vettura alla quale è stato assegnato un premio speciale dell’Automotoclub Storico Italiano dedicato ad un’auto italiana dotata di certificato di omologazione ASI, garanzia della propria originalità. Il trofeo è andato quindi all’Alfa Romeo 1750 GTV del 1968 esposta dal collezionista francese Antoine Cazalières nella categoria delle vetture dopoguerra conservate e non restaurate.