Inizio di stagione positivo per Target Racing, protagonista nella 24 Ore di Dubai, primo appuntamento della serie intercontinentale del campionato endurance della Creventic. Nella gara degli Emirati Arabi con un inedito equipaggio d'eccezione, il team italiano è riuscito portare al quinto posto della A6-Am la propria Lamborghini Huracán GT3 nella livrea di OPPO, chiudendo appena fuori dalla "top 10 overall" su un totale di 75 vetture al via.
Una 24 Ore di Dubai che per il team Target Racing si è aperta con la straordinaria pole di classe messa a segno giovedì da Dennis Lind, alla sua prima apparizione nelle vesti di Factory Driver della Casa di Sant'Agata Bolognese. Il danese, per l'occasione al suo ritorno tra le file della squadra guidata da Roberto Venieri, con cui nel 2016 ha conquistato il titolo Pro del Lamborghini Super Trofeo Europa e la vittoria nella World Final di Valencia, ha stabilito il suo migliore crono di 1'58"110 che gli ha consentito di piazzarsi quinto assoluto, a soli 664 millesimi dalla pole. Posizione quest'ultima che è stata mantenuta per gran parte della gara, portandosi a tratti anche al comando, con il suo compagno Giacomo Altoè (18 anni) abile a controllare a sua volta la situazione, girando a meno di un decimo dalle vetture ufficiali.
Grande lavoro anche di Stefano Costantini, il quale ha guidato per quasi il 50 per cento della gara completando circa 11 ore al volante. Bene anche il "Silver" Timur Boguslavskiy (alla pari di Lind e Altoè in arrivo dal Lamborghini Super Trofeo Europa) ed il gentleman Alex Autumn, sebbene quest'ultimo abbia pagato lo scotto di una minore esperienza.
Al termine della ventesima ora, la Lamborghini della Target Racing era ancora quinta e solo un problema alla pistola del rifornimento alla pompa messa a disposizione dal circuito, che ha erogato minor carburante lasciandola a secco, l'ha fatta retrocedere di alcune posizioni. Perfetto comunque il passo ed impeccabile la vettura "supported" by Lamborghini Squadra Corse, che non ha denotato alcun inconveniente.
"Personalmente voglio ringraziare tutti e cinque i piloti, perché in una gara durissima come la 24 Ore di Dubai, con circa 80 macchine in pista, sono riusciti a tenere un ritmo costantemente elevato, portando al traguardo la vettura completamente integra - ha commentato Venieri - A loro va riconosciuto un merito straordinario. Per il resto la nostra Lamborghini è stata perfetta e il team ha lavorato in maniera egregia, senza sbagliare un solo pit-stop".