Alla fine l'ha spuntata la vettura più datata del lotto: è stata infatti la Fiat 508 C del 1937 condotta da Alberto e Giuseppe Scapolo, portacolori della Nettuno Bologna, a vincere la prima edizione de "La Marca Classica", gara di regolarità classica organizzata dall'Automobile Club Treviso svoltasi nella giornata di domenica 1 luglio, su un percorso che si snodava tra l'Asolano e la zona del Prosecco di Valdobbiadene. A completare il podio ancora una Fiat, la 1100/103 del 1956 di Mauro Bonfante e Cinzia Bruno, secondi assoluti, e sul terzo gradino la Lancia Fulvia Montecarlo del 1972 di Tiziano Baldissera ed Edoardo Covaz.
E' stata una sfida avvincente giocata sul filo dei secondi su cinquantasei prove di precisione alle quali si sono aggiunte quattro di media, e proprio l'ultima di queste è stata fatale ad Andrea Malucelli e Monica Bernuzzi, in gara su Fiat Duna, che per tutta la gara avevano duellato a stretto contatto coi futuri vincitori: chiudono in quarta posizione assoluta, precedendo la Fiat 1100 Export di Amedeo Cicuttini e Lia Castellano quinti nella generale.
Oltre alla gara svoltasi con la formula della regolarità classica, sui piacevoli ed apprezzati percorsi della marca trevigiana si sono vissute anche le sfide delle gare con formula "turistica" sia per le auto storiche che per le moderne. Nella prima categoria, hanno iscritto il proprio nome nell'albo d'oro, Ennio Demarin e Roberto Ruzzier con una Lancia Fulvia Coupè che hanno preceduto Fabio Sorgato con Monica Marchesini su Citroen AX Gt; terzi assoluti Franco e Silvia Conte a bordo di una Lancia Delta Integrale. Ai piedi del podio, a completare la top-five, Stefano Valleri e Giulio Lucca su Audi Coupè Gt e Francesco Bragantini con Maurizio Farsura, anch'essi su Lancia Fulvia Coupè.
La terza classifica, quella riservata alle vetture immatricolate dopo il primo gennaio del 1991, ha celebrato il successo della Volkswagen Polo di Diego Verza e Daniele Bobbo che hanno avuto la meglio su Jacopo Scoscini ed Edoardo Cipriani su BMW 320 Coupè e Roberto Rossoni con Ramona Bernini su BMW Z3.
Accoglienza ed ambientazione di alto livello, grazie anche alla prestigiosa location dell'Asolo Golf Club, hanno contraddistinto la gara che alla prima edizione ha riscontrato un elevato gradimento da parte degli equipaggi partecipanti giunti oltre che dal Veneto, da diverse altre regioni del centro-nord Italia; negli elenchi degli iscritti spiccavano, inoltre, numerosi conduttori classificati tra i TOP Driver, oltre a quelli delle categorie A e B, a confermare l'interesse suscitato da La Marca Classica già dalla sua presentazione e le dichiarazioni rilasciate da quest'ultimi all'arrivo, hanno confermato la bontà delle scelte dello staff organizzativo guidato dal Presidente di AC Treviso Michele Beni, dal suo vice Stefano Torcellan e dal Direttore Stefano Gardano. La cura dei minimi particolari e l'attenzione rivolta agli equipaggi puntando su elevati standard dei servizi offerti, come la cena di gala del sabato sera presso il Golf Club ed i buffet di metà gara presso Villa Razzolini Loredan ad Asolo, e quello durante le premiazioni nuovamente al Golf Club, hanno dato quel tocco in più alla manifestazione, completato dall'azzeccata scelta del percorso che coniugava le bellezze della Marca al piacere della guida con alcuni spunti che portavano all'ancora vivo ricordo della Prima Guerra Mondiale nel centenario dalla sua fine.
A condividere parte del percorso, anche una dozzina di vetture facenti parte di "Ruote nella storia", iniziativa promossa da Aci Storico voluta per abbinare il piacere di guidare le auto storiche alla magia di alcune località inserite tra i Borghi più belli d'Italia, tra i quali non poteva mancare l'incantevole Asolo, vero centro d'attrazione per la quarta tappa di questa interessante kermesse.
La cerimonia delle premiazioni durante la quale sono stati ringraziati i collaboratori e gli sponsor che hanno creduto da subito nelle scelte dello staff organizzatori, hanno concluso nel tardo pomeriggio una riuscita ed apprezzata prima edizione de "La Marca Classica".
- di Andrea Zanovello
- Foto: DR Photo di Roberto Deias