Considerando quanto si è trovato bene Jamie Green all'esordio nel Gran Turismo Italiano sulla pista dedicata a Marco Simoncelli, forse i rivali che ad agosto se lo troveranno contro qui, nella gara del campionato tedesco DTM, farebbero bene a cominciare a preoccuparsi. Dopo aver vinto sabato per la prima volta al volante di una Audi R8 LMS al posto della sua abituale RS 5 DTM, ieri sembrava che il britannico e l'israeliano Bar Baruch avrebbero dovuto accontentarsi di cercare di raccogliere quello che l'handicap-tempo avrebbe consentito loro. Invece non si sono accontentati affatto.
Il giovane pilota di Karmiel partiva in quinta posizione ed è lì che ha terminato il suo turno, riuscendo a tenere un buon ritmo, tanto che al momento di cedere il volante al compagno di colori il suo distacco dalla vettura leader, la Ferrari 488 partita in pole position con Daniel Mancinelli non superava i sei secondi. E tuttavia le norme italiane prevedono 15" di handicap tempo ai vincitori da scontare al pit-stop, per cui Green ha ripreso la corsa solo settimo. Non abbastanza per scoraggiare il pilota di Leicester: gli occorrevano solo dieci giri per risalire dal settimo al quarto posto, alle soglie del podio, agganciando la Ferrari di Alex Fontana, subentrato a Mancinelli e minacciandone la posizione fino all'arrivo. La grinta del britannico veniva ricompensata anche da una fermata imprevista all'ultimo giro per la Ferrari di Michele Rugolo e Stefano Gai. Il distacco finale della R8 LMS arrivata terza dai vincitori Giacomo Altoé e Daniel Zampieri era di 16", il che conferma che senza la penalità per la vittoria di sabato l'Audi sarebbe stata lì a giocarsi il successo per la seconda giornata di seguito. Col podio di gara-2 Baruch si conferma secondo in campionato (69 punti), con cinque da recuperare ai piloti della Lamborghini Huracan impostasi ieri (74 p.) e due davanti a Gai (67 p.), che era il leader provvisorio della classifica prima di Misano Adriatico