> 12 maggio 2018 – Giornata di qualifiche a Imola per il terzo round del Campionato del mondo Supersport 300, la nuova serie voluta dalla Federmoto per valorizzare i giovani talenti dove competono 39 piloti di 11 diverse nazioni in sella a moto di 4 diversi costruttori.
Oggi grande miglioramento per Filippo Rovelli, il diciasettenne di Gallarate (VA) al suo secondo anno nel motociclismo. Rovelli è andato forte nella Superpole 1, migliorando di oltre 2 secondi il crono delle seconde libere di ieri e ha conquistato l’ottava fila in griglia con il 12° tempo in 2’09”652 a 1 secondo dal miglior tempo del tedesco Jahnig (KTM). Subito dietro il poleman di Aragon e Assen
Mika Perez, penalizzato da una caduta senza conseguenze alla variante bassa. Perez ha ottenuto il 13° tempo in 2’09”793 e partirà anch’egli in ottava fila.
Filippo Rovelli ha dichiarato «oggi sono andato abbastanza bene, all’inizio ho dovuto adattarmi alle modifiche al cambio necessarie per il nuovo regolamento che ci ha imposto di ridurre il regime di rotazione a 10.000 giri. Una volta trovata la confidenza col cambio sono migliorato giro dopo giro. Per domani sono pronto, l’obiettivo è entrare in zona punti, risultato che non mi è riuscito nelle prime due gare».
Miglior tempo della giornata nella Superpole 2 per la spagnola Anna Carrasco (Kawasaki) in 2’07”076 che domani partirà dalla P.1
Domani alle 14.20 in diretta televisiva in chiaro su Mediaset Italia 2 ci aspetta un’altra avvincente gara con 39 piloti in bagarre lungo uno dei circuiti più belli e affascinanti del mondo.
« Mika Perez dal week end di Assen ha perduto un po’ di fiducia sull’anteriore - spiega il team Owner Giuliano Rovelli - sembravamo avere risolto ma in Superpole 1 ha fatto un highside. Un pilota forte come lui saprà tornare coi primi domani in gara. Sono soddisfatto per Filippo Rovelli che ha abbassato di quasi 3 secondi il tempo di ieri. Filippo doveva ritrovare confidenza con le linee di questa pista che è tra le più difficili del mondiale. Sono contento, faremo bene domani».
> Credits: Studio Bergonzini Comunicazione