Due vittorie, insperate e sorprendenti, ma non certo casuali. Comincia così, per il Team Riponi, la stagione 2017 della Formula Class. Un risultato che ripaga la squadra, composta essenzialmente dai componenti della famiglia, del lavoro e dei sacrifici profusi, sia nel duro lavoro di preparazione e costruzione delle vetture, nella “factory” melegnanese, che nell’attività agonistica come piloti.
Un campionato nuovo che porta in pista le Formula Junior, vetture che hanno segnato la storia dell’automobilismo sportivo italiano, non solo amatoriale, nel circuito Tazio Nuvolari di Cervesina (PV). Una formula addestrativa e formativa, per piloti, costruttori e preparatori. Il Team Riponi ha avuto il pregio ed il coraggio nell’essere tra i fautori ed ispiratori di questo nuova avventura; oggi ne raccoglie meritatamente i frutti.
Solitamente si è portati a pensare, per coloro che non hanno dimestichezza con questo ambiente, che le prime gare dell’anno siano la conseguenza di lunghi test, di estenuanti allenamenti e di set di preparazione per vetture e piloti. La realtà è che, essendo, forse, qualcosa in più che dilettanti, termine usato con assoluto rispetto della professionalità, della passione e dell’impegno di tutti i competitori partecipanti, le macchine, dopo il lungo letargo invernale, vengono caricate su carrelli o camion, giungono poche ore prima della gara nel circuito e, dopo una rapida messa a punto, scendono in pista. Magari si cerca di risolvere qualche problema, evidenziato nella gara precedente, durante il poco tempo delle prove libere mattutine della gara in corso. Per i piloti l’intervallo tra una gara, o una prova, e l’altra, è tempo dedicato a lavorare sulla vettura. Per questo anche arrivare nelle posizioni di rincalzo è già un ottimo risultato, a maggior ragione una vittoria ha sempre il sapore della conquista e del trionfo. Quel metro, che divide la pedana del podio dal terreno dove è appoggiato, quello che ha il numero 1, impresso in bella vista a noi che assistiamo entusiasti alla premiazione, ha dentro di se la lunghezza dei chilometri percorsi, il sudore intriso nella tuta e che scende sulla fronte dentro al casco, la gomma lasciata sull’asfalto del circuito e la voce del motore che ha accompagnato pilota e vettura verso lo sventolio della bandiera a scacchi.
Maurizio e Luca Riponi con Paolo Collivadino |
Essere chiamati a salire quel metro, sentire la voce dello speaker che scandisce il tuo nome, passare tra gli applausi degli amici, dei familiari, degli spettatori e degli avversari cancella, nel breve volgere di quel salto, la fatica e i sacrifici che magari durano da anni.
Premesse doverose, prima della stretta cronaca, per comprendere la straordinarietà di una giornata che sembrava segnata a non volgere, per il team, al meglio.
Subito un problema nelle prove libere ha appiedato Maurizio Riponi. Motore che si ammutolisce lungo la pista e impossibilità di riparazione nel ristretto tempo che intercorre tra una prova e l’altra. Per questa vettura era anche previsto uno scambio, tra gara 1 e gara 2, con Paolo Collivadino. Una scelta fatta anche per avere un parere tecnico sul potenziale della vettura data l’esperienza di quest’ultimo. Il fratello Luca non esita quindi a cedere la sua vettura “all’ortopedico volante”, così è conosciuto nell’ambiente il pilota milanese. Una sola vettura in gara e i fratelli a fare ciò che fanno per tutta la settimana….i meccanici. Una scelta dura, per chi ha atteso con impazienza il momento dall’ultima gara di ottobre, ma efficace. Collivadino parte con il secondo tempo nello schieramento. Al semaforo verde di gara 1 non azzecca una grande partenza, è superato e si trova quarto al primo giro. Ma da subito comincia a trovare il giusto feeling con la vettura.
– Metteva le ruote dove volevo io - dirà all’arrivo, esaltandone le qualità tecniche e provocando i larghi sorrisi di tutto il team. Non perde il contatto con i tre in testa, comincia una serie di sorpassi che lo porta a tagliare il traguardo con gli avversari che risultano solo un’ombra nei suoi specchietti retrovisori. La gioia, sua e del team, è palpabile, da tagliare a fette per usare un luogo comune. Se vogliamo anche un pizzico di incredulità, gli stessi avversari si complimentano ma già preparano la rivincita in gara 2. Non ci sarà scambio, c’è la concreta possibilità di un bis e la squadra conferma Collivadino. Partenza di gara 2 quasi in fotocopia, stavolta è il solo ed espertissimo Riccardo Calegari su F.J. Silva, già campione in questa categoria, a superarlo. Collivadino studia l’avversario per qualche giro, mentre a sua volta è incalzato da Giuliano Zecchetti su F.J. Reggiani, giunto secondo in gara 1. Passa decisamente all’attacco e ritorna in testa. I tre arriveranno staccati tra loro in meno di un secondo, sufficiente però a Collivadino per cominciare il campionato a punteggio pieno. Un binomio che a questo punto vuole recitare, in questa stagione, un ruolo interessante, contro avversari di tutto rispetto che non staranno certo a guardare. L’appuntamento, nel primo week-end di giugno, sulla pista parmense di Varano ci darà la misura di queste possibilità.