mercoledì 31 maggio 2017

"90 Anni 1000 Miglia", la terza vettura classificata della Corsa è ritornata al Museo Mille Miglia


Con ancora tangibile il fango della corsa ma con il podio in pugno, la vettura N. 94, vero gioiello dell'automobilismo italiano, l'Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport Testa Fissa (Zagato) chassis del 1933, torna al Museo Mille Miglia. La coppia Mozzi - Biacca della Scuderia Sports, supportata da Zagato e Chopard, ha conquistato un terzo posto assoluto grazie ad una significativa rimonta. L'esposizione 90 Anni 1000 Miglia si arricchisce così di un ulteriore valore aggiunto esponendo la vettura che ancora porta "sulla pelle" i segni della corsa.
Inaugurata il 4 maggio scorso, la mostra promossa da Automotive Masterpieces e dal Museo Mille Miglia con il patrocinio dell'Automobile Club di Brescia occuperà le sale del Museo fino al 7 gennaio 2018.

Non una semplice esposizione: il percorso è una sorta di viaggio nel tempo di questi fantastici gioielli. Grazie alla sua forte connotazione tecnologica, infatti l’allestimento, grazie a pannelli interattivi, racconta la storia di ogni vettura, le gare a cui ha partecipato, le foto storiche. Una mostra 2.0 in grado di emozionare visitatori di ogni età, dai bambini alle prese con vetture straordinarie (quasi da cartoon, immaginarie ai nostri giorni) agli appassionati di tutto il bello che auto come queste riescono a riassumere. Genio di design, abilità tecnica, gioielli di meccanica a volte eccentriche, tra cui spiccano eccellenze del Made in Italy. Un racconto reale e interattivo, che, alle automobili in esposizione, affianca totem touch screen, siti web dedicati, foto, video, rassegna stampa e molto altro ancora, portando il visitatore attraverso un percorso fatto di storia ed emozioni autentiche, raccolte con pazienza certosina da Automotive Masterpieces in collaborazione con il Museo Mille Miglia.

Un’esposizione in continua trasformazione perchè durante la gara alcune delle vetture esposte, proprio come l'Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport Testa Fissa, hanno lasciato le sale del museo per partecipare alla mitica corsa, lasciando così spazio ad un ampio ricambio di cimeli a quattro ruote.
Le oltre 30 vetture presenti sono esposte in ordine cronologico, i visitatori possono approfondire la storia e le caratteristiche di ogni automobile esposta visitando il sito web della stessa attraverso i diversi tool che danno accesso ai contenuti extra di ogni vettura: per esempio utilizzando i totem dislocati lungo il percorso di mostra o attraverso i feed ricevuti dai beacons posizionati sulle vetture e alla tecnologia BLE (Bluetooth Low Energy).
Un vero e proprio viaggio esperienziale attraverso le automobili che diventano storie da raccontare, una modalità che in gergo viene comunemente definita“Internet delle Cose”: è il passato che incontra il futuro.

“La vera sfida è il censimento globale delle auto che negli anni hanno corso la Mille Miglia, un lavoro immenso che ad oggi è ancora in corso. Abbiamo cercato di mettere in comunicazione passato e futuro, la tecnologia che sarà parte integrante della mostra ci aiuterà a coinvolgere un pubblico più ampio e a promuovere la storia della corsa più bella del mondo - ha dichiarato Sandro Binelli, coordinatore generale Automotive Masterpieces, ex segretario generale della Mille Miglia dal 2008 al 2012 e curatore della mostra –. La mission diAutomotive Masterpieces exibitions lab è quella di rendere accessibile il patrimonio motoristico in modalità digitale, sia al fine di promuovere lo scambio di idee e conoscenza, sia per approfondire le ricerche storiche”.

“È per noi un privilegio vedere tanti capolavori riuniti tutti insieme nei nostri spazi museali - ha commentato Vittorio Palazzani, Presidente del Museo Mille Miglia –. Speriamo che la mostra sia l’occasione per avvicinare anche il pubblico più giovane, che potrà così conoscere la storia della freccia rossa. Con questa esposizionestiamo tessendo nuovi rapporti con i collezionisti internazionali, grazie alla loro fiducia e alle loro vetture, la visita al museo sarà sempre nuova einteressante”.

L’organizzazione dell’esposizione è stata possibile grazie agli special partner Chopard e Zagato, al main sponsor OMR Automotive e agli sponsor AGI, Ambrosi, Camozzi Group, Finarte, Ivar, Streparava, Zurich. Il progetto nel suo insieme, prevede a breve anche l'uscita di un libro ed una 3D virtual exhibition.


Alfa Romeo 6C 1500 GS Gran Sport Testa Fissa (Zagato)
alla 1000 Miglia 2017 con Giordano Mozzi e Stefania Biacca (3° posto assoluto)

Nei primi Anni 20 Ugo Zagato conobbe il geniale progettista dell’Alfa Romeo Vittorio Jano con il quale trovò un’intesa fondamentale: Jano voleva costruire Alfa vincenti e aveva bisogno dei migliori fornitori. Era lo stesso periodo in cui il giovane Enzo Ferrari iniziava la sua carriera di pilota proprio con le vetture milanesi. Nel 1926 con la nascita dell’Alfa Romeo 6C (progettata da Jano) avvenne la consacrazione come marchio di carrozzeria preferito per vestire telai da competizione: erano carrozzate Zagato l’Alfa Romeo 6C 1500 Mille Miglia Speciale che vinse la 1000 Miglia del ’28, la 6C 1750 SS che trionfò all’edizione del ’29 e la 6C 1750 GS che, con Nuvolari, dominò nel ’30. Il Drake, nel frattempo, smise progressivamente i panni di pilota per dedicarsi all’aspetto gestionale e organizzativo. Nel 1929 fondò a Modena la Scuderia Ferrari, il team privato delle Alfa Romeo ufficiali e scelse Zagato come partner per la fornitura di carrozzerie. Grazie al trinomio Alfa – Ferrari – Zagato furono scritte pagine indimenticabili della storia sportiva automobilistica del periodo. L’Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport, massimo sviluppo sportivo della 6C in quel periodo, veniva proposta anche con motore ridotto a 1,5 litri per gareggiare nelle classi inferiori.

Il telaio 10814406, nato nel 1933, è uno dei 18 costruiti dotati di un motore Testa Fissa, ovvero con testa e corpo cilindri solidali per scongiurare danni alla guarnizione della testata dovuti all’uso intenso. Acquistata dalla una nota pilotessa Anna Maria Peduzzi (conosciuta come "Marocchina"), corse ampiamente negli anni Trenta. Prese parte alla 1000 Miglia del 1934 per la Scuderia Ferrari con al volante Anna Maria “Marocchina” Peduzzi e Gianfranco Comotti. Giunsero tredicesimi assoluti e vinsero la classe per vetture Sport fino a 1,5 litri. Ritornò nel 1936 guidata dallo svizzero Emmanuel de Graffenried ma non si classificò. Nel 1953 fu importata negli USA da Luigi Chinetti (il famoso importatore Ferrari e proprietario del NART - North American Racing Team).