E’ stata una stagione particolare quella del debutto di Matteo Ghidini nel Campionato del Mondo Junior Moto 3. Il giovane pilota di Concorezzo ha disputato gran parte della stagione del Repsol CEV Moto 3 con il team Cruciani. Dopo aver pagato lo scotto dell’inesperienza nei primi appuntamenti, soprattutto l’assoluta assenza dai test invernali ha avuto il suo peso, grazie anche all’apporto di un team preparato e di qualità come quello di Oliviero Cruciani, proveniente dal Motomondiale, la stagione di Matteo è stata in continua crescita, tanto da arrivare a ridosso della zona punti negli ultimi appuntamenti.
Non è un campionato facile, quello del CEV, se si considera che i primi quindici – venti piloti in qualifica hanno al massimo otto decimi di distacco dal poleman e soprattutto che i team di punta utilizzano moto ufficiali, in quanto sono veri e propri test team del Motomondiale, che provano le moto che poi si vedranno nella MotoGP l’anno successivo. Arrivare a ridosso della top 20 nell’anno di apprendistato con una moto del 2012 (FTR) e oltre quaranta piloti iscritti, è dunque da considerarsi un grande punto di partenza in vista della stagione 2017.
Anche nell’ultima gara, sulla pista di Valencia, Matteo ha dimostrato di poter ambire alle posizioni di vertice. Al via della gara finale si sono presentati in 55, molti dei quali avevano potuto effettuare test due settimane prima. Matteo non ha potuto essere presente ai test ed in più, il giovedì antecedente la gara, non si sono effettuate le consuete prove libere. Ghidini è quindi sceso in pista solo il venerdì ed ha sfiorato l’accesso diretto alla gara finale di domenica. Ha quindi dovuto partecipare alla gara di selezione del sabato, dove è partito dalla quarta piazza ed alla prima curva è transitato in prima posizione. Il pilota brianzolo ha quindi percorso quattro giri in testa prima di dover entrare ai box per scontare un ride-through inflittogli dalla direzione gara. Matteo è stato accusato di jump start, anche se, dopo aver visionato il replay, si è appurato che la moto, dopo un leggero scatto a causa della frizione, è rimasta ferma fino al semaforo verde. Inflessibili i commissari, che hanno però penalizzato Ghidini in maniera eccessiva. Infatti, il pilota della FTR numero 14, ha dovuto riprendere dalla tredicesima piazza ed in pochi giri, con un ritmo senza eguali e tempi di tutto rispetto, è riuscito a recuperare fino alla decima piazza.
Proprio a Valencia, quindi, si sono potuti confermare i grandi progressi di Matteo nella Moto 3, come confermato direttamente da lui al rientro in Italia: “Penso che la scelta di gareggiare nel Mondiale Junior della Moto 3 sia stata la cosa giusta. Giusto il Campionato, giusto il team.
I grandi progressi registrati, nonostante i pochi test, li devo sia al mio impegno sia al grande aiuto della squadra. La quasi assenza di prove ci ha obbligati a effettuare molti esperimenti durante i turni di prove libere e quindi siamo partiti già penalizzati ancor prima di scendere in pista. Nonostante ciò siamo riusciti ad avvicinare le squadre ufficiali, addirittura qualche pilota sono riuscito a tenerlo dietro in alcune occasioni. La confidenza ed il feeling con la moto sono cresciuti ad ogni appuntamento, è cresciuta molto la mia sicurezza e lo si è visto nei tempi e nei risultati. Ovviamente, per il mio primo anno nella categoria, non ci aspettavamo molto di più anche se mi sarebbe piaciuto poter entrare in zona punti. Cosa che avrei potuto fare nel penultimo ed ultimo appuntamento della stagione. Non ne faccio un dramma perché sono già entusiasta di quanto potrò fare la prossima stagione. Le mie prestazioni non sono passate inosservate e devo dire che si sono aperte alcune opportunità che potrebbero sfociare in un buon programma per il prossimo anno. Spero quindi di poter concretizzare a breve queste opportunità per pianificare un’ottima stagione 2017. Colgo l’occasione per ringraziare tutti gli sponsor che mi hanno dato una mano in questa stagione: Crimat, REN Electron, Frenocar, Emmedi Auto, FASB Tools, TS Technosystem, +Ego, BaX Zaini”.
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