Il “Nido dell’Aquila”, disputato sulla lunghezza di sei prove speciali complessive, ha conosciuto il successo, il bis del 2015, di Luciano Cobbe e Fabio Turco,su Ford Focus WRC, arrivato al termine di una giornata avvincente, tirata e spettacolare, data anche l’incertezza delle condizioni meteo. Il resto del podio è andato a Dalmazzini-Ciucci (Peugeot 207 S2000), primi dei partecipanti al “Trofeo Rally Terra” e secondi assoluti, mentre terzi sono giunti Fanari-Stefanelli (Ford Fiesta R5).
Organizzato da PRS Group, con la convinta ed importante collaborazione del Comune di Nocera Umbra e di Radio Subasio, “il Nido” è stata prova di apertura del Challenge Raceday 2016-‘17, ed ha certamente puntato bene i riflettori sulla validità dell’avvincente Trofeo Rally Terra (TRT), del quale era il quarto appuntamento, oltre ad avere la validità del Campionato Italiano Cross Country, giunto alla terza tappa.
Per avere il responso finale si è dovuto attendere l’ultima prova speciale, il terzo passaggio sulla sempre esaltante salita del Monte Pennino. Sino ad allora il duello era stato tra Cobbe ed il giovane modenese Andrea Dalmazzini, al via con una meno potente – ma efficace - Peugeot 207 S2000. Durante le prime battute di gara era stato proprio Dalmazzini, a prendere il comando della gara, rimanendoci sino alla terza prova, per poi subire l’attacco del driver trentino, bravo quindi a sapere tenere la leadership sino alla bandiera a scacchi e confermandola con una prestazione cronometrica di livello proprio nella prova finale.
Dalmazzini ha chiuso dunque secondo ma, come già scritto, primo tra gli iscritti al Trofeo Rally Terra, approfittando anche della debacle del sammarinese Daniele Ceccoli, ritirato per rottura del motore alla sua Skoda Fabia S2000, senza poter neppure lottare con gli avversari se non durante la prima prova, dove aveva siglato solo il sesto scratch a 15” dal vertice.
Le bizze del meteo hanno condizionato non poco le scelte di gomme, le classiche carte della classifica hanno rischiato più volte di vedersi rimescolate, creando non poca apprensione tra gli equipaggi. La terza piazza finale è stata anche essa acquisita in “zona Cesarini”, quindi con il responso dell’ultimo tratto cronometrato disponibile: l’ha fatta sua l’atteso locale (di Foligno) Francesco Fanari, al debutto sulle strade amiche con la Ford Fiesta R5.
Affiancato dal sammarinese Stefanelli, Fanari, pur venendo anche condizionato dalle scelte di gomme ha sempre corso a ridosso del podio assoluto impegnandosi al massimo per capire la vettura “dell’ovale blu” che aveva a disposizione. La classica zampata finale, coronamento di una progressione importante di sensazioni e di riscontri cronometrici, Fanari l’ha compiuta a spese del giovane veneto Niccolò Marchioro, affiancato da Marchetti (Peugeot 208 T16 R5), staccandolo di 4”3.
Marchioro dunque quarto, anche lui con ampio merito, avvicinando tra l’altro sensibilmente l’ancora leader in classifica del Trofeo Terra Ceccoli (qui rimasto senza punti), mentre completa la top five finale il bresciano Lugi Ricci, in coppia con Christine Pfister, sulla Subaru Impreza Sti Gruppo N, Al suo primo “Nido”, Ricci, arrivato a Nocera Umbra già da Campione 2016 del Gruppo N, ha onorato al meglio il fresco titolo con una prestazione estremamente efficace, riuscendo a scrollarsi di dosso il veronese Luca Hoelbling, giuntogli alle spalle, in sesta piazza assoluta, con una più potente Skoda Fabia R5.
Settimo, limitato da un paio di forature, il romagnolo Andrea Succi, alle prime armi anche lui con una Ford Fiesta R5 e di nuovo grande prestazione per l’inossidabile forlivese Bruno Bentivogli, ancora al volante con una non più giovane Subaru Impreza Gruppo N, con la quale ha finito ottavo. Altri due grandi nomi del rallismo italiano,Piergiorgio Bedini (Mitsubishi Lancer Evolution Gr. N) e Giovanni Manfrinato (Mitsubishi Lancer EVO IX Gr. R) hanno completato la top ten.
Tra le vetture a due ruote motrici, il migliore è stato il giovane fiorentino Tommaso Ciuffi, in coppia con Morganti, su una Peugeot 208 R2, anche quattordicesimi assoluti, mentre nel Trofeo Twingo ha vinto all’ultima prova il fiorentino Giacomo Matteuzzi su Alessandro Nerobutto, quest’ultimo incappato in un “lungo” proprio mentre era ad un passo dal successo, mentre il rivale per il monomarca francese Trevisani si è fermato per problemi al motore.
> foto Massimo Bettiol