La Volvo Amazon 122 classe 1961 dell’equipaggio Leonardo Fabbri-Vincenzo Bertieri ha concluso al terzo posto assoluto una gara magistrale in una delle classiche più prestigiose e impegnative nel panorama della Regolarità per auto storiche internazionale.
A completare la convincente prova di squadra della compagine Volvo alla Coppa d'Oro delle Dolomiti è arrivato il quarto posto assoluto ottenuto dalla Volvo P1800 Jensen (anch’essa del 1961) di proprietà del Registro Volvo portata in gara dalla collaudata coppia Massimo Zanasi-Barbara Bertini, autori di una prova caparbia e sempre all’attacco.
A riprova dell’ottima prestazione fornita, Fabbri-Bertieri hanno conseguito anche un secondo posto di raggruppamento e un secondo posto nella classifica della tappa notturna. Analogamente, Zanasi-Bertini hanno collezionato un terzo posto di raggruppamento e un terzo posto nella tappa notturna.
A riprova dell’ottima prestazione fornita, Fabbri-Bertieri hanno conseguito anche un secondo posto di raggruppamento e un secondo posto nella classifica della tappa notturna. Analogamente, Zanasi-Bertini hanno collezionato un terzo posto di raggruppamento e un terzo posto nella tappa notturna.
Scarsa fortuna ha invece avuto l’equipaggio di punta della Scuderia Volvo, quello composto da Nino Margiotta e Bruno Perno, che si sono ritirati nell'ultimo giorno di gara a causa della rottura dell’albero di trasmissione della splendida Amazon 121 bicolore del Registro Storico Volvo loro affidata (dono di un socio del Registro stesso).
La vettura era al debutto in gara con i colori ufficiali Volvo e, come spesso accade, si è trattato di un esordio tribolato sul piano meccanico. Dopo una serie di guai di carburazione, ci ha pensato – come detto – l’albero di trasmissione a tradire le attese di piloti e tecnici. Così, dopo diversi tentativi di riparazione, l’albero ha ceduto definitivamente e nulla ha potuto stavolta l’assistenza mobile dell’ottimo Giuseppe Rovere, che ha persino eseguito una saldatura dell’albero per strada.
La vettura era al debutto in gara con i colori ufficiali Volvo e, come spesso accade, si è trattato di un esordio tribolato sul piano meccanico. Dopo una serie di guai di carburazione, ci ha pensato – come detto – l’albero di trasmissione a tradire le attese di piloti e tecnici. Così, dopo diversi tentativi di riparazione, l’albero ha ceduto definitivamente e nulla ha potuto stavolta l’assistenza mobile dell’ottimo Giuseppe Rovere, che ha persino eseguito una saldatura dell’albero per strada.
A dispetto della delusione per i guai della Amazon dell’equipaggio di punta, Gianluca Fabbri, Responsabile dell’Attività della Scuderia Volvo, non nasconde la propria soddisfazione per le prestazioni degli altri piloti della Scuderia:
“Con Nino fuori gioco è stato fantastico vedere la progressione degli altri nostri due piloti e la loro determinazione nel dare alla squadra Volvo la soddisfazione che meritava. Sono felicissimo per il terzo e il quarto posto ottenuti, oltre ai piazzamenti di raggruppamento. Come ho già avuto modo di dire, i risultati parlano di una Scuderia Volvo in grande forma e che si sta conquistando la stima e il rispetto di tutto l’ambiente. E non solo per i quanto ottenuto in gara, ma anche per la professionalità, la serietà e la qualità che contraddistingue il nostro lavoro e il nostro modo di intendere e di affrontare la Regolarità per auto storiche. Che deriva dal fatto che la Scuderia Volvo rappresenta una Casa automobilistica nota per il suo stile e la sua correttezza. Insomma, la Scuderia Volvo c’è e continuerà a combattere all’insegna della sana competizione sportiva ai vertici del Campionato Grand’Eventi”.
> Photo credits: Roberto Deias