C’è un nuovo appuntamento nel calendario della Scuderia Volvo per il 2016: si tratta della Coppa d’Oro delle Dolomiti, una delle classiche più prestigiose nel panorama della Regolarità per auto storiche, in programma il prossimo weekend, dal 21 al 24 luglio. Per la squadra ufficiale Volvo si tratta della prima partecipazione alla gara. La Scuderia prosegue dunque la propria missione di diffusione della cultura dell’auto di Volvo in tutta Italia e si propone a un pubblico nuovo, quello che si recherà a vedere le protagoniste della manifestazione ambientata nella cornice incantata delle alpi ampezzane. Una gara di valore fondamentale per accumulare punti utili al campionato Grand’Eventi.
Bruno Perno e Nino Margiotta |
Al via di Cortina d’Ampezzo la Scuderia si presenta al gran completo e con importanti novità. Per la Coppa d’Oro, la Scuderia Volvo acquisisce infatti una splendida Amazon 121 bicolore dono di un socio del Registro Storico che per l’occasione viene affidata all’equipaggio di punta composto da Nino Margiotta e Bruno Perno.
Fra le conferme, invece, la P1800 Coupé Jensen del Registro Volvo affidata alla collaudata coppia Zanasi-Bertini e l’Amazon 122 della coppia Fabbri-Bertieri. Nonché l’assistenza mobile garantita dal tecnico Giuseppe Rovere, che in più di un’occasione si è rivelata preziosa e talvolta determinante ai fini del risultato finale. Un esempio della perfetta organizzazione di squadra che porta la Scuderia Volvo a essere considerata un vero e proprio punto di riferimento.
Ogni Volvo racconta una storia di persone e le due auto ufficiali proprietà del Registro Italiano Volvo d’Epoca presenti alla Coppa d’Oro delle Dolomiti non costituiscono un’eccezione.
La Volvo Amazon 121 blu e bianca del 1958 affidata all’equipaggio di punta Margiotta-Perno è stata gentilmente donata alla Scuderia da Roberto Galli di Rovereto (TN), socio del Registro Volvo d’Epoca. Una nobile conclusione per la lunga storia d’amore che ha legato Galli alla sua Amazon, una storia iniziata agli inizi del 1990 quando Galli vide la vettura in Danimarca. L’auto era utilizzata da un alto prelato danese che si avvaleva di un autista personale. Vista l’età della vettura, il prelato decise di disfarsene ed è qui che entrò in gioco Galli. Che quella Amazon voleva a tutti i costi e che partì, con tanto di carrello per andare a recuperarla dopo essere riuscito ad acquistarla. Ma la parte difficile doveva ancora arrivare. Le lentezze della burocrazia italiana costrinsero Galli a lasciare la sua Amazon in deposito alla frontiera italiana fino a quando le pratiche ne testimoniarono l’acquisto. Era il 5 febbraio del 90 quando la dogana rilasciò il mezzo. Ma fu necessario aspettare il 10 maggio del ‘91 per ottenere dal Ministero dei Trasporti il certificato di nuova immatricolazione.
Iniziò dunque per la Amazon una lunga carriera di viaggiatrice sulle strade italiane, con anche un bel po’ di gare all’attivo. Galli intraprese infatti una carriera di pilota navigato dalla moglie Barbara, che ha contribuito in modo significativo a raccogliere buoni risultati in diverse gare disputate. E le corse dovevano proprio essere il destino segnato per la Amazon del prelato danese, dato gli impegni che la attendono oggi.
Zanasi - Bertini |
La bellissima Volvo P1800 Jensen coupé bianca con interni rossi del 1961, ormai presenza riconosciuta di Volvo alle gare di regolarità, è stata invece strappata a una fine ingloriosa che ne prevedeva la demolizione. Era infatti stata abbandonata in una cascina di proprietà del concessionario Volvo di Rimini, che per ragioni diverse si voleva disfare dell’auto. Fortunatamente, prima di agire in tal senso, il concessionario fu avveduto e contattò il Registro Volvo d’Epoca per capire se ci fosse interesse per la vettura. Nonostante il Registro avesse già una P1800 coupé nelle proprie fila e quindi non fosse in programma l’acquisizione di un’altra vettura analoga, i responsabili del Registro andarono a visionare l’auto e ci volle poco per capire che si trattava di un colpo di fortuna. Quando il concessionario aprì le porte della cascina, il paraurti anteriore con i due paracolpi frontali rivolti verso l’alto non lasciò spazio a dubbi: si trattava di una P1800 realizzata dalla carrozzeria inglese Jensen, un’autentica rarità. La decisione di acquisirla al Registro Volvo fu quindi immediata e iniziò da lì un lungo iter di restauro totale dell’auto. Dalla sabbiatura della carrozzeria agli interni, dalla meccanica all’impianto elettrico, la P1800 è stata praticamente ricostruita utilizzando ovviamente tutti ricambi originali Volvo.
I lavori di ripristino sono durati circa due anni, al termine dei quali la P1800 Jensen è stata riconsegnata agli splendori originali. Al punto tale che, in aggiunta agli impegni con la Scuderia, l’auto è spesso protagonista di eventi realizzati da Volvo Car Italia nei quali svolge il ruolo di icona dello stile Volvo. Una degna erede della P1800 coupé resa celebre in tutto il mondo negli anni ’60 dalla serie televisiva Il Santo, con l’attore Roger Moore.
Con un primo, un secondo e un terzo posto nelle prime tre gare dell’anno, Nino Margiotta ha già avuto modo di mostrare che quest’anno per il titolo occorre fare i conti con il pilota portacolori della Scuderia Volvo. Il driver siciliano ha dominato tutte le gare fin qui disputate, forte di una condizione psicofisica invidiabile e di una straordinaria capacità di concentrazione. Solo il gioco dei coefficienti legati all’età della vettura utilizzata (una Volvo PV544 del 1965) ha impedito tre primi posti sul podio; ma nella WinteRace neppure i coefficienti hanno potuto fermare la marcia trionfale del pilota Volvo.
Peraltro, l’eccellente annata della Scuderia Volvo è fatta dei risultati di tutti i piloti, in virtù dei quali la compagine Volvo figura stabilmente sui gradini più alti del podio nelle classifiche per scuderie.
I risultati ottenuti autorizzano dunque l’ottimismo. Non lo nasconde Gianluca Fabbri, Responsabile dell’Attività della Scuderia Volvo: “Sono ovviamente soddisfatto di quanto ottenuto fino a oggi dalla Scuderia Volvo e dai suoi piloti, anche se talvolta i coefficienti ci hanno penalizzato e il nostro Nino Margiotta non ha potuto vedere sempre il suo dominio in gara trasformato in primo posto sul podio. Ma i risultati sono lì e parlano di una Scuderia Volvo in grande forma. Che per noi significa un raddoppiato impegno per affrontare le prossime gare con una carica e un senso di responsabilità ancora maggiori. A cominciare ovviamente dalla Coppa d’Oro delle Dolomiti, dove arriviamo per la prima volta e con importanti novità in termini di vetture. Ovviamente, faremo di tutto per permettere a Volvo di essere stabilmente ai vertici del Campionato Grand’Eventi”.
> Credits: DR photo; Volvo Car Italia