lunedì 20 giugno 2016

CONCLUSA A MONZA LA 63^ COPPA INTEREUROPA



Conclusa all'Autodromo di Monza la 63a edizione della Coppa Intereuropa che ha visto protagoniste auto da corsa del passato in sette gare e nelle molteplici iniziative che hanno animato le zone paddock.

Molto combattute tutte le gare che hanno visto duellare dal semaforo verde fino alla bandiera a scacchi circa 150 vetture. 
Il FIA Lurani Trophy For Formula Junior Cars, in cui corrono le Formula Junior della categoria nata nel 1958 (da un’idea del conte Giovanni Lurani) che debuttò proprio a Monza quell’anno, è stato caratterizzato da un combattutissimo duello che ha animato le due gare in programma, molto avvincenti, fra la Lotus 22 del 1963 condotta da Manfredo Rossi Di Montelera, che ha vinto gara 1 alla media di 156,9 Km/h, e la Lola Mk5A del 1963 dello svizzero Philipp Buhofer, che si è affermata in gara 2 alla medesima media di 156,9 Km/h. A parti invertite le seconde posizioni. Bella prova in gara 2 per il britannico Mark Pangborn su Lotus 20B del 1961, terzo a meno di un secondo da Rossi di Montelera a cui ha cercato insistentemente di insidiare la posizione.

Per quanto concerne le Formula 2 dell’Historic Sports Cars Club (serie che raggruppa vetture di marchi prestigiosi come Brabham, Chevron, Crossle, Lola, Lotus, March, Modus, Surtees, ecc.) protagonista indiscusso delle due giornate è stato il napoletano Cosimo Turizio che, con la sua March 762 del 1976, ha vinto sia ieri (alla media di 178,3 Km/h), sia oggi (alla media di 164,9 Km/h) al termine di una gara 2 rocambolesca. Scivolato negli ultimi giri dalla testa del plotone alla quarta posizione, è poi riuscito a risalire e transitare secondo sotto la bandiera a scacchi: questa posizione gli è valsa la vittoria per una penalità di dieci secondi per partenza anticipata comminata al britannico Phill Hall che, alla guida di una March 752 del 1975, gli ha conteso a lungo la testa del plotone nelle due gare. Ieri è finito secondo, oggi solo quinto, nonostante abbia tagliato per primo il traguardo, per la decisione della direzione gara.

Da segnalare che la March di Hall si è aggiudicata il 2° Trofeo “Gianluca Valt” (premio intitolato ad un grande appassionato dello sport motoristico scomparso prematuramente l’anno scorso), essendo stata votata dal pubblico presente come la vettura più bella e meglio conservata fra tutte quelle presenti nel paddock.

Emozioni nei box e in pista con le splendide vetture della HGPCA (Historic Grand Prix Cars Association) che dal 1979 raccoglie alcuni fra i più performanti esemplari che hanno entusiasmato per mezzo secolo i circuiti di tutto il mondo. Nelle due gare in programma il dominatore è stato il britannico Jon Fairly con la Brabham BT11/19 del 1964 che ha vinto ieri alla media di 162,3 Km/h e oggi di 158,0 Km/h, media inferiore causa la leggera pioggerella che ha caratterizzato oggi gara 2. Il connazionale Andrew Beaumont con una Lotus 24 del 1962 ha conquistato due secondi posti. Molto ammirate e ancora performanti una Ferrari Dino del 1960, una Era R9B del 1936, due Maserati 250F CM7 e 250F 2523 del 1958 e del 1954, una Cooper T71/73 del 1964 (giunta quest’ultima terza in gara 2 con il britannico Alan Baillie).

In corsa anche due vetture che parteciparono alla Monzanapolis del 1958: la Lister Jaguar Monza GP del 1958, numero 2 condotta dal britannico Jolley Rod, e la Kurtis 500 C del 1954, numero 77 con alla guida il britannico Owen Geraint. Migliore risultato per loro in gara 2: sesto posto per Rod, ottavo posto per Owen.

L’appuntamento conclusivo era riservato alle vetture dell’Alfa Revival Cup: in programma una gara di 60 minuti. Un nubifragio scatenatosi sull’Autodromo, con pioggia sempre più battente, ha costretto la direzione gara ad interrompere la competizione dopo circa tre quarti d’ora. E’ risultato vincitore Franco Monguzzi con una GTAM del 1971 che, partito dalla pole position, ha completato 17 giri alla media di 139,3 Km/h, precedendo Roberto Arnaldi, alla guida di una GTAM del 1976, e l’equipaggio composto da Bruno Mazzuoli e Amerigo Bigliazzi su una Alfetta GT6 del 1981.

I premi ai vincitori sono stati consegnati da piloti indimenticabili come Bruno Giacomelli, Beppe Gabbiani e Alberto Colombo.

- foto Giorgio Aroldi