Mastica amaro Luca Ottaviani (600 Supersport, Team Sonic Pro Race) nel week end di debutto del CIV 2016 al “P. Taruffi” di Vallelunga (Round 1-2). Condizioni meteo ed asfalto della pista al limite del regolamento condizionano l’intero appuntamento capitolino generando una serie di misunderstanding che poco hanno a che fare con sportività e normative sulla sicurezza dei piloti. Archiviata al 15° posto (8° tempo in griglia 1’40.953) una confusa e mutilata gara 1 con preventiva esposizione della bandiera rossa, il pilota di Vallefoglia è solidale con la decisione domenicale dei colleghi di saggiare simbolicamente la pista ma rientrare ai box al termine della prima tornata. Scenario resosi necessario, dopo alcuni breefing con l’organizzazione del tricolore, a causa del pericoloso combo meteo-scivolosità fondo per l’incolumità dei protagonisti. Purtroppo, sono la maggior parte degli stessi piloti a disonorare gli accordi verbali pattuiti proseguendo nella competizione. Ottaviani, fedele alla parola data, alza la visiera e parcheggia la sua Yamaha R6.
Luca Ottaviani: “Io ho una parola sola, se dico una cosa poi la mantengo. Inutile lamentarsi di come girano certe normative sulla sicurezza se poi fa comodo tenere altri comportamenti. Condizioni meteo assurde ed asfalto viscido, io e qualche altro pilota abbiamo tenuto fede agli accordi nel rispetto della nostra ed altrui incolumità. Pazienza, mi tocca passare per patacca a me. Ringrazio il team Sonic Pro Race per il lavoro superlativo svolto in un week end che prometteva bene alla volta dello scorso giovedì. Buon passo gara sull’asciutto e pronti gli antidoti tecnici per la pioggia, non per il diluvio”.
Gianluca Aluigi (Moto Club A.Benz, manager Ottaviani): “Chiudiamo alla svelta questa pagina che ha ben poco di sportivo. Abbiamo lavorato tanto e bene per tutto un week end improponibile dal punto di vista del meteo, bravo Luca a raccogliere un punticino in una gara 1 ridotta a 6 tornate. Orgoglioso del comportamento del mio pilota, persona fedele ai propri valori”.
> foto Andrea Bonora