sabato 6 febbraio 2016

Mauro Argenti: una lunga passione per le corse fino alla vittoria al Monte-Carlo Historique



E' stato tra i protagonisti del Rallye Monte-Carlo Historique, che quest'anno, senza le tradizionali strade innevate, ha proposto un copione inedito e non facile da interpretare. Una gara di oltre 3000 chilometri decisa in una manciata di chilometri nel buio dell'ultima notte. Tra gli equipaggi che hanno conquistato il posto più alto del podio (in classe 3, vetture costruite dal 1966 al 1971) quello con Mauro Argenti al volante e la moglie Roberta Amorosa alle note su una Porsche 911 T.
Un risultato che è anche il frutto della grande esperienza maturata da Mauro Argenti in diverse specialità dell'automobilismo sportivo, tra gare di velocità e di regolarità.

"Nella regolarità ho avuto qualche presenza con una certa assiduità alla fine degli anni 80. - si racconta il pilota bolognese - Ho invece, praticamente sempre, disputato gare di velocità in salita, in circuito e di rally, con vetture moderne. Ho fatto il Rally di Monte-Carlo (quello moderno, non quello storico) nel 1971 al volante di una Autobianchi A112 (non Abarth, nel 1971 le Abarth ancora non c’erano) partendo da Atene assistito dalla squadra Fiat, che allora schierava Paganelli, Lindberg e Bisulli grazie alla gentile disponibilità del dott. Luigi Tabaton, presidente e fondatore della Scuderia Grifone. Ho ripetuto il Rally di Monte-Carlo moderno nel 2011, al volante di una Mitsubishi Evo 9 assistita da Mauro Nocentini, con sul sedile di fianco un grande navigatore professionista, Nicola Arena, che in quel momento era 13° nel ranking mondiale dei navigatori professionisti. Grazie soprattutto a lui e alla splendida Mitsubishi messami a disposizione da Nocentini, ho chiuso in 49 posizione assoluta".


Un curriculum importante con risultati prestigiosi.

"Nel corso della mia lunga passione per le gare, ho corso in Italia e all’estero con tantissime vetture diverse ( Porsche 993 RS, Porsche 964 RS, 997 GT3, Toyota Celica, Subaru Legacy, ecc). Tra le mie vittorie che ricordo con maggior piacere, la 2 ore di Spa con la Porsche, la 24 ore Telethon di Adria con la Mitsubishi, e la 500 Km di Misano con la Porsche 993 RS nel 2004".


Fino alla vittoria in questo strano Monte-Carlo Historique senza neve.

"Per quanto riguarda il Monte Historique, ho voluto fare questa esperienza insieme a mia moglie Roberta Amorosa (che mi ha navigato per alcuni anni nei rally) per rendermi conto del tipo di gara. Non avevo nessuna esperienza di gare a media, e quindi avevamo tutto da imparare. Ci siamo preparati molto bene, e ci siamo difesi per 13 prove su 14 della gara, dove i regolaristi abituali hanno avuto la meglio dato che il fondo era secco e quindi contava la precisione. Alla fine della 13a prova, eravamo infatti 50° assoluti, malgrado le strade asciutte favorissero i regolaristi veri, abituati ad andare a media. Lo sconvolgimento di classifica lo si è però avuto nella 14a ed ultima prova speciale, la Lantosque-Coaraze di 48 chilometri, dove la condizione difficile della 

strada (viscida per pioggia e fango) ma soprattutto la fitta nebbia che i concorrenti hanno incontrato per circa 12 dei 48 chilometri, hanno reso la prova una gara di velocità (vinta dal rallysta francese Sébastien Chardonnet su A112 Abarth)) 
e non più di regolarità, per l’impossibilità di mantenere la media imposta. In queste difficili condizioni ho messo a frutto la mia esperienza in gare di velocità, ed ho rimontato 26 posizioni, concludendo la gara in 24a posizione assoluta e in prima posizione di classe. Grazie a questo risultato siamo stati tra i 14 premiati (al Monte non accade come in altre gare dove vi sono coppe per tutti) ed abbiamo avuto un riconoscimento davvero molto ambito e al quale certo non pensavamo prima della partenza".