Era la vettura più attesa alla serata intitolata “Driven by Disruption” e non ha deluso le aspettative: la Ferrari 290 MM appartenuta a Juan Manuel Fangio è stata battuta all’asta da RM Sotheby’s alla cifra di 28 milioni di dollari (25,8 milioni di euro). La vettura, che era di proprietà del collezionista Pierre Bardinon, è una rarità assoluta: esistono, infatti, solo quattro esemplari di questo modello.
Nella fattispecie, questa 290 MM, telaio 0626, nell’ambiente delle corse era stata soprannominata l’Indistruttibile, perché nonostante una lunghissima carriera agonistica, ben otto anni al vertice, non rimase mai vittima di incidenti, nemmeno quando dalla Scuderia Ferrari venne venduta alla Scuderia Temple Buell per essere impiegata nelle gare più impegnative del continente americano.
Quasi incredibile l’elenco dei piloti che l’hanno guidata: Juan Manuel Fangio, ovviamente, ma anche il campione del mondo di Formula 1 del 1961, Phil Hill, i fortissimi Peter Collins, Wolfgang Von Trips, Eugenio Castellotti e Luigi Musso, fino ad arrivare a specialisti di gare endurance come Olivier Gendebien e Joakim Bonnier. Proprio sotto le insegne della Scuderia Temple Buell questa vettura ottenne la sua vittoria più importante, quando trionfò alla 1000 Km di Buenos Aires con Masten Gregory, Castellotti e Musso.