Un super Lucio Da Zanche non basta per il personale tris nella gara a lui più cara, il Rally di Sanremo. Per il campione di Bormio nel 2014 era stato tappa fondamentale nella conquista del Campionato Europeo auto storiche secondo raggruppamento, quest'anno, invece, navigato da Giuseppe Mancuso sulla Porsche 911 RSR della Pentacar di Colico, il valtellinese si è dovuto arrendere a due forature nel corso della seconda tappa di sabato 11 aprile dopo aver dominato al venerdì la prima parte della 30^ edizione del Sanremo Rally Storico, seconda prova dell'Europeo e del Tricolore 2015.
Da Zanche aveva sbaragliato la concorrenza fin dalla PS1, la “San Romolo 1”, stravincendo la battaglia contro il cronometro e ripetendosi nella PS3 “Bignone”. In mezzo il secondo posto della PS2 a soli due decimi dal francese Valliccioni. Un dominio continuato in classifica generale fino alla serale PS4, secondo passaggio a San Romolo, quando a causa di una foratura alla posteriore sinistra occorsagli nel trasferimento e riparata in loco l'equipaggio della Piacenza Corse ha pagato il ritardo al controllo orario con 40 secondi di penalità.
Un Sanremo davvero complesso per il campione europeo 2014 e bicampione italiano 2011 e 2012, capace comunque di dimostrare il reale potenziale dell'equipaggio italiano e della rossa Porsche by Pentacar che hanno strabiliato nelle prime prove delle 11 in programma.
“Non so proprio né dove né come abbiamo forato, tra l'altro pure in trasferimento - dichiara Da Zanche -; so soltanto che ce ne sono capitate di ogni dopo un inizio spettacolare. Non guidavo un'auto da corsa da cinque mesi e senza un chilometro di test ho messo dietro tutti. Le forature, l'uscita di strada della R5 e un tempo imposto francamente inspiegabile e del tutto non idoneo al livello che abbiamo dimostrato sono un vero peccato e dimostrano che la dea bendata ci ha voltato la faccia, ma la soddisfazione e l'orgoglio per una performance nettamente di vertice restano tutte e le condivido con la Pentacar e i fratelli Melli, il mio compagno d'avventura, la scuderia, tutti i partner commerciali e i miei sostenitori, che in questi giorni si sono fatti sentire sia da casa che qui a Sanremo. Grazie!”
“Non so proprio né dove né come abbiamo forato, tra l'altro pure in trasferimento - dichiara Da Zanche -; so soltanto che ce ne sono capitate di ogni dopo un inizio spettacolare. Non guidavo un'auto da corsa da cinque mesi e senza un chilometro di test ho messo dietro tutti. Le forature, l'uscita di strada della R5 e un tempo imposto francamente inspiegabile e del tutto non idoneo al livello che abbiamo dimostrato sono un vero peccato e dimostrano che la dea bendata ci ha voltato la faccia, ma la soddisfazione e l'orgoglio per una performance nettamente di vertice restano tutte e le condivido con la Pentacar e i fratelli Melli, il mio compagno d'avventura, la scuderia, tutti i partner commerciali e i miei sostenitori, che in questi giorni si sono fatti sentire sia da casa che qui a Sanremo. Grazie!”