Secondo giorno di verifiche tecniche nella piazza di Le Mans per le 55 vetture iscritte all’edizione numero 82 della 24 Ore di Le Mans che si corre sabato e domenica con Fernando Alonso starter d’eccezione. Tra queste ben 14 sono Ferrari 458 Italia, suddivise nelle due categorie LMGTE Pro ed LMGTE Am.
La 24 Ore di Le Mans si disputa dal 1923 e si è fermata solo nel 1936, oltre che per la guerra, dal 1940 al 1948. La Ferrari nella storia si è imposta nella classica gara di durata francese in nove occasioni, conquistando anche 23 vittorie di categoria. La prima arrivò al debutto, nell’edizione 1949, quando Luigi Chinetti, italiano naturalizzato statunitense, coinvolse nel progetto di conquistare la 24 Ore il nobiluomo britannico Lord Selsdon, Peter Mitchell-Thomson, che finanziò l’acquisto di due Ferrari 166 MM. In gara Chinetti guidò praticamente per tutta la corsa, lasciando il volante al Lord solo dopo avere acquisito un vantaggio enorme sui rivali.
Nel 1954 arrivò il primo successo in veste ufficiale, quando la Scuderia Ferrari iscrisse tre 375 Plus. A trionfare furono due piloti che con la Ferrari corsero e vinsero anche in Formula 1: l’argentino José Froilan Gozalez e il francese Maurice Trintignant. Tre anni dopo arrivò un primato di categoria, ma la Ferrari risalì sul gradino più alto del podio nel 1958, quando lo statunitense Phil Hill e il belga Olivier Gendebien riuscirono a battere la concorrenza dell’Aston Martin, al volante di una Ferrari 250 TR58.
Dopo un altro alloro di categoria nel 1959, iniziarono gli anni d’oro della Ferrari a Le Mans con sei successi di fila e una dominazione mai vista prima sul circuito della Sarthe. Nel 1960 Gendebien, con il connazionale pilota/giornalista Paul Frere ottenne il successo con una 250 TR59/60 ufficiale. L’anno seguente il belga fece tris di nuovo insieme ad Hill sulla 250 TRI/61 ma ad impreziosire questo successo ci fu il podio interamente occupato dalla Ferrari: al secondo posto arrivarono gli altri piloti ufficiali, Willy Mairesse, belga, e Mike Parkes, britannico. Terza giunse, invece, la Ferrari 250 GT SWB privata del belga Pierre Noblet e del francese Jean Guichet che vinse anche la propria categoria.
L’anno seguente arrivò un altro podio interamente Ferrari con la gara che venne vinta ancora una volta da Hill e Gendebien con la 330 TRI/LM Spyder. Nel 1963 la Ferrari fu la dominatrice assoluta della competizione, con la vittoria assoluta, due successi di categoria e i primi sei posti della classifica. Il trionfo fu completamente italiano, con Ludovico Scarfiotti, Lorenzo Bandini e la 250 P. L’anno dopo si imposero Vaccarella e Guichet con la 275 P mentre nel 1965 arrivò l’ultimo successo assoluto, targato North American Racing Team e firmato dallo statunitense Masten Gregory e dall’austriaco Jochen Rindt.
Foto RAUL ZACCHE' |
Da allora sono arrivate altre 14 vittorie in diverse categorie, l’ultima delle quali nel 2012 grazie agli italiani “Gimmi” Bruni e Giancarlo Fisichella e al finlandese Toni Vilander, che si aggiudicarono la classe LMGTE Pro con la 458 GTC del team AF Corse. In questa stagione il trio è di nuovo compatto per cercare di portare alla Ferrari la vittoria di categoria numero 24. Nella stessa categoria ci sono anche altre due vetture del Cavallino: la seconda del team AF Corse, affidata a Davide Rigon, al britannico James Calado e al monegasco Olivier Beretta, già sei volte vincitore a Le Mans, e quella del team RAM Racing di Matt Griffin, Alvaro Parente e Federico Leo. La Ferrari è in lizza per il successo anche nella categoria LMGTE Am, dove sono iscritte undici vetture, quattro delle quali sotto le insegne della AF Corse.