martedì 20 maggio 2014

F1, La Scuderia Ferrari a Monaco

Quello che si corre domenica è il 61° Gran Premio di Monaco valido per il Mondiale di Formula 1 (in assoluto è l’edizione numero 72): la gara si è sempre disputata sulle stesse vie del Principato, anche se nel corso degli anni per dieci volte è leggermente cambiata la lunghezza del circuito fino ad arrivare ai 3.340 metri attuali. La Ferrari a Monte Carlo ha vinto otto volte (in percentuale nel 13% delle occasioni).


La prima edizione del Gran Premio di F1 risale al 1950, fu il secondo della storia nonché quello che vide il debutto nella massima categoria della Scuderia Ferrari. Alla corsa presero parte 19 vetture ma per dieci di queste tutto terminò al primo giro, quando alla curva del Tabaccaio Giuseppe Farina, con l’Alfa Romeo, andò a sbattere venendo centrato dalla Maserati di José Froilan Gonzalez. I due occuparono l’intera carreggiata e il resto del gruppo non riuscì ad evitarli: fu carambola. Vinse Juan Manuel Fangio con l’Alfa Romeo ma la Ferrari ottenne il secondo posto con Alberto Ascari.

Dopo quell’edizione fu necessario attendere il 1955 per rivedere la gara in calendario: a vincere fu proprio una Ferrari, quella di Maurice Trintignant. Il francese si distinse per la pulizia di guida e approfittò delle disgrazie altrui trionfando dopo essere partito dalla nona posizione, ancora oggi la seconda più arretrata per un vincitore a Monaco.

Per la Scuderia nelle stagioni seguenti, benché vincenti, iniziò un digiuno di vittorie nel Principato che venne interrotto solo venti anni dopo da Niki Lauda che nel 1975 si impose con la 312 T concedendo il bis l’anno dopo.

Nel 1979 la prima fila fu tutta Ferrari con Jody Scheckter davanti a Gilles Villeneuve, ma solo il sudafricano riuscì a mantenere la posizione di partenza. Il canadese si prese la rivincita due anni dopo quando con la 126 CK fu protagonista di una gara senza errori che gli permise di sopravanzare la Williams di Alan Jones a soli quattro giri dal termine. Quello spettacolare successo fu celebrato anche dal settimanale americano “Time”, che a Gilles e alla Ferrari numero 27 dedicò addirittura la copertina.


Dopo quel trionfo per la Scuderia iniziò un altro lungo digiuno a Monaco. Fu necessario attendere l’arrivo in rosso di Michael Schumacher per tornare a gioire. Dopo che nel 1996 aveva ottenuto la pole position ma non aveva terminato la gara (quella pazza edizione, chiusa da sole quattro vetture, venne vinta dalla Ligier di Olivier Panis, partito 14°), nel 1997 il tedesco con la F310B, sotto la pioggia surclassò gli avversari imponendosi con 53” sulla Stewart di Rubens Barrichello e oltre un minuto sul compagno Eddie Irvine.

Due anni più tardi per Schumacher e Irvine fu doppietta mentre nel 2001 Michael ottenne il suo quinto successo nel Principato, eguagliando Graham Hill e portandosi ad una sola lunghezza dal recordman di Monaco, Ayrton Senna.