A Monaco, come sempre, il programma del giovedì viene anticipato al mercoledì dal momento che nel Principato le prove libere si svolgono domani anziché al venerdì.
Tra gli ospiti della conferenza stampa FIA c’era anche Kimi Raikkonen circondato, come accade sempre a questa gara, dai piloti francesi. L’alfiere della Scuderia Ferrari è stato piuttosto ermetico nel rispondere alle domande dei giornalisti. Quando gli è stato chiesto come ci si sente ad aver vinto la più importante gara automobilistica, qui nel Principato (Kimi ci è riuscito nel 2005), il finlandese ha risposto: “È fantastico”.
Kimi è stato più loquace quando si è trattato di parlare del fine settimana che sta arrivando: “Molti elementi possono condizionare il risultato qui, questa volta spero di poter fare meglio rispetto alle ultime gare e di riuscire a portare a casa dei punti pesanti. È troppo presto, però, per dire se saremo competitivi, tanto più che le vetture 2014 sono molto differenti da quelle dell’anno scorso”. Uno degli argomenti più popolari nel paddock in vista di questo weekend è proprio il controllo delle monoposto tra i muretti.
Le vetture, a causa dell’erogazione data dal motore turbo, tendono infatti a sbandare molto di più dei modelli in uso fino all’anno scorso. La cosa però non pare preoccupare più di tanto il pilota della Scuderia Ferrari: “Se la tua vettura è buona, questo elemento non pesa più di tanto perché riesci a prevedere come si comporterà” – ha detto – “È vero che c’è un po’ meno grip e che le vetture sono più difficili da guidare, ma prima di preoccuparci vediamo cosa succede nelle prime prove libere”.
Parlando in generale, Kimi ha detto di aver percepito che la vettura è progredita e che quindi il programma di sviluppo della F14 T sta dando i suoi frutti: “Nell’ultima gara abbiamo avuto dei problemi, ma la vettura in Spagna era meglio che nei Gran Premi precedenti. Detto questo, resta chiaro che il sesto e il settimo posto non sono i risultati che vogliamo. Stiamo migliorando pian piano perché non è facile risolvere i problemi che abbiamo, ma continuiamo a lavorare duro”.