Dal 26 al 30 marzo si svolge a Essen (Germania) la ‘Techno Classica 2014’, la fiera dedicata alle automobili e
motocicli da collezione, un settore in continua
crescita che pervade trasversalmente la società contemporanea aggiungendo
valore al comparto dell’auto moderna. Divenuta una delle più importanti al mondo, la
manifestazione tedesca ospita ogni anno circa 1.200 espositori e oltre 180.000 visitatori appassionati di
automobili d’epoca, motocicli, pezzi di ricambio e auto sportive.
Per
accogliere un pubblico di appassionati ed esperti, Alfa Romeo è presente con
un’area espositiva di forte impatto visivo capace di esaltare la più autentica
passione per l’automobilismo, di ieri e di oggi. In particolare, i visitatori
possono conoscere da vicino le nuove versioni 'Quadrifoglio Verde' di Giulietta e MiTo le versioni
prestazionali che assicurano stile essenziale, motori compatti e potenti,
giusto rapporto peso/potenza e contenuti tecnici "made in Alfa Romeo"
votati al piacere di guida.
A cornice dei due nuovi modelli ci sono cinque preziose vetture storiche
appartenenti alla Collezione del Museo storico Alfa Romeo: RL Targa Florio (1923), P2 Gran Premio (1925), 8C 2300 tipo “Monza”
(1931), Giulietta Spider prototipo America (1955) e Giulietta “berina” (1955).
Completano la compagine Alfa Romeo alla rassegna tedesca una TZ2 del 1965 esposta nello stand centrale dell’organizzazione che
rende omaggio all’atelier “Zagato” e due
esemplari di clienti privati in mostra nell’area espositiva dell’Alfa Romeo:
una Giulietta Sprint del 1954 e una Giulietta Turbodelta del 1983.
Appartenenti al Museo Storico Alfa Romeo, le cinque vetture storiche
esposte a Essen formano la cornice ideale per le nuove Giulietta e MiTo
Quadrifoglio Verde confermando l'unicità del brand nel panorama mondiale, un
patrimonio fatto di vetture e progettisti, corse e motori, stile e innovazione
che hanno segnato il progresso tecnologico e le vicende sportive del Novecento.
Riflettori puntati sull’Alfa Romeo RL Targa Florio (1923) che, da una
parte, ricorda la prima vittoria di Alfa Romeo in occasione della leggendaria
Targa Florio in Sicilia e, dall’altra, segna la nascita del Quadrifoglio Verde
quale simbolo indissolubilmente legato ai successi sportivi di Alfa Romeo.
Infatti, sul cofano dell'auto condotta alla vittoria da Ugo Sivocci venne dipinto per scaramanzia un quadrifoglio contro
il numero di gara 13 che gli era stato assegnato. La vettura del Museo ha il
motore originale usato in gara nel ’23: un 6 cilindri in linea
di 3154 cc da 95 cavalli che spinge la vettura a 160 km/h di velocità massima.
Al fianco della
RL Targa Florio è presente un’affascinante P2 Gran Premio (1925), la prima
vettura Alfa Romeo con un motore a 8 cilindri, la prima progettata da Vittorio
Jano e la prima Alfa Romeo a vincere un Titolo Mondiale nel 1925 con
Brilli-Peri. Le vittorie della P2 proiettano l’Alfa Romeo nell’olimpo dei
costruttori più prestigiosi, facendole acquistare un’enorme notorietà in tutto
il mondo e dando inizio alla sua epopea sportiva, preludio ai successi degli
anni Trenta. L’otto cilindri in linea della P2 ha una cubatura di 1987 cc per
una potenza di 155 cv (175 nell’ultima evoluzione) che lancia la vettura a 225
km/h. L’esordio della P2 avviene al Circuito di Cremona del 1924, gara in cui
mette subito in luce la sua superiorità.
Sullo stand anche una 8C 2300 tipo “Monza” (1931), un modello progettato da Vittorio Jano che vanta un motore a 8
cilindri in linea - due blocchi da 4 cilindri uniti da una cascata di
ingranaggi centrale - sovralimentato con un compressore a lobi (due
nell’evoluzione successiva). Espressione della superiorità tecnica dell’Alfa
nella prima metà degli anni Trenta, questo propulsore permette alle vetture del
Quadrifoglio di cogliere innumerevoli vittorie sportive: 24 Ore di le Mans,
Targa Florio, Mille Miglia, 24 Ore di Spa-Francorchamps, Gran Premi
internazionali. La 8C 2300 debutta a Monza vincendo - da qui la denominazione
“tipo Monza” - ed è proprio con una vettura come questa che Tazio Nuvolari si
aggiudica il Gran Premio di Monaco del 1932. Il motore “8C” termina la sua
carriera sportiva con il successo alla Mille Miglia del 1947 (8C 2900B Lungo).
Il pubblico
di Essen può conoscere da vicino anche due esemplari del modello Giulietta
nelle versioni berlina e spider,
entrambe del 1955. Sulla scia del successo della 1900, nel 1954 l’Alfa Romeo presenta al
Salone di Torino la Giulietta Sprint, un agile coupé dalle dimensioni compatte
e con prestazioni superiori che segna l’ingresso della Casa del Biscione nella
categoria delle “piccole” con propulsori inferiori ai 1.500 centimetri cubici
di cilindrata.
L’anno
successivo è la volta della versione berlina, una vettura che anche in questa
configurazione non rinuncia alle prestazioni e alla dinamica di guida di alto
livello: si consolida la tradizione Alfa Romeo delle “berline sportive”,
iniziata con la “1900”, celebre per essere definita “la berlina da famiglia che
vince le corse”. Nelle mani dei campioni la Giulietta taglia i traguardi più
ambiti mentre, come sintetizza bene uno slogan del tempo, “la guida anche la
mamma”. Si apre così un’epoca e Alfa Romeo è precursore nel rendere concreto
“il piacere della guida sportiva alla portata di tutti”.
Nell’ottobre
dello stesso anno è la volta della Giulietta Spider, “la signorina” come è
affettuosamente chiamata dallo stesso Giovanni Battista “Pinin” Farina che
disegna le sue linee filanti conferendole così una forte personalità. Allestita
sul pianale della Sprint, ma con passo ridotto, la Giulietta Spider riscuote un
successo internazionale. Negli Stati Uniti è accolta con entusiasmo e la stampa
specializzata la definisce: “una splendida continuità di quella tradizione
italiana che per il suo buongusto fa distinguere un’Alfa Romeo a colpo d’occhio
fra mille altre”. A Essen è in mostra proprio la Giulietta Spider prototipo America (1955), una tra le vetture più
belle mai realizzate e un simbolo degli anni Cinquanta, che vanta le stesse
prestazioni della Sprint e lo stesso livello tecnico d’eccellenza tanto da far
sembrare subito obsolete le spider della concorrenza. Anche la versione
“veloce” della spider raggiunge i 180 km/h, velocità elevatissima per una
scoperta compatta degli anni Cinquanta.
Il ‘Quadrifoglio
Verde’ ritorna sulle nuove Giulietta e MiTo
Dopo aver debuttato pochi giorni fa al Salone di Ginevra, ritornano alla
‘Techno Classica 2014’ di Essen le due nuove
versioni 'Quadrifoglio Verde' di MiTo e Giulietta, i modelli rinnovati di recente per continuare
a presidiare i rispettivi segmenti con la loro perfetta alchimia di stile
essenziale, motori compatti e potenti, giusto rapporto peso/potenza e contenuti
tecnici "made in Alfa Romeo" votati al piacere di guida. Allo stesso
tempo, le due nuove vetture rendono omaggio all'epica storia del 'Quadrifoglio
Verde', il simbolo che dal 1923 identifica le più performanti realizzazioni
firmate Alfa Romeo. Non solo quelle impegnate sui circuiti da gara di tutto il
mondo, ma anche alcune versioni speciali di produzione.
Per celebrare i 60 anni di vita del modello, Giulietta si propone con
una nuova versione Quadrifoglio Verde, pura espressione del DNA Alfa Romeo. Rispetto
alle altre versioni in gamma, la nuova Giulietta Quadrifoglio Verde si
distingue per un look deciso e dalla forte personalità, oltre che per una
motorizzazione esclusiva ereditata dalla supercar Alfa Romeo 4C: il nuovo 1750
Turbo Benzina con iniezione diretta e basamento in alluminio da 240 CV abbinato
all'innovativo cambio 6 marce a doppia frizione a secco 'Alfa TCT'.
In
particolare, la Giulietta
esposta a Essen è caratterizzata dal 'Pack QV Line' che rende disponibile lo
spirito del 'Quadrifoglio Verde' anche sugli allestimenti Distinctive ed
Exclusive equipaggiati con le altre motorizzazioni in gamma (ad accezione del
1.4 TB da 105 CV e il 1.4 TB GPL da 120 CV).
La vettura è equipaggiata con il nuovo 2.0 JTDM da 175 CV abbinato al
cambio Alfa TCT che assicura sia i vantaggi tipici dei propulsori turbodiesel
sia il comfort che solo una trasmissione automatica può regalare.
Spazio anche alla nuova MiTo Quadrifoglio Verde, l'anima più dinamica
della compatta sportiva che ha conquistato i clienti europei attenti allo
stile italiano e all'eccellenza tecnica finalizzata al piacere di guida in
totale sicurezza. La vettura è equipaggiata con l'inedito 1.4 Multiair
Turbobenzina - abbinato al cambio 6 marce a doppia frizione a secco 'Alfa TCT'
di ultima generazione - che sviluppa 170 CV a 5.500 giri/min di potenza
massima e una coppia massima pari a 230 Nm a 2.500 giri/min (in modalità Sport
sale a 250 Nm@2.500 giri/min). Fiore all'occhiello di questa motorizzazione è
l'eccezionale rapporto peso/potenza (6,7 Kg/CV) - da sempre una delle chiavi
del successo delle vetture Alfa Romeo - oltre a vantare una potenza specifica
(124 CV/Litro) ai vertici del segmento.