Fernando guarda al lavoro fatto finora: “È importante aver potuto percorrere così tanti giri quest’inverno, abbiamo dati importanti sia sul piano delle prestazioni potenziali che sull’assetto così come sul funzionamento delle nuove componenti. Il lavoro tuttavia non è ancora finito: per il team restano altri due giorni a disposizione, uno per me, che saranno cruciali per arrivare a Melbourne nel migliore dei modi. L’importante è che questi due giorni siano privi di problemi perché ci devono permettere di massimizzare le ore che ci restano a disposizione. Una cosa è certa: la Ferrari ha fatto davvero un gran lavoro e sono certo che saremo competitivi. Non posso dire se saremo davanti o dietro a qualcuno, ma di certo saremo lì, al top o con i migliori”.
A proposito delle sensazioni legate alla simulazione Alonso ha avuto sensazioni abbastanza chiare: “Direi che non ci sono differenze enormi nella gestione della distanza di gara: senza scendere nei dettagli posso dire che molte cose sono rimaste invariate. Lo scorso anno dovevamo gestire le gomme fin dal primo giro, quest’anno è lo stesso, con l’aggiunta che la vettura sembra più lenta per effetto del minore carico aerodinamico di cui disponiamo e del peso, aumentato. In più ci sono da gestire i consumi e le batterie. Poche variazioni dunque anche se il tempo per completare la distanza di gara inevitabilmente aumenterà. Probabilmente le maggiori differenze quest’anno si vedranno tra gara e qualifica perché al sabato si potrà spingere veramente tanto”.
Poi una riflessione sul nuovo power train, che ieri è stato consegnato alla Fia per l’omologazione: “Sul piano della guidabilità il nuovo motore impone qualche cambiamento nello stile di guida, sia in curva che in rettilineo. La maggiore differenza è data dall’erogazione della potenza, che è più improvvisa e meno progressiva. Dobbiamo imparare a conoscere il comportamento della vettura in funzione dell’erogazione, bisogna quasi anticiparla nelle reazioni, perché si intuisce come si comporterà in certi punti: in sostanza è un po’ più difficile guidare dolci e puliti. Anche sul rettilineo le sensazioni sono diverse. Lo scorso anno avevamo un Kers che ci dava 80 cavalli in più, quest’anno ne abbiamo 160 e la spinta si sente davvero tanto”.