Ayrton Senna –
Roland Ratzenberger
Tribute 1994 / 2014
Imola, 1 –
4 maggio 2014
Autodromo Internazionale Enzo e Dino
Ferrari
Sono passati vent'anni da quel lungo week
end di paura ad Imola. Da quel Gran Premio che non riuscisti a completare. Da
allora, ogni giorno abbiamo parlato di te, con i tuoi record che vengono
raggiunti, con quelli che vengono superati (...se però ci fossi ancora,
chissà!), con le pole strappate all'ultimo minuto, con i tuoi sorpassi
calibrati, con la tua maniacale precisione, i tuoi sorrisi tristi e i progetti
per il dopo con la tua Fondazione. C'è ancora tutto questo nei nostri pensieri.
Che ne dici se il primo week end di maggio ci troviamo ad Imola con le tue
macchine, i tuoi amici, i tuoi sogni?
Ezio Zermiani, Curatore Ayrton Senna Tribute 1994 / 2014
Fragile, come gli eroi
Avrà tanti difetti la Formula 1 di oggi,
ma è innegabile la sua vocazione a mettersi in gioco. Dopo la stagione 2013,
nella quale la massima espressione della tecnica automobilistica si era
pericolosamente identificata con il monomarca più costoso della storia, ecco il
brusco cambio di rotta con il campionato 2014. Una vera e propria rivoluzione.
E allora quale miglior momento per ricordare Ayrton Senna a 20 anni della sua
scomparsa? Perchè se la Formula 1 é ancora capace di rivoluzioni, lo deve a
lui. Venti anni fa solo il sacrificio del “migliore” avrebbe potuto avviare
alla soluzione del problema della sicurezza.
Perché la sua morte non lasciava spazio a
quegli alibi che avevano reso vano, solo ventiquattro ore prima, il sacrificio
di Roland Ratzenberger.
Passione fredda quella di Ayrton Senna,
perché la ricerca della velocità parte da una emozione per trasformarsi subito
dopo in una lucidità spietata che confina nel superfluo qualunque altro
obiettivo. Non c‟è posto per quelle difese che possono salvare la vita, ma solo
a prezzo di rimandare l‟abbraccio con il demone o forse l'angelo, della
velocità. Senna ci ha ricordato una cosa: la velocità è il regno degli uomini
fragili. E Dio sa se lui lo era. Vuole essere accarezzata da uomini teneri, non
da Superman. Senna non era un Superman, aveva debolezze come le nostre,
trasformate in motore di coraggio e passione. Fino al sacrificio. Oggi noi non
ricordiamo Ayrton Senna per guardare al passato, ma per esplorare il futuro.
Mauro Coppini, Direttore F1Passion.it
“Ayrton Senna rappresenta per me il più grande
rimpianto di tutto il periodo della mia vita passato in Formula Uno. Rimpianto
umano, per la grande perdita dell'automobilismo e di tutto il mondo sportivo. E
rimpianto professionale per non essere riuscito a condurre in porto, a causa
della mia partenza dalla Ferrari, quell'accordo con quello che considero il più
grande pilota di tutti i tempi, che entrambi avevamo fortemente voluto e che,
probabilmente, avrebbe cambiato il suo destino. E forse anche il mio.”
Cesare Fiorio, Direttore Scuderia Ferrari 1989-1991
“Si dice che la Formula Uno sia come il
Far West. Alla fine del film L’uomo che uccise Liberty
Valance, un giornalista
dice a un senatore: tra la verità e la leggenda, qui vince sempre la leggenda. Forse
è così anche per la storia che circonda l‟unica mancata qualificazione di Ayrton alla partenza di
un Gran Premio. Accadde proprio a Imola, nel 1984. Senna guidava una Toleman.
Qualcuno racconta che, prendendo atto della eliminazione, il brasiliano reagì così:
“d’ora in poi, qui farò sempre la pole position”. Immagino non sia vero, ma è bello
crederci lo stesso. Dal 1985 al 1991, ininterrottamente, Ayrton fu sempre il
più veloce in pista, nel sabato del Gran Premio di San Marino. Accadde ancora
il 30 aprile 1994, quando appunto e purtroppo la Storia, con la maiuscola,
stava per trasformarsi in Leggenda. Tu chiamale, se vuoi, emozioni.”
Leo Turrini, Giornalista