La Fiat Panda ritorna alla Dakar. Con alla guida Giulio Verzeletti che sarà affiancato da Antonio Cabini, come accaduto in altre Dakar in auto e in camion. Equipaggio ben collaudato che punta a un risultato di prestigio.
Una storia, quella della PanDAKar, che inizia nell'autunno 2006: il team FIAT-Abarth PanDAKAR costruisce due auto per disputare la Dakar 2007. In tutto il mondo la notizia suscita scalpore: la city car più famosa al mondo si presenta alla partenza del più massacrante rally raid. Le Panda sono affidate a Miky Biasion e Bruno Saby, ma durante la quarta tappa della gara l'auto di Biasion ha problemi alla frizione e il camion di assistenza veloce in gara, si perde tra le dune del deserto. Così le due Panda 4×4 senza assistenza si ritirano. Bruno Saby e il suo co-driver Rudy Briani non avevano avuto problemi fino a quel momento.
Dall’ottobre 2007 Orobica Raid si occupa del team, che ha, oltre alle due vetture da cui prende il nome, una FIAT 16 4×4, due camion di appoggio in gara e due mezzi per logistica-ricambi fuori gara. Il progetto principale del team è tornare di nuovo in gara con le piccole 4×4, soprattutto in competizioni rally raid di massimo livello. Il tutto supportato dalla grande passione per i motori che unisce staff, equipaggi, meccanici insieme a tutti i fan della PanDAKAR. Il team vanta una pluriennale esperienza nel mondo rally: tra tutti i membri si contano infatti più di cinquanta partecipazioni a gare internazionali tra Dakar, Africa Race, Rally di Tunisia, Transorientale, Rally Tout Terrain Baja Spagna e Ungheria.
La Panda per la Dakar è stata adeguatamente modificata da Cap360 Motorsport di Dario Mondellini. Il sito della PanDAKAR elenca in modo esauriente gli interventi effettuati. Eccoli per gli appassionati del dettaglio tecnico:
- Utilizzo del motore 16v per avere la potenza necessaria a superare qualunque ostacolo, montato 40mm rialzato rispetto all’8v montato in precedenza. Questa modifica ha dato seguito praticamente tutte le altre;
- Motore 1,9 16v con collettore e turbina della nuova versione 2.0 multijet;
- Montaggio gruppo motore/cambio 40mm più in alto rispetto al 1,9 8v montato in precedenza: da qui la scelta obbligata di rifare completamente la traversa anteriore perché la PTU rialzata non ci stava;
- Frizione rinforzata da 200mm a 6 petali in rame;
- Traversa anteriore in tubolare di Nickel-Cromo progettata da zero, con attacchi rialzati e attacchi bracci sospensioni modificati;
- Sospensioni anteriori rifatte per allargare la carreggiata e spostare il passo in avanti di 25mm, bracci in tubolare fazzolettato e lamierato in Nickel-cromo montato completamente su uniball;
- Montanti anteriori ricavanti dal pieno in 39ncd5 rinforzati e modificati per alloggiare cuscinetto ruota maggiorato (ora uguale per le 4 ruote) e mozzo ruota dedicato
- scatola guida di derivazione Fiat con corsa accorciata (51mm/giro invece di 48mm/giro) con tiranti sterzo di maggior diametro e testine ricavate dal pieno in 39ncd5 con uniball;
- Radiatore acqua maggiorato con doppia ventola di maggior diametro (una soffiante, una aspirante), radiatore olio maggiorato, radiatore gasolio e intercooler, tutti dedicati;
- Impianto elettrico in cavo d’argento di tipo racing, eliminato body computer, fusibiliera e scatola relais in abitacolo ridotta al minimo indispensabile, fusibili riarmabili, fari xenon e supplementari a led, motore sterzo elettrico modificato e riprogrammato, indicatore livello gasolio;
- Cruscotto ridotto per maggiore abitabilità, eliminato riscaldamento a favore di una ventola interna elettrica (ktm);
- Cassa ptu ricavata dal pieno in ergal e rinforzata, ingranaggi modificati nel rapporto per permettere di far girare uguali ruote anteriori e posteriori;
- Albero di trasmissione modificato nella parte posteriore con giunto cardanico
- differenziale posteriore after Market realizzato ad hoc;
- Giunti esterni semiassi maggiorati uguali per le 4 ruote;
- Giunti interni anteriori non più a tripode ma di tipo omocinetico;
- Semiassi fatti su misura;
- Sospensione posteriore modificata mantenendo sempre il braccio oscillante ma molto rinforzata, che permettesse un allargamento di carreggiata oltre ad aumento di passo, e l’alloggiamento di cuscinetti ruota e giunti maggiorati;
- Freni potenziati al posteriore, ora dischi e pinze uguali sulle 4 ruote;
- Ruote maggiorate 215\80 r15 carico pesante;
- Carrozzeria rifatta gran parte in vetroresina per adeguarsi all’allargamento di carreggiata e aumento di passo, portellone modificato con gobbe per alloggiare ruote di scorta maggiorate.