domenica 17 novembre 2013

PERAZZINI E CIOCI FANNO POKER ALLA XXIII EDIZIONE DELLA 6H DI ROMA. CON LORO IN TRIONFO ANCHE ANDREA BERTOLINI



Sono Marco Cioci, Piergiuseppe Perazzini e Andrea Bertolini i vincitori della XXIII Edizione della 6h di Roma. Il trio della AF Corse, su Ferrari 458 GT2 hanno coperto in 6h00’43.047 i 217 giri alla media di 147,446 km/h. Alle loro spalle sul podio Matt Griffin e Duncan Cameron, sempre su una Ferrari GT2 della AF Corse, nonché Andrea Palma, Lorenzo Casè e Piero Necchi su identica vettura, ma della Black Team.

Cielo sereno ma pista bagnata per lo start della gara. Tutti optano per le coperture intagliate ad eccezione proprio della vettura in pole con Aguas che rischia con le coperture slick. In griglia manca però uno dei protagonisti del sabato con la Ferrari 458 GT2 gialla della Kessel Racing che non si schiera, lasciando libera la terza casella. Alla luce verde il più deciso è Zampieri sulla 458 della Kessel Racing che dalla terza piazza si porta avanti sopravanzando Cioci (Ferrari 458 GT2 – AF Corse) e lo stesso Aguas che non corre rischi e scivola progressivamente fino alla undicesima piazza. Il più aggressivo del lotto è però Rangoni che sulla Bmw Z4 GT3 della Roal Motorsport risale dalla ottava casella fino all’ultimo gradino del podio virtuale, in appena tre tornate. L’equilibrio di valori cambia rapidamente con l’asciugarsi della pista fino a che, in prossimità del ventesimo minuto, è proprio Aguas il più veloce in pista con le coperture slick. Così nel giro di ulteriori dieci minuti tutti rientrano ai box per passare alle coperture da asciutto, con i primi a farlo la EasyRace, GDL e Roal Motorsport. Nella sfida fra vetture Trofeo, inizio arrembante della vettura della svizzera Sportec (Porsche 997 GT3 Cup) più lesta delle altre analoghe vetture (ma sprovviste di rifornimento rapido) della Krypton Motorsport. Per il trio Krebs/Melnikov/Salikhov al volante della 997 svizzera un inizio a ridosso della top ten e la sfida con la M3 V8 della Pro Motorsport.

2 Ora. Proprio in prossimità dello scadere dei primi sessanta minuti arrivano anche i primi pit stop. Seconda ora che si apre dunque con Cioci al comando davanti a Nasrat che ha dato il cambio ad Aguas e Zampieri, sempre al volante della vettura della Kessel Racing. Quarta piazza per la terza vettura della AF Corse (Duncan/Griffin) seguita ancora da una 458, quella della EasyRace, con Francioni al volante. Proprio il pilota toscano regala un brivido dopo pochi minuti andando lungo al Tornantino e perdendo la posizione ai danni di Rangoni. Il colpo di scena arriva però all’ottantesimo minuto quando Nasrat perde il controllo della sua vettura alla “Esse”, danneggiandola irreparabilmente. L’incidente comporta l’ingresso della Safety Car che dunque azzera il cospicuo margine acquisito da Cioci, arrivato a oltre un minuto. Nei tre giri rimasti molti approfittano per il cambio pilota, compresa la vettura di testa che però al restart vede il suo vantaggio praticamente azzerato. Ad approfittarne è invece il Black Team con Necchi subentrato a Biagi sulla Ferrari 458 GT2 che si porta in seconda posizione. Alle loro spalle la sempre tenace vettura della Kessel con Broniszewski subentrato a Zampieri.

3 Ora. Quattro equipaggi ancora nello stesso numero di giri allo scoccare dell’inizio della terza ora, con Perazzini sempre in testa su Necchi, Broniszewski e Griffin. Al centoquarantesimo minuto avvicendamento in seconda posizione con la vettura di Kessel che sfila seconda. Per il Black Team però il peggio deve ancora venire. In occasione del loro pit stop infatti cede il sistema di sollevamento pneumatico della vettura che costringe ad ulteriori due soste e tre giri persi. In prossimità di metà gara ancora un colpo di scena, protagonisti questa volta Geri, subentrato a Francioni, e Earle che ha preso il posto di Broniszewski. L’italiano arriva lungo al Tornantino e tocca Earle. Per il primo gara finita, per il secondo una sosta di 30 minuti ai box, conseguenza della sostituzione del braccetto posteriore destro e addio sogni di assoluta. Allo scoccare della metà gara dietro al leader Perazzini, Cameron, Mulacchiè (salito al posto di Rangoni ed estremamente costante nei tempi), la Lamborghini Gallardo GT3 con al volante Amici, Casè (Ferrari 458 GT3 Black Team), Daniels (Porsche 997 RSR – JWA-Avila), Mapelli (Porsche 997 GT3 – GDL), Melnikov (Porsche 997 GT3 Cup – Sportec), Earle e, a chiudere la top ten, Fillippo Zanin sull’unica M3 V8 in gara.

4° Ora. Nuova ora e nuovo brivido grazie ad Amici che va lungo alla Cimini. Fortunatamente nessuna conseguenza grave per la Gallardo ufficiale che può dunque riprendere. Davanti è sempre lotta a due fra la Ferrari n.2, con Bertolini (al posto di Perazzini) e Griffin al volante della Ferrari n.3. Il distacco fra i due, anche in funzione delle strategie ai box e cambi pilota, oscilla fra i pochi secondi ed il giro. In terza piazza si riporta la Z4 della Roal Motorsport che però è costretta ad alzare bandiera bianca proprio in prossimità dello scadere della quarta ora, quando il V8 in pieno curvone si blocca facendo andare in testa coda Rangoni. Nessuna conseguenza per la macchina, ma nuova Safety Car e nuovo brivido, con questa volta in difficoltà proprio la vettura della direzione gara che nel giro di rientro è costretta ad accostarsi per un problema meccanico. Cioci, con la vettura di testa, fa l’andatura, conducendo lui il nuovo restart.

5° Ora. La lotta per la vittoria assoluta rimane una questione a due fra le Ferrari 458 GT2 della AF Corse, con Cioci/Perazzini/Bertolini sempre avanti al duo Cameron/Griffin. In terza piazza l’altra 458 GT2 del Blackteam che ha sopravanzato la migliore GT3, la Gallardo della Imperiale. In quinta posizione la 997 GT3 della GDL. La sfida è con il cronometro visto che le posizioni di testa variano solo in occasione dei pit stop, come quello della Black Team che al finire dell’ora cede momentaneamente l’ultimo gradino del podio a Babini e alla Lambo della Imperiale. La Sportec nel frattempo continua a condurre la classe Trofeo, nonostante un leggero fuoripista. Alle sue spalle, nel duello tutto in famiglia Krypton, Scanzi/Scanzi/Cassarà/Palazzo precedono di un giro Zamuner/Fracasso/Minetti/Caneva.

6° Ora. Nonostante ci sia un giro fra i primi due equipaggi e il terzo sia staccato di ulteriori tre tornate, davanti di certo il ritmo non scende, con piloti ancora pronti a dare il massimo in gara. In terza piazza, nonostante il perdurare dei problemi al sistema di sollevamento pneumatico della vettura, si consolida la posizione della Black Team, con Babini in quarta piazza e prima delle vetture GT3. Gli ultimi minuti sono avari di colpi di scena, con Piergiuseppe Perazzini e Marco Cioci che si aggiudicano così la quarta affermazione personale alla 6h di Roma, dopo quelle ottenute sempre insieme nel 2006, 2008 e 2011. Ad aiutarli quest’anno è arrivato Bertolini, mentre nelle passare affermazioni ci avevano pensato Lamy, Mediani e Bruni. Così nell’Albo d’Oro staccano Zardo, Della Noce, Quester, Riccitelli e Lancellotti. Sul podio con loro salgono anche Cameron e Griffin in seconda piazza e Palma/Casè/Necchi sull’ultimo gradino del podio.